mercoledì 20 gennaio 2010

Se questi sono cuochi, ops, uomini

E' da tanto, cari amici,che non vi parlo delle prodezze di qualche chef famoso (o dovremmo dire famigerato?). Così, eccoci qua, ne sentivo il bisogno ma attendevo l'occasione giusta.

Il 16 gennaio alla terrificante trasmissione televisiva "La prova del cuoco", intorno alle 13,15, l'immarcescibile Vissani - circondato da altri cuochi a cui non affiderei neanche la cottura di un mio minestrone (minimo minimo mi ci buttano dentro delle palle di toro) - consigliavano come meglio sezionare le quaglie e qual è il modo migliore per friggere le coscette del suddetto uccellino.
Ma che schifo! Attenzione, portate via i vostri bambini dal suo cospetto, sarebbe in grado di friggere le dita dei piedi di vostro nipote o di panare il naso di vostro cognato...
Quello zozzone di Vissani e tutta la combriccola sono altamente diseducativi, oltre che disgustosi. Quando tutti ormai tuonano perfino dalle tv sulla difesa dell'ambiente, degli animali, e su e giù, arriva questo pallone gonfiato a sezionare uccellini... Si strozzi, mi auguro io.

Ma non è finita. Gira che ti rigira per la rete, trovo notizie di un certo Riccardo Agostini, emulo del Vissani, suo sommo maestro. Un sagace articolo su di lui si intitola: Riccardo Agostini e gli animali da cortile. Alè, mi dico, qui c'è roba grossa. Ma non perdiamo tempo, iniziamo a leggere:
Dopo dieci anni passati con Vissani, ritorna nel suo piccolo paese dell’entroterra marchigiano per sviluppare una personalissima “tradizione contemporanea”, cucinando animali da cortile, pesci di fiume e le verdure del suo orto. Un giovane chef emergente al servizio del territorio e nuova stella Michelin nelle Marche.
Al servizio del territorio?! E meno male... se no che faceva, buttava una bomba al napalm? Prosegue poi, pacato:
[...] «Grazie a Gianfranco Vissani cuoco sono diventato anch’io matto per la qualità degli elementi, e quale miglior modo di amplificare la loro autenticità se non con la creatività? Anche i cuochi dell‘800 avevano in testa idee nuove e coloro che gli erano intorno erano scettici; quando è stata inventata la cotoletta “alla milanese” credo che sia stato strano all’inizio accettare una maniera così bislacca per trattare la carne! Mangiare e cucinare devono esulare dalla banalità, la tradizione deve essere presentata inconsuetamente."
Sentiamo quindi cosa ci propone per esulare dalla banalità... Qui si entra nel vivo (i grassetti sono miei):

Riccardo Agostini ama la sua terra, i suoi abitanti e lo dimostra realizzando piatti davvero eccezionali: i tortelli di papavero, cremoso di pecorino di fossa e coniglio in casseruola; il piccione farcito di ortiche cotto sui carboni con tartufo nero; le crocchette di faraona con cremoso di cannellini al rosmarino e aceto balsamico. Quello che emerge è la sua passione per l’allevamento, animali da cortile: quelli che volano, quelli che vorrebbero volare e quelli che non potranno mai farlo.
"Mi piace mangiare e cucinare conigli, quaglie, faraone, piccioni e gli altri animali che gravitano intorno all’aia [N.d.A. speriamo non passi di lì suo nonno...]. E’ forse quello che mi contraddistingue di più, la mia specialità. E’ lo specchio delle mie origini, del mio paese e della mia tradizione gastronomica".
La quaglia farcita di cacio e pepe, con fonduta di zucchine, pomodori appassiti e miele di timo è l’apice gustativo del suo pensiero.
[..]Riccardo Agostini è riuscito a fare molto di più, perché non solo ha dato prova di grande ingegno importando tecniche estremamente professionali ma le ha anche rese perfette per la sua filosofia culinaria, ossia infondere forti emozioni da cortile. Presentare la tradizione in modo contemporaneo, ecco la sua trionfante filosofia!

