sabato 30 maggio 2009

Mostra al Margutta

Rinunciare alla carne migliora la vita sessuale? Pare proprio di sì. Le ricerche in questo senso si moltiplicano e i risultati sono sempre gli stessi. Come dire, se il sangue rimane bello fluido, senza placche, senza colesterolo che intasa le arterie, beh... funziona bene anche tutto il resto. E, soprattutto con l'età, queste cose andrebbero prese ben sul serio!

Il Margutta RistorArte - storico ristorante vegetariano di Roma in via Margutta- prende spunto da queste ricerche per festeggiare i trent'anni di attività con la mostra collettiva "I vegetariani lo fanno meglio!". Sono esposte opere di Ivan Barlafante, Alessandro Cannistrà, Gianluca Cavallo, Claudio Di Carlo, Marcello Di Donato, Domenico Giglio, Olga Kass, Mauro Molle, Elisa Montessori, Vettor Pisani, Eliana Prosperi, Stefano Trappolini.
Dal 27 maggio al 30 giugno 2009.

giovedì 28 maggio 2009

Pareri autorevoli o meno

Qual è la prima cosa che vi viene in mente leggendo che una ricerca scientifica è stata effettuata al Karolinska Institute?

a) Suona come di lingua polacca, e la Polonia non è certo l'epicentro della scienza
b) Karolinska Institute? Hanno fatto delle ricerche in una prigione lituana?
c) Karolinska Institute? E' il posto dove vengono celebrati ogni anno i premi Nobel?

La risposta corretta è la C.

Il Karolinska Institute di Stoccolma è uno dei centri medici universitari più rinomati al mondo e non è un caso che proprio qui avvengano ogni anno le premiazioni dei Nobel. Insomma, non è propriamente il CEPU, tanto per intenderci. L'istituto fu fondato nel 1810 e rappresenta il centro europeo per eccellenza della ricerca scientifica.

Il 20 maggio di quest'anno la rivista scientifica Epidemiology (Epidemiology. 2009 May;20(3):355-60) facente capo al suddetto istituto ci riferisce che un gruppo di scienziati affiliati al Karolinska Institute ha esaminato 26.556 uomini finlandesi, nessuno dei quali aveva una storia di infarti. Durante un periodo di osservazione di circa 13 anni, i ricercatori hanno potuto osservare 2702 ictus cerebrali, 383 emorragie intracerebrali, 196 casi di emorragia subaracnoide. I risultati della ricerca suggeriscono che l'assunzione di alcuni latticini in particolare sia associato al rischio di malattie cardiovascolari.

Naturalmente, l'industria lattiera statunitense sostiene invece che il consumo di latte e yogurt sia piuttosto associato ad un ridotto rischio di malattie cardiovascolari e ipertensione. E c'è da scommetterci che la gente creda più a loro che a quelli del Karolinska.

A proposito, nella rubrica Salute de La Stampa del 22 maggio e' stato pubblicato un articolo dal titolo "Il latte combatte le malattie cardiovascolari". Vi riporto il commento da parte di AgireOraNetwork e un invito a scrivere per protestare. Mai sentito parlare di conflitto di interessi?!

L'articolo riporta i risultati di una ricerca condotta in Australia *sui topi* secondo cui il latte "contiene un composto in grado di combattere la cosiddetta sindrome metabolica". Questa "sindrome metabolica" altro non e' che una concomitanza di fattori di rischio e patologie preesistenti (sedentarieta', obesita', ipertensione, ipercolesterolemia, ecc.) che comportano un elevato rischio cardiovascolare.

L'articolo, oltre a non fare cenno al fatto che proprio il latte e i suoi derivati, e in genere il consumo di prodotti di origine animale, sono all'origine di questi rischi per la salute, conclude affermando che "una nuova speranza" per questi malati potrebbe venire proprio "dal latte".
A patto che i "malati" non siano affatto tali, ma siano topi cui sono stati indotti solo i sintomi della malattia e non certo la malattia vera, aggiungiamo noi...

