venerdì 31 dicembre 2010

Anno nuovo

Sarò breve. Niente retorica.  Oggi è l'ultimo giorno dell'anno, e capodanno, e giù e su. Speriamo che sia un anno  migliore e tutto quanto. Inutile che vi racconti di quanto sia schifata al pensiero di quello che gli umani saranno in grado di trangugiare stasera e di quello che hanno già potuto  trangugiare durante tutte le feste, Natale e compagnia bella.
Un'occasione in più, come se ne mancassero, di uccidere, dilaniare, divorare. Quando la gente è in festa gli dà giù di carogne, questo è assodato.

Immaginate se da domani tutti, come per incanto e illuminazione divina, diventassero vegan.  Immaginate.
You may say I'm a dreamer...

A domani.

mercoledì 29 dicembre 2010

Molto onorata Michael!

Chi mi segue da un po' sa che io sono un'appassionata frequentatrice di tutte le serie di Star Trek in tv. Non tanto i film, ma proprio la serie. Una mia debolezza, pardon. Sono una di quelli che cerca tra le righe la filosofia, l'etica che sottende le storie raccontate e in genere quello che trovo mi piace. Tant'è che non posso non far felici altri appassionati fan come me segnalandovi che Michael Dorn, alias il  Klingon Worf (Star Trek: The Next Generation) è vegan. Sono deliziata alla notizia, come una fan adolescente di un qualche cantantucolo da strapazzo alla notizia che costui non è fidanzato, non so se rendo l'idea. 
Eccolo, in questo video, che ci parla della sua oculata scelta:





lunedì 27 dicembre 2010

La Cina è vicina

La salute dei cinesi sta andando in malora. Alcune patologie prima sconosciute o quasi ora risultano essere all'ordine  del giorno e tra le cause si annovera lo sviluppo dell'industria lattiera e la conseguente introduzione di latte e latticini nella loro alimentazione, tradizionalmente priva di lattosio.
Il mio guru della controinformazione alimentare, Robert Cohen, aveva già predetto dieci anni fa quello che purtroppo sarebbe diventata una realtà. Ecco cosa scriveva nel febbraio 2001:

The Chinese have an inferiority complex. They've seen the Japanese people grow an average of two inches over the last two generations (40 years) while their heights have remained stable. In order to attain the same physical growth, the Chinese government has been working closely with America's dairy industry, recognizing that growth hormones in milk are the missing link keeping them from attaining the same stature as the Japanese.

The Chinese are developing enormous state-of-the-art 10,000-cow dairy farms, but they do not have the same fully developed power and electric resources as do the Americans or Japanese. Refrigerators are not found in every home. How to cool and store the milk? That problem has been solved.

The first Chinese-made fully automatic, milk packing equipment has been manufactured by the Anhui Keyuan Group. They will now put the milk into Parmalat-style shelf stable containers.

Perhaps we should send the Chinese some fun-filled x-ray machines, hip replacement devices, and heart valves. They'll soon be needing them. Indigestion? Osteoporosis? Heart disease, asthma, and cancer? Choose one from column A and one from column B. An American menu for American diseases. One glass of milk and thirty minutes later, the Chinese will be wanting more.



Nella prima settimana di dicembre di quest'anno la rivista scientifica Breast Cancer Research and Treatment ha preso in esame i tassi di mortalità in Cina dal 2002 al 2008. Vediamo cosa si legge nell'articolo, che lascio anch'esso in inglese a scanso di equivoci di traduzione:


"Between 2002 and 2008, the mortality from breast cancer increased by 201% among urban women...Further studies are needed to understand the increases and to develop cost-effective interventions for elderly urban women in China."

Non è che una si diverta a fare la Cassandra della situazione, ma ad azione segue reazione, a fatto segue conseguenza. Non è colpa mia, ne' di Robert Cohen, ne' del latte in se stesso, ottimo alimento. Per i vitelli.



fonte: http://www.notmilk.com/b.html

giovedì 23 dicembre 2010

martedì 21 dicembre 2010

Feste intelligenti

Natale, Pasqua, Pasquetta, Ferragosto, Thanksgiving negli Stati Uniti, insomma ogni festa è buona per sgozzare e divorare esseri viventi. La gente quando è contenta o vuol far finta di esserlo non trova di meglio che trucidare animali. Ma non tutti sono così. E in questo video vi presento  gente che mi piace, gente che vorrei intorno a me. Purtroppo la maggioranza delle persone vive a vanvera, appesa al nulla, invece.






lunedì 20 dicembre 2010

Regali imbecilli


Tempo di regali. Tempo di imbecillità. Tra le varie forma di crudelle stupidità umana c'è l'usanza di recarsi in un negozio di animali (già l'idea di "negozio di animali" mi pare grottesca) e acquistare un cucciolo di cane di una qualche razza di moda in quel momento e portarlo a casa per Natale. Regalo per il mocciosetto di casa, magari, al quale peraltro non si insegna minimamente ad amare il cucciolo come essere vivente ma alla stessa stregua di un pupazzo di peluche o di un Nintendo qualunque.
Puntuale arriva l'estate e il cane viene abbandonato, nelle condizioni più devastanti per la creaturina (l'ultima di cui sono venuta a conoscenza è quella di uno yorkshire abbandonato ancora col collare elisabettiano e la cannula della flebo dopo un'operazione chirurgica) e col grave rischio - come se non bastasse  - di provocare incidenti stradali. Quante volte mi sono ritrovata sulla strada sbucare all'improvviso uno di questi disperati e mi sono vista costretta a frenare di colpo,  con  rischio per me, per il cane, per tutti....