Allora, prima che la sua filosofia trionfi troppo, mi verrebbe da dire: Abbattetelo! Ma siccome che sono buona, contro ogni forma di violenza, perfino nei suoi confronti, mi domando quale altro modo ci sarebbe per farlo smettere di filosofare, il troglodita. Qualcuno ha idee (non violente) al riguardo? Io al momento sono annichilita, forse perchè non bazzicando quell'ambiente a volte è come se dimenticassi che esistono simili soggetti e relativi seguaci.
Ditemi voi che debbo fare.

9 commenti:

Max Santiago ha detto...

Riccardo Agostini chi?!
Cara e dolce amica ma tanto sta gente con la evve moscia non l'abbatti nemmeno con l'indifferenza: potremmo comunque rapirlo e in puro 'arancia [meccanica] style' costringerlo ad assistere per un tre-quattro giorni a video su come si ammazzano-scuoiano-cucinano lepri conigli volatili lumachelle suini vari con annessi e connessi.
Dici che servirebbe?! Dici che capirebbe?! Dici che il suo ego se ne sazierebbe?!
Nel dubbio, mi limito a dimenticare il nome dell'emergente sceff, e il di lui immarcescibile garante.

Santiago ha detto.

Claudio ha detto...

Le parole del promettentissimo erede di Vissani mi hanno fatto riflettere per l'ennesima volta su quanto possa essere diversa la percezione delle cose da individuo a individuo e quanto grama ed insignificante possa essere l'esistenza di alcuni: è sbalorditivo pensare che se io e questo cuoco guardiamo lo stesso gruppetto di animali, laddove io vedo lo spettacolo misterioso e meraviglioso della natura che si esprime attraverso una fauna variegata dalle forme stupefacenti facendomi riflettere sulla bellezza ed i segreti dell'universo con i suoi pianeti e la sua vita brulicante e sterminata, lui vede un pranzo.

Noel ha detto...

ci calza a pennello il proverbio "chi va con lo zoppo impara a zoppicare".
Io però lo definirei "un giovane chef al servizio DELLA DISTRUZIONE del territorio". Tanto per essere corretti.
P.S. Vissani è un personaggio che mi ha sempre fatto sc..., ehm, senso.

Finnicella Blu ha detto...

..io credo che per certi casi e induvidui non ci siano alternative. Anche io sono per la non violenza, ma credimi, se ci ripensi e vuoi abbatterli (entrambi) io saro' al tuo fianco.

Finnicella Blu

lallabel ha detto...

Ciao ariel ti leggo da un bel pò e oggi finalmente mi decido a scrivere!
non si può restare indifferenti di fronte alle facce da scemi di questi personaggi della TV che guardano gli animali morti con la bava alla bocca...numerose volte ho scritto alla prova del cuco (all'indirizzo di anna moroni) senza ricevere mai una risposta.
Quindi...mi rifiuto proprio di mettere il canale su raiuno!
e dei cuochi in stile vissani che dire...ci butterei loro nella pentola!

Ariel ha detto...

ciao Lallabel!

ma chi ha sky sa che c'è qualcosa di peggio o di simile alla prova del cuoco, ed è la trasmissione con le ricette di Nigella

ne parlerò a breve ;-)

lallabel ha detto...

non oso immaginare...peggio della prova del cuoco poi!!!
chissà cosa deve essere... :-(

Unknown ha detto...

Bleah... stavo giusto decidendo se pranzare o meno... ma mi è passata la fame!

Aisa ha detto...

Si, non è bello sentir fare di queste apologie, quando si esagera si esagera, si va nel delirio. Non è solo per gli animali, ricordiamoci che la gola è un peccato capitale, e la gente nel mondo muore di fame. Ci vuole coscienza e rispetto. Se proprio la maggior parte del mondo civilizzato mangia carne, lo faccia almeno senza vantarsi, e comprendendo fino in fondo quello che fa. Ero rimasta contenta quando ho visto che Edoardo Raspelli, dalla sua pagina facebook aveva pubblicamente condannato quell'empio (non mi ricordo il nome) che alla prova del cuoco aveva fatto l'apologia del gatto come alimento. Anche da parte noi di onnivori necrofagi, a volte arrivano dei bei segnali, e ogni passo positivo è da apprezzare.