C'e' una lista infinita di "scoperte" di questo genere ottenute a prezzo della vita e della sofferenza di milioni di animali che non hanno poi portato alcun beneficio alla salute umana (ma anzi danno, come in questo caso).

Peccato poi che il giornalista, nel riportare la notizia, non si sia "accorto" che il "Victoria’s Department of Primary Industries (DPI) and MG Nutritionals" di Sidney, l'istituto che ha promosso la ricerca, altro non e' che una divisione del Murray Goulburn Cooperative Co Ltd, che, come scritto sul loro sito - http://www.mgc.com.au/profile/index.asp - e' la maggiore azienda di trasformazione del latte dell'Australia (col 35% della produzione nazionale)... Oh, che fatalita'! Guarda caso i produttori di latte che dimostrano "scientificamente" che il latte fa bene (ai topi).

Scrivete anche solo poche righe al giornale, senza inutili insulti, ricordando che la "sindrome metabolica" si combatte sicuramente meglio non assumendo latte, e che la sperimentazione animale e' inattendibile e puo' essere facilmente piegata ad interessi di parte, come e' appunto accaduto anche questa volta. Per scrivere alla redazione de La Stampa: lettere@lastampa.it

martedì 26 maggio 2009

Strani incontri giù al bar parte seconda

Dio mio. Sono appena ritornata su dal bar interno dell'ente di ricerca per cui lavoro. L'ho rivista. Chi?! Ma lei, la donna dal sondino.
Le colleghe mi hanno dovuto placare, le volevo partire di capoccia, come si dice qui a Roma, andare lì e dirgliene e/o dargliene quattro.
Non la posso vedere, mi va il sangue alla testa, è più forte di me.



Aggiornamento al 28/5/2009:
Pare che non risulti chiaro, per cui ribadisco il concetto. Io non detesto le persone in sovrappeso. Qui sto parlando d'altro. Di metodi per dimagrire, di alimentazione, di spostamento di attenzione dalla propria individualità (questo pare l'aspetto meno compreso, anzi, pare proprio scritto in caratteri arabi) a problemi di più ampia portata e compagnia bella. E anche, perchè no, di chi mangia troppo e poi se ne lamenta. Di chi mangia pane e salsiccia quando ci sono più di 30 gradi centigradi e già si pesa più di 80 kg (essendo alti 1,60 mt.). E' forse questa una persona posseduta da uno spirito maligno che la obbliga a dirigersi verso il banco hot-dog? Trattasi di opera del Demonio? Pare che siano argomenti intoccabili, impronunciabili, devastanti. Non credo che a compatire le persone in sovrappeso si faccia loro un gran servizio. Io, almeno, non vorrei stimolare pietà e compassione per motivi del genere. E' quello che si vuole invece? Curioso. Forse, dunque, ho più stima io di queste persone di quanto loro non abbiano di se stesse nel reputarle esseri senzienti e non vittime disgraziate, inermi ed impotenti?

lunedì 25 maggio 2009

La top ten dei cibi nefasti

Sul New York's Daily News di giovedì 21 maggio 2009 è stato pubblicato l'articolo "Top ten unhealthiest foods in your refrigerator" (tr. "La top ten dei 20 alimenti più dannosi per la salute che si trovano nel vostro frigorifero"). Al primo posto della lista troviamo il latte intero, al secondo il formaggio. Forse stiamo vivendo in un universo parallelo, dove i giornalisti dicono finalmente le cose come stanno?

Ecco la top ten completa del NY Daily News:
  1. Latte intero
  2. Formaggio
  3. Margarina
  4. Salsa di soia
  5. Coca-cola e simili (fanta, sprite, etc.)
  6. Condimento per insalata (salad dressing)
  7. Maionese
  8. Mortadella
  9. Birra
  10. Pane bianco

Insomma la dieta tipica quotidiana dell'americano medio. Grassi saturi a volontà (latte, formaggio), sale e grassi idrogenati (salsa di soia, margarina, maionese, salad dressing) e compagnia bella.
La Coca cola e le altre bevande gassate e iperzuccherine - oltre che a provocare carie ai denti e battiti cardiaci irregolari - possono portare a problemi muscolari e debolezza ossea, per non parlare dello sviluppo di sindrome metabolica e diabete.