Genitori, se siete persone anaffettive e ciniche, non regalate animali, regalate videogiochi.



sabato 18 dicembre 2010

Veg africa

Fino ad ora non avevo avuto notizie di movimenti animalisti e/o vegetariani nel continente africano. Ora vengo ad apprendere che a Nairobi, Kenya, il 18 dicembre - cioè oggi - si sta tenendo il primo East and Central Africa Veg Congress.
Non ci credete? Ecco le prove...



martedì 14 dicembre 2010

Pistachio Milk? Yesss

Che i miei sogni si avverino? Che dai pistacchi si possa estrarre anche il latte? Pare proprio di sì!
Questi frutti così buoni, così salutari, di cui vado letteralmente pazza, non finiscono mai di stupirmi (prima o poi scriverò un'ode al pistacchio, magari di Bronte)....



venerdì 10 dicembre 2010

Mamme poco informate

E questa l'avete letta?  Stiamo parlando  di un articolo apparso qualche tempo fa sul quotidiano inglese Guardian, a me era sfuggito e per questo ve lo propongo ora. Il titolo recita così:

Children risk cancer by eating salami and ham, warns charity

In pratica si tratta di questo: i genitori devono eliminare i panini con prosciutto crudo o altri affettati dai cestini del pranzo dei loro bambini. L’uso regolare di  prosciutto crudo, prosciutto cotto, pancetta e  altre carni lavorate aumenta il rischio di cancro intestinale ai bambini, secondo  fondazioni come il World Cancer Research Fund (WCRF), impegnati nella lotta contro il cancro intestinale. 
Gli specialisti ritengono che solo in Gran Bretagna circa 3.700 casi di cancro intestinale potrebbero essere evitati se la gente si limitasse a mangiare meno di 70 grammi di carne lavorata alla settimana, equivalenti a 3 fettine di prosciutto.

"Including sandwich fillers such as ham and salami could mean children get into habits that increase their risk of developing cancer later in life. [..] It makes sense for children to adopt a healthy adult eating pattern from the age of five. WCRF advises it is best to avoid it [processed meat] as well as many of the habits we develop as children last into adulthood." dice il WCRF.

La fondazione chiede ai genitori di evitare anche di fornire i loro bambini di cibi troppo calorici come bevande gassate per evitare che si ritrovino da piccoli già in sovrappeso. L'eccesso di peso, infatti, risulta essere uno dei maggiori responsabili dello sviluppo del cancro, subito dopo il fumo di sigaretta.

Tutto ciò mi fa ricordare di una chiaccherata con una conoscente qualche tempo fa. Costei lamentava di essersi trovata in vacanza con una amica attenta all'alimentazione dei suoi figli ai quali preferiva dare spremute d'arancia senza zucchero (sono talmente buone così...), torte e biscotti fatti in casa, etc. mentre la mia conoscente vedeva tutto ciò come un elemento di frustrazione profonda da parte di questi bambini. I suoi, infatti, di figli mangiano allegramente tutti i giorni affettati, bistecche, merendine, patatine fritte, cocacola, aranciate,etc. perchè "è giusto che si sentano come tutti gli altri".
Un livellamento in basso, in pratica. Meglio far male insieme alla moltitudine che prendere decisioni oculate e ragionate sul proprio stile di vita.





mercoledì 8 dicembre 2010

VBites for ever

Qualcuno di voi avrà già sentito parlare di Heather Mills, ex moglie di Paul Mc Cartney, nota attivista per i diritti degli animali, naturalmente vegan. La Mills sostiene, e noi glielo auguriamo di tutto cuore, che la sua catena di fast food vegan VBites diventerà più popolare dei McDonald nel giro di dieci anni. Se pensiamo che i McDonalds sono circa 31 mila in tutto il mondo, beh, la posta in gioco non è uno scherzo.


Tutti noi vorremmo che accadesse il miracolo, potrebbe e dovrebbe essere il business del futuro. Come andrà a finire? Staremo a vedere....Forza Heather!

lunedì 6 dicembre 2010

Il negozio di Drew


Se avete intenzione di  ravvivare una serata  con il vostro partner,  ma volete anche essere sicuri che ciò che state acquistando sia  rispettoso degli animali, vi dico io dove andare a fare shopping... Ma nello shop-on-line di Drew Winter, il 24enne attivista animalista e vincitore del premio PETA’s 2007 Sexiest Vegetarian Next Door!
Il suo TheVeganSexShop.com vende solo vegan sex toys, condom, attrezzatura da bondage, etc. tutto assolutamente cruelty-free e come se non bastasse il 6% di ogni ricavato va a gruppi che si battono per i diritti degli animali a scelta degli acquirenti.

Questo si dice fare business etico, bravo Drew!




fonte: http://www.ecorazzi.com/

sabato 4 dicembre 2010

Una birra buona e cara

Il titolo di Birra più Costosa del Mondo è stato dato qualche tempo fa in Australia a una singola bottiglia di Antarctic Nail Ale venduta per ben 800 dollari. La birra ad edizione limitata (solo 30 bottiglie) è stata creata al Nail Brewing presso l'Edith Cowan University a Perth ed è  stata venduta nell'ambito di un'asta di beneficenza a favore della Sea Shepherd Conservation Society e prodotta con  ghiaccio antartico portato dalla loro ultima campagna anti-caccia alle balene nell'Oceano Antartico.
"Più del 90% della birra è composto d' acqua, così la Antarctic Nail Ale potrebbe forse essere considerata la birra più antica e pura" ha detto il birraio John Stallwood.
.

