martedì 26 gennaio 2010

Grandi dispiaceri

So di darvi un gran dispiacere, ma serrate le fila e leggete, seppur con rammarico, la notizia pubblicata oggi 26 gennaio su La Repubblica on line appena segnalatami da Piergiorgio:


L'articolo, opera di Federico Rampini, ci racconta che in seguito alle decisioni di dare una stretta ai controlli anti-terrorismo negli aereoporti alcuni prodotti, considerati delizie per il palato, come il foie gras, non potranno più essere trasportati avanti e indrè sugli aerei.

Amici, questi sono problemi seri, non nascondiamoci dietro un dito. Addirittura sono a rischio anche il caprino e la mozzarella fresca di bufala. Come la definisce Rampini: "È la nuova vessazione che ci aspetta al check-in". Come se già non ne avessimo tante, ora anche il foie gras e il caprino ci si mettono a rendere amara la vita (sapeste quanto la rendono amarissima agli animali...).
D'altronde questo divieto "Colpisce in modo implacabile tutto ciò che si può "versare, spremere, spalmare", conferma la portavoce della Transportation Security Administration, Sarah Horowitz. Una definizione così ampia da condannare al sequestro molte leccornìe alimentari, quelle specialità che ciascuno di noi si porta a casa nella "valigia dell'emigrante" quando torna qui dall'Italia. [..] Inutile criticare, protestare: in nome della sicurezza tutto è consentito, anche la distruzione di prelibatezze."


Ma l'orrore non finisce qui...
Negli aeroporti americani aumentano anche i sequestri di prosciutti e salumi in arrivo dall'Europa. Tutt'altro che "cremosi e spalmabili". Ma l'allarme attentati ha reso più frequenti le ispezioni dei bagagli all'arrivo, oltre che in partenza. E in questo caso i sequestri possono scattare per astruse normative igienico-alimentari, ovvero protezionismo mascherato. I produttori del (mediocre) prosciutto dello Iowa possono ringraziare Abdulmutallab.

Ora, voi sapete come la penso su foie gras e formaggi, per non dir dei salumi, dunque sono disposta a non degustare la marmellata di fichi che la zia di Minneapolis vuole portar seco in dono, me ne farò una ragione e forse anche lei (la zia). Ma sapere che qualcuno rompe le scatole a gente che compra quel genere di prelibatezze, come le chiama l'ignavo Rampini, mi riempie di letizia. Un deterrente in più ad acquistarle, poca cosa, è vero, ma sempre meglio di niente. Per oggi mi accontento. In fondo piove.

4 commenti:

lallabel ha detto...

sarebbe ancora meglio se proibissero proprio di comprarle certe cose!
o ancora meglio di produrle...queste si che sarebbero belle notizie.
E lascerebbero in pace gli animali finalmente.

Noel ha detto...

Complimenti a Rampini...a Repubblica ormai i miei complimenti sarebbero scontati. Sempre peggio

yari ha detto...

Sai che ultimamente sto notando un forte "revival" del foie gras in ricettari di cucina e ristoranti? Nonostante siano ormai in molti, soprattutto nei paesi anglosassoni, a denunciare lo scandalo e la disumanità della sua produzione, sembra quasi che come risposta, su molti giornali e riviste, venga proposto con maggiore insistenza quasi a volerne validare la "necessità"...

Ariel ha detto...

hai ragione e io penso che non è un caso, più aumenta il dissenso e più i produttori si fanno sentire

e la stessa cosa accade per il veganismo/vegetarismo, più se ne sente parlare (in genere male o cmq in maniera beffarda) in tv e più vuol dire che si sentono minacciati

economicamente minacciati, intendo....