Date uno sguardo alle festicciole organizzate nei MacDonald's anche qui in Italia, con quelle amorevoli mammine che nutrono a cheeseburger e cocacola i loro piccoli... Mi viene da sorridere se penso a tutte le volte che le mamme vegan devono sentirsi dire: Stai imponendo ai tuoi figli di mangiare vegetariano, dovresti aspettare che siano adulti e decidano da soli.
Come se le mamme onnivore non imponessero il loro modo aberrante di alimentarsi ai propri figli, portandoli ad esempio già a due-tre anni (ma anche prima, ne ho testimonianza) a mangiare hamburger di dubbia composizione e patatine fritte in un olio immondo, a bere bibite gassate, colorate e piene di zucchero e via dicendo.
Mi viene ora in mente che una mia amica l'altro giorno lamentava il fatto che i suoi nipotini mangiassero salsicce fritte in abbondante olio. Meno male, mugugno tra me e me, quindi anche lei pensa che non siano un cibo adatto a dei bambini. No! Non era così! Era il metodo di cottura! Lei al suo bimbo di un anno e mezzo la salsiccia la fa cuocere dolcemente con un po' d'acqua.

Inorridita, passo e chiudo.


P.S. Cosa ne pensa delle salsicce come cibo per bambini uno dei più rinomati pediatri a livello mondiale, Benjamin Spock?! Leggete qui....

mercoledì 20 maggio 2009

I love tofu

Questo bel giovanottone qui sopra è Georges Laraque del Montreal Canadiens, uno dei giocatori di hockey canadesi più famosi. Il cristone è alto più di 1,90 e pesa quasi 120 kg. Non solo, Georges è anche un grande amante degli animali e un orgoglioso vegetariano.

Laraque è impegnato anche in una campagna contro le pellicce, come si legge dal suo sito ufficiale:

“Il 3 maggio 2009, ero presente alla conferenza di protesta anti-pellicce a Montreal. Voglio ringraziare personalmente tutti quelli che mi hanno dato l'opportunità di partecipare a questo evento e sarà la mia missione per il resto della mia vita fare tutto ciò che è in mio potere per proteggere gli animali. Sono anche orgoglioso di annunciare che sono ufficialmente diventato vegetariano e che è mia intenzione passare presto a vegan"

Quale è stata la molla che ha fatto scattare in Georges questo genere di affermazioni? Una sola parola: Earthlings.

Sissignori, uno dei nostri documentari preferiti, il film che ha fatto aprire gli occhi a tanta tanta gente, ha convinto il nostro amico a smettere di mangiare gli animali e a prender posizione contro le atrocità perpetuate sugli animali. Tutti gli animali, non solo i gatti e i cani di casa. Per chi vuol saperne di più su questo grande film, andate a leggere l'intervista a Shaun Monson, creatore di Earthlings .

Benvenuto tra noi, Georges!


P.S. giovedi' 21 maggio è prevista una proiezione di Earthlings a Napoli, ore 19:00 presso la redazione di Napoli Monitor, vico S.Maria del Pozzo, 43/b quartiere Sanita'


fonte: ecorazzi.com

giovedì 14 maggio 2009

C'è aria di matò

Avrete forse capito che uno dei miei hobbies preferiti è sfogliare pagine di giornali o pagine web e leggere avidamente le proposte di sedicenti grandi cuochi, così, tanto per farmi venire quel prurito sotto le dita, quella voglia di menar le mani, quella voglia di sganascione che però - da virtuosa - trattengo e sublimo.

E allora permettetemi di rendervi partecipi delle avventure gastronomiche di questo buontempone, che Dio solo sa quanto si farà pagare per i suoi svalvolamenti culinari, degni di Maga Magò. Qui non è solo questione di cucinare animali, già di per sè disgustosa e macabra faccenda, ma anche quella di ammannire abominevoli intrugli dal suono altisonante.
Non so a voi, ma a me viene un gran nervoso ogni volta che incappo in un soggetto del genere. E intanto questo qui serve granita di eucalipto e aria di matò. Ma va un po' al diavolo, te, il pollo con le ostriche, il matò e il mochi.