Una birra per una buona causa, una birra buona.

fonte: http://www.ecorazzi.com/

giovedì 2 dicembre 2010

Tutta ciccia

Ancora notizie sull'obesità.
Ad agosto 2010, il Center for Disease Control (CDC) ha pubblicato un report sull'incipiente epidemia di obesità negli Stati Uniti. Secono il CDC, il 30% della popolazione adulta (composta da circa 72 milioni di persone) è clinicamente obeso.
Le raccomandazioni del CDC sono, tra le altre, quelle di aumentare il consumo di frutta e verdura e diminuire il consumo di bevande zuccherate. Niente di originale,  già lo sapevamo da un pezzo. Ma avete presente la tipica alimentazione di un americano medio? Solo a pensarci mi sento male, fisicamente e psicologicamente.
E ogni anno la situazione peggiora. Se nel 1970, un americano mediamente mangiava 4,5 kg di formaggio l'anno, nel 2005 il consumo è quadruplicato. E non c'è da stupirsi che la gente diventi sempre più grassa, negli States come nel resto del mondo cosiddetto "civilizzato".


Civilizzato?! Ops....Dipende dai punti di vista...





fonte: http://www.notmilk.com

martedì 30 novembre 2010

Torta alle pere

Pomeriggio piovoso, non freddo, ma da starsene a casa, un vero pomeriggio autunnale. E allora, niente di meglio che preparare una torta che ci accompagnerà almeno nei primi giorni della settimana (poi toccherà farne un'altra, ma intanto le colazioni dei primi giorni feriali sono assicurate!).

Ingredienti:

300 gr di farina integrale bio (ma io spesso utilizzo un mix di farina di farro, di kamut e di grano, a vostra scelta)
180 gr di zucchero di canna bio (per me è già piuttosto dolce così, diminuite o aumentate leggermente secondo il vostro gusto)
un bicchierino di olio extra vergine d'oliva
250 gr di latte di soia o altro latte vegetale
una bustina di lievito (evitate il Bertolini o il Pan degli Angeli, dagli addensanti di incerta natura)
2-3 pere kaiser di media grandezza
un pizzico di sale
cannella
zucchero a velo integrale bio


Mettere farina, zucchero, sale, olio, latte vegetale e lievito in una ciotola e mischiare con un cucchiaio di legno.
Aggiungere quindi le pere tagliate a tocchetti e rigirare delicatamente.
Foderare una teglia tonda media con la carta forno e riversare l'impasto.
Infornare quindi in forno già caldo, regolare sui 180° (ogni forno ha le sue peculiarietà)  e far cuocere per circa 30-35 minuti.
Controllare con uno stecchino che la torta sia pronta (lo stecchino deve uscire perfettamente asciutto, ma cercate di non prendere i pezzetti di pera che rimarranno ovviamente più umidi) e in caso lasciare ancora in forno a temperatura minima per qualche altro minuto.
Come di consueto la cottura al forno varia anche da forno a forno, dunque regolatevi di conseguenza.
Una volta pronta, fate intiepidire e mettete la torta su un piatto da portata, spolverate di cannella e zucchero al velo.
Niente di speciale,semplice semplice, come potete vedere. Eppure, quanto è buona!


sabato 27 novembre 2010

Saccenza

Ancora uno scritto di Franco Libero Manco che mi ha colpito particolarmente, tra i suoi. Per chi non l'avesse letto, un'opportunità ora:


NOI VEGETARIANI-ANIMALISTI SNOB E UN PO’ SACCENTI
Franco Libero Manco

            Non è raro per noi vegetariani-animalisti essere accusati di presunzione e di ostentata superiorità morale, di sentirci migliori degli altri, da parte di alcune persone quando, convinte del loro onnivorismo, subiscono i sensi di colpa a causa della sofferenza indirettamente inflitta agli animali che mangiano o che portano addosso sotto forma di pelli o di pellicce.

            Per capire cosa significa essere migliori occorre stabilire un punto di riferimento oggettivo, un termine di paragone ritenuto più giusto e vantaggioso per il bene comune, per il processo evolutivo civile, morale e spirituale dell’individuo. Se essere migliori significa causare meno male, essere più rispettosi delle regole ed in armonia con il nostro contesto naturale, allora è vero, noi ci sentiamo migliori. Anche se tra il bianco e il nero, come tra il giorno e la notte, vi sono infinite sfumature intermedie, dire che in questa vita non esiste il migliore o il peggiore è come equiparare Gesù a Giuda Iscariota, come dire che il bene ha lo stesso valore del male, che l’uomo virtuoso ha gli stessi meriti del mascalzone.

            Tra un uomo dedito al furto ed un uomo onesto nessuno ha dubbi ad indicare il secondo come migliore.Tra colui che impegna il suo tempo ad interessarsi solo dei suoi problemi e colui che spende gran parte della sua vita e delle sue risorse umane e finanziarie per aiutare chi soffre, quest’ultimo è sicuramente migliore.
            Tra un individuo sensibile al dolore e alla morte di un suo simile ed uno che per sensibilità umana e senso di giustizia fa sue anche le sofferenze di qualunque creatura non appartenente alla sua specie, quest’ultimo è sicuramente migliore. 
            Tra chi ha una coscienza in grado di conficcare elettrodi nel cervello di un gatto per studiarne le reazioni e colui che considera tutto questo un abominio, sicuramente quest’ultimo è migliore.
            Tra chi ritiene giusto uccidere barbaramente una volpe, un visone o un coniglio per strappargli l’unica pelle e poi fare di questi miseri corpi alimento per altri animali e colui che ritiene tutto questo una mostruosità, quest’ultimo è sicuramente migliore.

            Si provi a dimostrare il contrario, si provi a dimostrare che i due in questione abbiamo gli stessi valori morali, lo stesso senso di giustizia, la stessa sensibilità umana, la stessa intelligenza positiva. Si provi a dimostrare che sotto questi aspetti noi universalisti-vegetariani-animalisti siamo come gli altri e forse ci convinceremo di non essere migliori. Se ci sentiamo migliori perché condividiamo maggiormente la sofferenza universale, allora abbiamo la presunzione di sentirci migliori, rispetto a chi percepisce solo il dolore dei suoi simili.