Non per rovinarvi la festa, ma sapere che c'è gente che non ha una ciotola di riso o ha solo quella da condividere con la famiglia e leggere di tanto sperpero inconcludente non mi fa godere ne' il palato ne' la psiche. Sono fatta così: se c'è qualcuno che in questo preciso momento sta morendo di fame (e c'è), beh, decisamente non mi va di scherzare con il cibo. Io la crema di ostriche (che tanto ha vita breve, di ostriche non ce ne sono quasi più, le hanno ingoiate tutte) gliela verserei sul testone, lenta lenta, e poi via, caricato su un cargo, quindi verso l'entroterra somalo, a scopo pedagogico.

Nella foga stavo quasi dimenticando di darvi un esempio di menu dello chef in questione (ora non mi sovviene più il nome, lo aggiungerò in seguito, vi basti intanto sapere che è considerato tra gli chef "più influenti" del globo):

  • Margarita e tempura di finocchio marino allo zafferano con crema di ostriche

  • Ali di pollo Tandoori con germogli di borragine, crema di ostriche e aria di matò

  • Aria-Lyo di cioccolato con sorbetto di croccante al lampone e granita all'eucalipto

  • Mochi di yogurt

Buon appetito, per chi può, gli altri crepino.


P.S. Mi hanno appena suggerito il nome del soggetto: Adrià Ferran

martedì 12 maggio 2009

Strani incontri giù al bar

Qualche giorno fa ho visto una signora con un sondino applicato al naso qui nella mensa del posto dove lavoro. Mi ha fatto uno strano effetto, quei sondini mi ricordano tanti mesi passati in ospedale ad accudire mia madre in coma e tante altre persone intorno, anche'esse in gravissime condizioni di salute e costrette ad assumere la loro alimentazione per via sondino naso-gastrico. Insomma, quell'aggeggio suscita in me immagini molto molto tristi.

Ma cosa ci fa una donna che pare in ottima salute, per quanto si possa vedere, con un sondino, in ufficio, che chiacchera con le colleghe, serena?! Dopo mi hanno spiegato.
Si tratta di un metodo sperimentale, applicato anche qui al Policlinico di Roma, che consiste nell'inserimento di un sondino naso-gastrico collegato ad una pompa che manda in circolo un'alimentazione liquida a base di proteine. In pratica, pare che in questo modo, dopo un paio di giorni, vengano creati dei corpi chetonici che tolgono la fame. Qualcosa del genere, non ho avuto voglia di approfondire oltre. Dunque, è un sistema per perdere peso. Sono rimasta di stucco. Piuttosto che seguire una dieta equilibrata, di mangiar bene senza sfondarsi di merendine e insaccati, di fare esercizio fisico, c'è gente che si sottopone a questa pratica.
C'è un Terzo Mondo che muore di fame, c'è gente che si fa applicare un sondino al naso per non mangiare come ossessi. Sono senza parole, vorrei urlare ma non esce suono.

Praticamente, queste persone in sovrappeso si sottopongono ad un digiuno per 10 giorni, buttano giù solo acqua, tè e caffè senza zucchero o dolcificante e nient'altro. E il trattamento può essere ripetuto di tanto in tanto.
Leggo in rete che una tipa racconta: "Io in 10 gg ho perso 5 kg di cui 4,2 di grasso e 0,8 di acqua. Eccellente per una che come me non cala neanche con le cannonate". Forse con le cannonate no, ma con un po' di buon senso sì. Forse la foto di un bambino etiope malnutrito applicata sul frigorifero avrebbe potuto, là dove la gola non resiste? Chissà.

E non mi venite a raccontare che si tratta di disfunzioni se non - come va di moda ora - di "intolleranze alimentari". Se ingrassi è perché assumi più calorie di quanto avresti bisogno, poche storie. Se il metabolismo va in tilt, non è tanto causa quanto conseguenza di un'alimentazione infernale. Ma in fondo fa comodo a tutti: più obesi, più medicine, più metodi per dimagrire, più business. Sostenere un ideale di vita più sobria, più rispettosa, meno consumista: a chi interessa? a chi farebbe comodo?