            Ma la presunzione non è parte della nostra visione delle cose, né ci gratifica apparire “migliori”  o più saccenti. Noi siamo gente virtuosa, che ama la non violenza, la giustizia che vorremmo estendere ai nostri parenti animati. Siamo più sensibili è vero, abbiano una percezione più ampia della libertà e della giustizia, del rispetto cui ha diritto, per legge naturale, ogni essere vivente per il solo fatto di esistere.
            Noi abbiamo come obiettivo la crescita integrale dell’uomo, la ricchezza dei valori fondamentali dell’esistenza. Sappiamo che un albero non cresce in un giorno; sappiamo che ognuno, per infinite circostanze di ordine sociali e culturali, appartiene ad un suo livello evolutivo; sappiamo che tutte le grandi innovazioni conoscono tre fasi: prima la derisione, poi la considerazione ed infine la condivisione.

mercoledì 24 novembre 2010

Aveva ragione la mamma


Ancora uno studio a corroborare ciò che il buon senso ci detta da sempre. Una ricerca effettuata dagli Archives of Internal Medicine  pubblicata un paio di giorni fa rivela che tra  le persone con altri livelli sanguigni di alfa-carotene (un potente antiossidante) - rintracciabile in una grande quantità di vegetali  - sono morti meno individui nell'arco dei 14 anni dello studio longitudinale, se comparati a quelli con bassi livelli di carotenoidi.
Secondo lo studio, il contributo maggiore allo sviluppo di malattie croniche come cancro e cardiopatie sarebbe un danno relativo all'ossigenazione del DNA, delle proteine e delle cellule grasse.
Questo genere di danneggiamento può essere mitigato dall'azione antiossidante dei carotenoidi, come il beta-carotene, l'alfa-carotene e il licopene. Molti assumono questi nutrienti attraverso il cibo, come frutta e ortaggi, 

I ricercatori dei  Centers for Disease Control and Prevention (CDC) hanno monitorato il livello di alfa-carotene nel sangue di 15.318 adulti dai 20 anni in su, partecipanti al Third National Health and Nutrition Examination Survey Follow-up Study tra il 1988 e il 1994. Nel 2006, gli studiosi hanno riportato delle morti intervenute nel gruppo sotto osservazione e le cause dei decessi. 3.810 individui sono morti ed erano soprattutto persone con bassi livelli di alfa-carotene sanguigno.
In particolare, è stato segnalato un rischio più basso di cancro e cardiopatie tra i forti mangiatori di frutta e verdura. Certi tipi di cancro possono essere inibiti nel loro sviluppo da una alimentazione ricca di alfa-carotene, ovvero di vegetali di color arancio-giallo come carote e zucca, ma anche patate dolci e ortaggi a foglia verde scuro come broccoli, spinaci, cavoli, etc.
La mamma aveva ragione: mangia le carote! mangia gli spinaci!
Oh, se aveva ragione!




domenica 21 novembre 2010

Il tenerone

No, questa poi... Vi ricordate che tempo fa vi ho segnalato la "veganizzazione" di Mike Tyson?  Beh, abbiamo altre notizie dal fronte. Pare che ora voglia addirittura aprire una catena di  ristoranti vegan/kosher!

Lui, l'uomo definito "“The Baddest Man on the Planet", pare diventato buono. Nulla è ancora certo, l'affare non è stato ancora definito e concluso, ma noi ci auguriamo che vada in porto. Meglio una catena di ristoranti vegan che un'ennesima sfilza di fast food a base di burgers....

Al momento del conto, mi raccomando, non fate storie. Non si sa mai.


venerdì 19 novembre 2010

Essere onnivori

Oggi pubblico uno scritto recente di Franco Libero Manco, divulgatore della cultura vegetariana che ho avuto il piacere di conoscere e con il quale ho condiviso una splendida cena presso il ristorante Zenzero di Ostia proprio un paio di settimane fa, nel corso di uno dei suoi incontri informativi sulle virtù di una alimentazione a base vegetale.
Eccolo.


E SE FOSSIMO ONNIVORI NOI ANIMALISTI SAREMMO UGUALMENTE VEGETARIANI?

La carne in genere viene considerata dai non vegetariani un alimento dannoso perché contaminata da sostanze chimiche e farmacologiche somministrate agli animali d’allevamento. Se ne deduce che se gli animali fossero allevati alla maniera bucolica sarebbe tra gli alimenti “sempre” consumato dagli umani.

Ma la carne di un animale ucciso è, di per se stessa, un prodotto dannoso perché incompatibile con la nostra natura di animali fruttariani: anche se gli animali fossero allevati alla maniera tradizionale, sui prati d’erba o in stalle con sottofondo di musica sinfonica, sarebbe ugualmente un prodotto cadaverico, sostanza in via di putrefazione, oltre ad essere sempre dannoso alla coscienza di chi se ne nutre. Accettasse la logica della cosiddetta carne biologica porta alla conseguenza dell’esistenza degli allevamenti intensivi e dei mattatoi.

Se si dimostrasse che l’essere umano per vivere in salute ha realmente bisogno dell’alimento carneo sarebbe un fallimento per la nostra filosofia (almeno sotto l’aspetto salutistico) e la Natura avrebbe condannato anche l’uomo alla sua crudele legge cui sono vincolate tutte le cose. La specie umana è la sola che può sottrarsi a questa legge tirannica: può vivere senza nuocere ad alcuno, purché lo voglia.

            Ma se l’essere umano fosse realmente un animale onnivoro noi animalisti, convinti, saremmo ugualmente vegetariani o accetteremmo di cibarci di carne per salvaguardare la nostra salute? Per quanto mi riguarda sono vegano ad oltranza e non accetterei mai l’idea che una creatura possa essere uccisa a vantaggio della mia vita.