Meno male che ora c'è anche il sondino.

sabato 9 maggio 2009

Happy end

Oggi vi racconto una storia a lieto fine, la storia di Molly.
Molly è una mucca riuscita a fuggire da un mattatoio di New York City. Incredibile, no? Pensate il terrore di questa bestiola e la voglia di vivere che l'hanno portata a osare là dove poche, forse nessuna, delle sue disgraziate compagne di sventura erano mai riuscite. Ha creato scompiglio, Molly, per circa un'ora in mezzo al traffico cittadino, in preda al panico, vissuta in un lager per tutta la sua vita, inseguita dalla polizia e dalla protezione animali.

Beh, al momento in cui scrivo, Molly si trova a vivere una vita serena in una fattoria biologica a Long Island. E' arrivata terrorizzata e sotto choc, mangia solo se imboccata dai gestori della fattoria, Mr Farr e sua moglie, ma si prevede che in poco tempo si rimetterà in sesto e potrà nutrirsi da sola. La Protezione animali ha avuto molte richieste di accoglienza da parte di fattorie e sanctuaries ma questo posto è sembrato il più adatto e confortevole per Molly.

Ora Molly divide una stalla con Wexley, un bel manzo, e i suoi "vicini di casa" sono due asini, una dozzina di capre, oltre a pecore e ponies. Molti di loro salvati dal massacro. Nessuno mangia cibo geneticamente modificato e Molly si tirerà su a forza di buon vecchio trinciato.

L'unica cosa prodotta da Molly che sarà utilizzata nella fattoria sarà qualcosa di cui sicuramente lei non avrà bisogno: il suo letame a scopo di fertilizzante.
Ma quante, quante povere Molly vengono tormentate e massacrate ogni giorno?


fonte: http://www.nydailynews.com/

mercoledì 6 maggio 2009

Chef e cervelli

Domenica mattina sono passata per un centro commerciale qui vicino casa per fare un salto al supermercato e all'entrata veniva distribuito gratuitamente il quotidiano Il Tempo. Non ricordavo di aver mai sfogliato questo giornale per cui l'ho preso, incuriosita e a casa gli ho dato uno sguardo. A pagina 21 tra rubriche su vacanze e peccati di gola, trovo le ricette degli chef. Caspita, mi son detta, vediamo un po' cosa ci propongono.

In un attimo mi sono passati per la testa vari pensieri. Ad esempio, tra i tanti, quando ci rimproverano - noi vegan - di sentirci superiori agli altri e di veleggiare lassù, in alto, tra gli dèi dell'Olimpo guardando tutti di sopra in sotto... Dopo aver letto questa ricettina, vi devo dire la verità: qualche dubbio mi è venuto. Fossimo davvero superiori?!

Sempre per citare il mio adorato Star Trek, mi viene in mente un episodio che ho visto un paio di giorni fa. Uno della Entreprise va a fare una sorta di stage presso la nave spaziale dei Klingon, quegli esseri primitivi, rissosi e aggressivi in cui ogni tanto incappano i "nostri". Fa parte del programma di formazione anche adeguarsi in tutto e per tutto alla vita quotidiana degli ospitanti, ad esempio mangiando disgustosi piattini di serpentelli (sia in versione vivi che morti) e altri animaletti strani. Tutte cose che tra i più evoluti abitanti della Entreprise sono dimenticate da tempo e vengono identificate con uno stile di vita primitivo. Dunque, sono tutti disgustati alla vista di queste schifezzone nei piatti che però il nostro eroe si deve rassegnare a buttar giù.
Scusate la digressione e i pensieri ad alta voce, questo preambolo era solo per introdurvi alla ricetta del giorno proposta - come vi dicevo - da Il Tempo:

ingredienti per 4 persone
3 carciofi
100 gr di ricotta
100 gr di crema di latte
4 cervelli di agnello
buccia d'arancia
birra bianca
Pulire e tagliare i carciofi a fettine, stufarli in una pentola con aglio, olio e menta romana (N.d.A. Per me la ricetta potrebbe finire qui, e invece no). Ridurre il composto ad una crema e lavorarlo con la ricotta e poi con la crema di latte. Aggiungere sale e pepe e un po' di arancia grattugiata. Sistemare questa crema su un piatto e adagiarci sopra (N.d.A. Con garbo, mi raccomando) il cervello fritto in una pastella con birra e uovo (N.d.A. Alè, ci mancava!).
Vino consigliato: Muffa nobile Castel de Paolis

Ordunque, si cavano i cervelli da questi cuccioli di ovino e li si sfrizzolano in pastella, belli palpitanti e magari con alcune parti rese croccanti. Si schiaffa il macabro pastrugno su un bel cremone di panna, latte, menta, e se vi avanzano buttateci dentro pure dei bulloni, un nastro adesivo, della Coccoina e quattro antidepressivi. Tutto corroborato da un bel bicchiere di Muffa.

Ragazzi, lasciatemi perdere, no, veramente, sono qui per caso su questo pianeta, non so chi mi ci ha mandato, ma mi sa che hanno sbagliato indirizzo.


P.S. L'immagine con I consigli dello chef (con cuoco Klingon) è stata gentilmente fornita da un appassionato lettore del post. Lo ringraziamo.

venerdì 1 maggio 2009

Vegan del mese: Elvira

Oggi primo maggio, consueto appuntamento con il Vegan del mese. Da diversi mesi ospito in questo spazio amici ed amiche virtuali e reali per raccontare diversi modi di essere accumunati dalla scelta vegan, da una ricerca di vita quanto più possibile senza violenza nei confronti di tutti gli esseri viventi. Perchè non esiste un "tipo" vegan, ma tante persone differenti, per stile di vita, occupazione, credo religioso, età. Tuttavia, questa comunanza di intenti ci fa sentire, anche i più individualisti tra noi, parte di una sorta di comunità virtuale. Perchè se nella vita di tutti i giorni è difficile incontrare altri vegan, almeno nel cyber spazio essere corroborati da chi vive le nostre stesse esperienze, beh, per quanto mi riguarda almeno, è un gran sollievo e mi fa sentire meno aliena, meno eccentrica di quanto talvolta mi vorrei sentire.

Oggi vi presento Elvira, siciliana, vegan nuova di zecca, un'amica virtuale, almeno per il momento, data la distanza geografica che ci separa ma che sento cara come una sorella. Sarà che ho seguito praticamente passo passo la sua scelta vegan? Sarà che ci siamo scambiate domande, risposte, curiosità, pareri & co. sull'argomento e me ne sento "quasi" responsabile, proprio come una sorella maggiore?! Tant'è, che io ancora ricordo il suo primo post in un forum in cui chiedeva consigli per mangiare meglio e magari perdere qualche chiletto di troppo, ma senza nessuna velleità di passare a vegan o vegetariano. Tempo un paio di giorni e già era contagiata definitivamente dall'entusiasmo di tutti quelli che incontrava strada facendo, tanto che invece...vegan c'è diventata, e anche in fretta!!

Elvira ha 27 anni, è siciliana e vive - anche se ancora per poco - con la sua numerosa famiglia (6+2 cani) in un paesino sulla costa tirrenica, in provincia di Messina (beata lei, che invidia...). Ancora per poco perche' finalmente ha la possibilità di andare a vivere da sola, anzi meglio, con sua sorella minore, seppure tra qualche piccolo rimbrotto da parte dei genitori, com'è d'uopo in queste circostanze, che vorrebbero tenere sempre vicine le proprie figlie.
Elvira studia scienze dell' educazione all'Università di Messina, le piacerebbe lavorare come educatrice nelle comunita' con minori a rischio. E' un tantino fuori corso perche' intanto fa altre mille cose. Soprattutto, lavora da quando aveva 19 anni, facendo un po' di tutto: dalla baby sitter alle ripetizioni, da barista ad un laboratorio di pasticceria specializzato in cannoli siciliani (hey, qualcuno ha la ricetta veganizzata?!). Collabora anche con i suoi articoli a vari blog e forum.
Elvira è anche impegnata in ambiente cattolico e partecipa attivamente a vari gruppi e organizzazioni (è anche scout, va da sè!). E da buona scout è appassionata di trekking in montagna e di tanti sport come il basket, la scherma, atletica leggera e pallanuoto.