            Anche se l’uomo per un lungo periodo e per estreme necessità di sopravvivenza ha inserito anche la carne nella sua dieta, è assurdo rapportare il comportamento dei nostri antichissimi progenitori a quello dell’uomo modero, dal momento che la carne è fonte di moltissimi danni: fisici, mentali, morali, spirituali, ambientali, economici…

            Le frequenti affermazioni dei nutrizionisti che “non bisogna eccedere nel consumo della carne” dimostra chiaramente che tale alimento lo si digerisce alla stregua di un veleno. Inoltre, vengono considerati fanatici estremisti coloro che vorrebbero abolire del tutto il consumo della carne dopo millenni di abitudine alimentare in questo senso. Ma conservare un’abitudine solo perché è parte di una tradizione non è affatto un buon motivo per continuare ad uccidere i nostri parenti e ad ammalarsi a causa di una alimentazione inadatta alle nostre esigenze fisiologiche.  

L’attitudine diffusa a mangiare di tutto non classifica gli esseri umani come onnivori. Anche i sacrifici umani e la schiavitù era parte della tradizione umana. Dovremmo continuare a fare le guerre perché parte della storia dell’uomo? Essersi abituati a vivere nell’errore non ci classifica come progettati per vivere contro la nostra natura. E’ come abituarsi a vivere in una stanza satura di anidrite carbonica, o a drogarsi per poi convincersi che è quella la nostra condizione naturale. Ogni specie ha la possibilità di alimentarsi eccezionalmente con ciò che è più o meno compatibile con la sua natura, ma quando l’eccezione diventa regola qualunque specie soccombe.


mercoledì 17 novembre 2010

Notizie flash dagli Omega3


Il consumo di omega 3 derivato da olio di pesce è causa di diabete di tipo 2?
Secondo uno studio pubblicato il 27 ottobre 2010 sull'American Journey of Clinical Nutrition, sì.

La ricerca è stata effettuata su 36.328 donne. I risultati:
"Marine but not plant-based omega-3 fatty acids were positively associated with incident T2D"
[trad.: Gli acidi grassi omega 3 a base marina e non vegetale sono positivamente associati all'incidenza di diabete di tipo 2]
Le conclusioni (che lascio in inglese per timore di non precisione]
"Our data suggest an increased risk of T2D with the intake of long-chain omega-3 fatty acids, especially with higher intakes of fish."


E allora, come dice Robert Cohen:
For Omegas, eat kale, not whale*!!!


* Per gli omega 3, mangiate cavoli, non balene!



fonte: http://www.notmilk.com/

venerdì 12 novembre 2010

Notizie sinistre


Leggo qualche giorno fa su Il resto del Carlino  un articolo dal titolo raggelante:
Troppa carne, boom di tumori allo stomaco nelle Marche
Non che mi stupisca minimamente, neanche a dirlo. Ma che si inizino a leggere questo genere di notizie sui giornali non specializzati mi pare buon segno. D'altronde,  la maggior parte delle persone che mi circondano riporta una serie di problemi di salute strettamente correlati allo stile di vita ma alle stesse persone  sfugge completamente questo nesso. Beata ignoranza.
Vi riporto qui l'articolo, per chi se lo fosse perso....(i grassetti sono miei)



L’alimentazione sbilanciata - carni rosse, specie se cotte alla brace, cibi affumicati, salati o conservati, poca frutta e verdura - fra le principali cause in Umbria e Marche. Il 'triangolo maledetto' è fra Perugia, Pesaro e bassa Romagna


Ancona, 6 novembre 2010 - Carni rosse, specie se cotte alla brace, cibi affumicati, salati o conservati, poca frutta e verdura. L’alimentazione sbilanciata, tipica soprattutto dei fine settimana, quando la routine lascia il posto allo svago, è fra le principali cause di tumore allo stomaco, una forma di neoplasia poco nota, ma in continuo aumento nel nostro Paese.

Complice anche l’abuso di fumo e alcol, le ‘trasgressionì del week end, se diventano consuetudine, aumentano esponenzialmente il rischio di cancro allo stomaco, che «gli italiani non conoscono, nonostante sia il quarto ‘big killer’ e colpisca più di 12.500 persone l’anno con 7.500 decessi». A lanciare l’allarme Carmelo Iacono, presidente dell’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom), oggi a Roma in apertura del XII congresso nazionale dell’associazione.

Il ruolo chiave dell’alimentazione è provato dalla forte caratterizzazione regionale tipica del nostro Paese, che vede in testa, per incidenza del tumore allo stomaco, regioni a forte consumo di carni rosse e insaccati: il primato va all’Umbria, con 28 casi su 100.000 abitanti negli uomini e 13 nelle donne, seguita da Marche, Emilia-Romagna e Lombardia. Nelle Isole, patria della dieta mediterranea, l’incidenza è esattamente della metà: il record va alla Sardegna con, rispettivamente 11 e 5 casi su 100.000. «Si parla di un vero e proprio ‘triangolo maledetto', che ha i suoi vertici a Perugia, Pesaro e bassa Romagna - spiega Marco Venturini, presidente eletto dell’Aiom - in particolare si studia fin dagli anni ‘80 il caso di San Marino, che presenta tassi di incidenza pari al Giappone, Stato con la più alta diffusione di questa malattia al mondo».

Fra le ipotesi -prosegue- vi è anche una componente ambientale, con un’alta concentrazione di nitriti nelle acque. In queste zone si registra pure una più alta mortalità attribuibile a diversi fattori: mancata prevenzione, diagnosi spesso tardiva e limitata efficacia delle terapie a oggi disponibili.»