Come vi dicevo, Elvira è veg da fine dicembre 2008 ed è stato un passaggio diretto, senza passare dalla transizione vegetariana. Ma non è stato solo il forum dove l'ho incontrata e le nostre conversazioni a farla decidere, diciamola tutta. Qualcosa era già passato per la mente qualche tempo fa, nel 2007 per la precisione, quando una sua amica, tornando da un workshop sull'ecosostenibilita', le disse: Sai quanto inquina una bistecca?

Da lì sono iniziate le sue ricerche e l'aver scoperto che 1 miliardo 300 mila persone potrebbero essere nutrite con grano e soia destinati ai bovini l'ha messa in crisi, come poteva essere altrimenti? Ma ancora non era giunto il momento di cambiare la propria vita, come è successo a molti di noi a volte non basta un contatto, un'occasione, ci vuole di più. Il destino l'ha portato così un giorno quasi per caso (ma esiste il caso?) nel forum di Promiseland e da lì...
Come nelle maggior parte delle famiglie, all'inizio in casa la cosa non è suonata affatto bene, i suoi genitori brontolavano perchè preoccupati della sua salute. Attenta che poi ti ammali! quante volte ce lo siamo sentiti dire... e non solo dai propri familiari, sigh! E poi tutti pensano che sia una fisima passeggera, dai, che poi passa.
Ma Elvira non la pensa così e - come di consueto - faccio parlare lei al riguardo:

Ho capito che era necessario mutare il mio stile di vita per un futuro migliore e quando qualcuno mi dice che la carne che non mangio io la mangia qualcun' altro rispondo che IO FACCIO LA MIA PARTE.

Ultimamente a questa motivazione ecosostenibile diciamo cosi, si e' aggiunta quella animalista. Io nel mio candore di giovane che vive in un paesello incontaminato da tante brutture ero convinta che le pecore, gli agnelli e le mucche pascolassero
liberamente per i campi, come quelle di Heidi. Grazie a degli amici veg ho scoperto che non e' cosi'...e che i prati verdi, questi animali, non li hanno mai visti! Non ho iniziato una crociata, pero' cerco di far conoscere a chi mi sta attorno quello che ho scoperto e che mi ha rivoluzionato la vita.

All'inizio non capivo cosa avrei potuto mangiare, ma poi si e' spalancato un mondo davanti ai miei occhi! ora mangio piu' e meglio di prima e invece di ingrassare..dimagrisco!!! Amo sperimentare piatti nuovi ma resto fedelissima al buon piatto di lenticchie! Tofu, seitan & co. non mi piacciono per niente...meno male che non sono per nulla "obbligatori"! Una volta a settimana vado al mercato rionale a fare la mia scorta di verdure e frutta e ogni tanto riesco a far fare alla mia ciurma un pasto davvero sano.

Aggiungo io, che la conosco, che in pochi mesi la mia amica - grazie alla sua fermezza e preparazione - è riuscita a conciliare la sua famiglia con il suo nuovo stile e addirittura si è già trovata a poter dare consigli ai suoi, con qualche problemino di colesterolo e pressione alta. Consigli che sono e saranno sempre più ascoltati, cara amica, quando vedranno numeri della bilancia, valori della pressione e analisi del sangue migliorare anche grazie al tuo aiuto in cucina.

Sei davvero un'ospite d'onore qui nel mio modesto spazio on line, Elvira, e spero di sentirti ancora per lungo tempo negli anni a venire per poterci raccontare sempre tutte le nostre "avventure" in un mondo che vegan non è ma che noi attraversiamo con grande speranza e fiducia. Per una rivoluzione senza vittime, tutti i giorni.