----------------------------------------------

Sull'ultimo punto sono perplessa: che il sistema sanitario pubblico sia più efficace, quanto a prevenzione e diagnosi, in regioni come Sicilia e Sardegna e carenti in Emilia-Romagna, una delle regioni meglio servite dai servizi sociali in genere, mi pare un po' azzardata come affermazione.
Tant'è, che nelle regioni dove si banchetta con animali si crepa di più di tumore allo stomaco e le altre seguiranno a ruota se non si daranno un freno.
Meditate.

giovedì 11 novembre 2010

Ad ognuno il suo pranzo


* Traduzione e adattamento
Sto andando a prendere qualcosa per pranzo. Vuoi qualcosa in particolare?


fonte: http://bizarrocomic.blogspot.com/

sabato 6 novembre 2010

Veg Zombies



Un'altra storia di morti viventi, sì, ma questa volta un po' più originale del solito. L'autore, David Agranoff, è vegan e ci racconta che la sua opera ha qualcosa da offrire un po' a tutti. Non c'è bisogno di essere vegan e/o amanti del genere horror per apprezzare il fine umorismo di The Vegan Revolution with zombies. Ecco uno stralcio di una sua intervista:


“From fast food burgers to free-range organic eggs, eating animal products turns people into shambling brain-dead zombies – not even vegetarians are safe! In Portland, Oregon, vegans, freegans, abolitionists, hardliners and raw fooders have holed up in Food Fight, one of the country’s premier vegan grocery stores at the vegan mini-mall. There they must prepare for their final battle to take back the city from the hordes of roaming undead. Will vegans filet the flesh-eaters or will they become zombie chow? When there’s no more meat in hell, the vegans will walk the earth.”


martedì 2 novembre 2010

Real Life

Nellie McKay è una cantante femminista vegan che forse molti di voi non conosceranno ancora. Ho scelto questo pezzo, Real Life, uno dei miei preferiti. Adoro anche un altro brano di Nellie, o meglio di Nellie insieme a David Byrne e Fatboy Slim: How are you?.
Buon ascolto!


domenica 31 ottobre 2010

Aria di melanzane al sesamo

E' da parecchio che non vi riporto una ricetta di casa come questa, semplice semplice, come di consueto. Non perchè non se ne creino in continuazione, non siamo certo tipi da dieta monotona, quel genere di alimentazione seguita dalla maggior parte degli onnivori. A noi piace mangiare bene e variare costantemente. Così, la cucina diventa una sorta di laboratorio creativo in cui si sviluppano spunti, si creano nuovi piatti, si seguono ricette per poi personalizzarle con qualche tocco.

No, decisamente non siamo tipi da cena con affettati e mozzarelle di dubbia provenienza e qualità. E poi, volete mettere la soddisfazione di mangiar cose buone sapendo di non aver sconvolto la vita a nessuno? Sapere che nessun essere vivente è morto per esserci noi seduti a tavola a cena? Per me è una sensazione impagabile, con buona pace dei magnaccioni che non hanno a cuore le sorti di nessuno (neanche dei loro figli, se no non li nutrirebbero a carcasse).

Aria di melanzane al sesamo con sfoglie di patate al timo

Per 2 persone:


1-2 melanzane (a seconda della grandezza)
olio extra vergine d'oliva
vino bianco secco
concentrato di pomodoro
semi di coriandolo
semi di sesamo



Sbucciare e tagliare le melanzane a piccoli dadini e farle cuocere finché non diventano morbide  con pochissimo olio ed un bicchiere di vino. Aggiungere un paio di cucchiaini di doppio concentrato di pomodoro ed a fine cottura  aggiungere un paio di pizzichi di semi di coriandolo.

Una volta cotte frullare tutto per bene col minipimer badando a fare uscire ed entrare le lame nel composto in modo da creare delle bollicine d'aria.
La crema ottenuta va messa in una o due terrine precedentemente cosparse leggermente d'olio all'interno della quale si spargeranno i semini di sesamo.
Voltare la terrina piena su un piatto piano e servire con contorno di scaglie di patate cotte al forno con un filo di latte di soia, olio e timo a fine cottura.

Un buon vino bianco secco biologico come quello che abbiamo ora a casa, 13 gradi ben portati, potrebbe rendere il tutto ancor più delizioso.


martedì 26 ottobre 2010

Odoracci


La questione degli odori. L'odore della pelle in particolare. L'odore della pelle di un mangiatore di animali è diverso da quello della pelle di chi mangia vegetale, questo lo sappiamo per così dire...a naso. Ora però leggo che ne hanno parlato anche due ricercatori del Department of Anthropology, Faculty of Humanities, Charles University e del Department of Anthropology and Human Genetics, Faculty of Science, Charles University, entrambi di Praga, Repubblica Ceca.
Vi traduco l'abstract per vostro divertissement...

L'odore ascellare é potenzialmente una ricca fonte di informazioni sul suo "produttore". Se in parte l'odore è il risultato di una specificità genetica individuale, è anche vero che l'influenza di altri fattori, quali le abitudini alimentari sono un'altra fonte importante di variabilità. 
Tuttavia, sappiamo ancora molto poco su come i componenti della dieta particolare contribuiscano alla produzione dell' odore del corpo. In questo studio abbiamo testato l'effetto del consumo di carne rossa. Diciassette i donatori di odore di sesso maschile che sono stati sottoposti ad una alimentazione carnea o priva di carne per 2 settimane, indossando tamponi ascellari per raccogliere l'odore del corpo durante le ultime 24 ore di dieta.
I campioni di odore freschi sono stati valutati per la loro piacevolezza, l'attrattiva, la mascolinità, e l'intensità da 30 donne che non usano contraccettivi ormonali.
Abbiamo ripetuto la stessa procedura un mese dopo con gli stessi donatori, scambiando il tipo di dieta rispetto al primo test.

I risultati delle  ripetute analisi  hanno dimostrato che l'odore dei donatori, quando seguivano la  dieta "non-meat", è stata giudicato molto più attraente, più piacevole e meno intenso. Ciò suggerisce che il consumo di carne rossa abbia un impatto negativo sulla  percezione della piacevolezza dell'odore corporeo.


domenica 24 ottobre 2010

Esistono uomini

Esistono uomini che portano su di sé il dolore del mondo. Quando vedono pesci rossi nei sacchetti dei Luna Park non riescono più a respirare e vedono orribili facce ridenti deformate dall'acqua.
Uomini che guardano foto di esseri viventi maltrattati e ne sentono, in maniera accecante e assordante, le urla, il panico, la sofferenza. 
C'è chi li considera santi o fanatici e chi, semplicemente, afferma che sono persone troppo buone per riuscire a sopravvivere senza impazzire.

(Acid Lethal Fast, di Astor Amanti)


giovedì 21 ottobre 2010

Latte e linfomi

.

Nell'agosto scorso si è letto sui giornali on line che il presidente del Paraguay, Fernando Lugo, proprio di recente si è visto diagnosticare un linfoma non-Hodgkin. Nell'arco di pochi giorni gli uffici marketing delle grandi industrie di latticini hanno diffuso la loro posizione circa il fatto che il linfoma non-Hodgkin è causato da una carenza di vitamina D....

Peccato che solo qualche anno fa, uno studio pubblicato sull'American Journal of Epidemiology, (March 1, 2004; Volume 159, Issue 5 454-466) aveva rivelato una relazione tra il consumo di carne e latticini e il linfoma non-Hodgkin.
I ricercatori dell'Università di Yale avevano dimostrato che le persone che seguono una alimentazione ricca di fibre (pomodori, broccoli, insalata, etc.) sviluppano basse quote di tumori linfatici, mentre quelle che consumano giornalmente i cibi tipici della classica dieta americana, ricca in carni e latticini, compromettono la loro immunità a questo tipo di cancro e sono più predisposti a svilupparlo.
Lo studio era stato condotto su 1.318 donne statunitensi, per la durata di 7 anni.

Bon appetit...








fonte: http://www.notmilk.com

sabato 16 ottobre 2010

Il mese della consapevolezza

L'amico Robert Cohen mi manda e io traduco e vi inoltro:

"The doctor of the future will no longer treat  the human frame with drugs, but rather will cure and prevent disease with nutrition."
Thomas Edison

Tratto da:
Associated Press - 12 ottobre 2010
di Joseph Gonzales, Staff dietitian presso il Cancer Project (Washington, D.C.)

"Una alimentazione a base di frutta, verdure, soia aiuta a ridurre il rischio di cancro al seno"


"Ottobre è il mese del Breast Cancer Awareness   e, come nutrizionista, credo che ci sia la necessità di sottolineare come le scelte di stile di vita possano prevenire il cancro al seno. Esiste un'evidenza scientifica circa gli importanti effetti della alimentazione sul rischio per le donne di sviluppare il cancro al seno.
Secondo un recente studio pubblicato sull'American Journal of Clinical Nutrition, una dieta a base vegetale aiuta a diminuire il rischio di cancro al seno.
In particolare, le donne in postmenopausa che hanno consumato in abbondanza questi alimenti hanno un rischio del 30% in meno di sviluppare il cancro rispetto a chi consuma pochi vegetali.
Per più tempo le donne hanno consumato alimenti salutari a base vegetale, più chance hanno di non ammalarsi di cancro al seno, così come possono ridurre il rischio di recidive le donne che già hanno sviluppato il cancro."


Ora, e qui torno io a parlare, vedo ovunque trasmissioni tv, iniziative, manifesti, strani giochini su Facebook per mostrare solidarietà e consapevolezza rispetto a questa temibile malattia. Ma mai, mai che sentissi ricordare tutto quello che ho riportato qui sopra, ovvero che il cancro si può almeno tentare di prevenirlo, che non bisogna dare adito al tumore di svilupparsi, che una volta ammalate si può fare qualcosa per non far peggiorare la situazione.

Solo l'Istituto dei Tumori di Milano del Prof. Berrino se ne occupa. Se qualcuno di voi ha occasione di vedere in televisione la trasmissione Elisir, saprà che ospite fisso è uno chef della scuola di cucina dell'Istituto milanese  che insegna a cucinare senza carne, latte, etc. e anche una dottoressa (Villarini, se ricordo bene) che appartiene alla stessa organizzazione. E' forse il primo medico che sento raccontare in tv in prima fascia d'ascolto che il latte fa male, che non è vero che per prevenire e curare l'osteoporosi bisogna mangiare formaggi, anzi, che per prevenire e curare cancro al seno e alla prostata bisogna evitare i cibi di derivazione animale (fa eccezione - ahimè - per i pesci, incurante delle controindicazioni di salute e ambientali, ma è già talmente un miracolo che mi accontento).

Quindi, smettiamola con il commiserarci, mostrare solidarietà e finanziare istituti di ricerca che non parlano mai di prevenzione e cura attraverso l'alimentazione. A me non danno affatto fiducia, non so a voi. I miei soldi a loro non li do.





fonte: http://www.notmilk.com

martedì 12 ottobre 2010

Incidenti di caccia

E' iniziata la stagione della caccia e già qualche cacciatore ci ha lasciato la pelle. Così, anche su Facebook, si diffonde questa o quella notizia, sul tipo che ha scambiato un suo amico per un cinghiale e gli ha sparato o su quell'altro che andava a caccia in trattore, il trattore si è ribaltato e lui ci è rimasto sotto.
Inevitabili le battute che vogliono significare che se se ne stavano a casa loro o se andavano a fare una bella passeggiata disarmati per le campagne questo non sarebbe successo. Inevitabile lo sdegno di altri a cui appare indecente gioire per la morte di un uomo, di un cacciatore nello specifico caso.


Al di là di ciò che si pensa e si scrive, è evidente che nessuno di noi ammazzerebbe mai un uomo, neanche un cacciatore, ovvero un uomo che uccide molti altri esseri viventi. Dal momento che - non essendo noi antropocentrici  e specisti - non consideriamo la nostra vita  più importante di quella di un pettirosso, di un tordo o di un'aquila, semplicemente si tratta piuttosto di pensare ad una vita (quella del cacciatore) versus altre vite (quelle di uccelli, lepri, cinghiali, etc.).
A me ad esempio risulta difficile considerare che uno di questi esseri (uomo compreso) possa anteporsi agli altri e deciderne le sorti. Capisco che a molti risulterà un pensiero eccentrico, come d'altronde è per me eccentrico il loro considerarsi padroni (distruttori?) del mondo.


Questo per dire che il buonismo di alcune persone, che fanno la morale e col dito puntato dicono che non è bello gioire per la morte di un uomo, è - almeno ai miei occhi - del tutto fuori luogo.
Intanto, non si gioisce per la morte di un uomo, ma per la fine dell'"attività" di un cacciatore, e questo rende la cosa un po' differente. Niente a che vedere con la vita - come dire - privata di quell'uomo, quanto con il suo ruolo su questo pianeta, che è quello di un assassino. Se un assassino si ammazza da solo o si fa ammazzare da un suo compare, sfido chiunque a non pensare che in fondo se l'è cercata. Quando vediamo un film dove un cecchino spara sulla folla, non siamo  ipocriti, confidiamo nella sua cattura o nel suo abbattimento, e non perché amiamo vedere ammazzare la gente ma perché con le sue azioni quel cecchino fa sì che molte altre vite finiscano.
Certo, se uno è convinto che la sua vita vale molto di più di quella di una lepre o di un cerbiatto tutto il discorso crolla, non c'è modo di ragionarci intorno. Se invece siamo convinti che ogni vita abbia dignità, a dispetto della specie a cui appartiene, questo è ciò che ci passa per la mente.


E' per questo che i due mondi - quello degli specisti e quello degli antispecisti - sono destinati alla più totale incomprensione. Due linguaggi, due mondi, due visioni diametralmente opposti e inconciliabili. Una vita per salvare tante vite. Una vita per farne morire tante tante altre. 
Ne riparleremo.


Dedicato a Sandra





sabato 9 ottobre 2010

Idee preconcette


Quante volte vi sarete sentiti dire che se non mangiate le carni degli animali diventerete anemici? Tante, ne sono sicura. Ne abbiamo parlato più di una volta anche qui, come ad esempio in questo post.  E' inutile qualunque rimostranza, sono fissati e nessuno glielo toglie dalla testa che non siamo anemici. Tra l'altro la domanda mi è stata posta spesso da persone che anemiche lo sono e che sono anche onnivore, anzi, mangiano anche gli equini, eppure sempre anemici sono. Ma niente. Sono convinti. Ma a parte il mangiar animali, che dire delle secrezioni mammarie bovine di cui non si fa che tessere le lodi come fosse una panacea?

"Infants who drink cow's milk in the first year of life are at risk for iron deficiency anemia. Cow's milk does not have enough of the iron infants need to grow and develop, and it is the most common dietary cause of iron deficiency in infants. Do not give cow's milk to your infant in the first year of life."

E ancora:

"Cow's milk can cause blood loss from the intestinal tract, which over time, reduces the body's iron stores. Blood loss may be a reaction to cow's milk proteins."
(Journal of Pediatrics, 1990, 116)

"Cow's milk-induced intestinal bleeding...in all cases, resolved completely after instituting a cow's milk-free diet.
(Journal of Pediatric Surgery, 1999 Oct, 34:10)


Il latte - si sa - non solo non contiene ferro ma ne ostacola anche l'assorbimento. Se consumate molti  latticini sarebbe il caso di fare un bel test e vedere come stanno combinate le vostre emoglobine. 

Se lo siete, anemici, i medici probabilmente vi prescriveranno degli integratori di ferro, invece di focalizzare le cause dei bassi livelli di emoglobina. La solita storia. Curare senza curare, senza prevenire. E le mamme continuano a rimpinzare i propri figli di formaggini, gelati, merendine al latte....
Noi invece pensiamoci.






fonte: http://www.notmilk.com

venerdì 8 ottobre 2010

Janis ritrovata

Janis è stata ritrovata. Me l'hanno appena comunicato.Vagava sulla pericolosissima via Ostiense. Dopo 4 notti all'addiaccio, la piccola è stata fortunosamente avvistata da alcuni vigili che avevano visto i fogli con la foto e il numero di telefono dei proprietari. Il tutto ha del rocambolesco ma ora sono davvero felice che tutto sia finito bene.
Non conosco personalmente Janis, è stata una lettrice a segnalare la vicenda e l'abbiamo seguita anche noi, qui sul blog, su Facebook, su Twitter. Che dire? Ben tornata a casa, Janis.

Grazie a tutti quelli che hanno indirizzato Silvia verso la zona giusta dove cercare.

mercoledì 6 ottobre 2010

Cerchiamo Janis

Prego tutti gli amici lettori di Ostia, CasalPalocco e dintorni di prestare solo un attimo di attenzione.

Janis si è smarrita lunedì mattina su via di Castel Fusano, località Longarina.
La cagnolina  è un meticcio di taglia medio-piccola, una sorta di pastore tedesco in miniatura con le orecchie a punta e il musetto appuntito da volpino, nera e marrone focato.  Ha il microchip, un collarino antipulci bianco e non è molto socievole. 

Se qualcuno dovesse avvistarla, Silvia la sua padroncina la sta cercando e la aspetta. Aiutiamola. Guardatevi intorno e aguzzate la vista. Chi ha un cane o un gatto sa bene la disperazione che prende in momenti come questi. Se qualcuno dovesse trovarla, la trattenga con sé e mi contatti immediatamente alla email pubblicata sul mio profilo. Provvederemo immediatamente a venirla a prendere.
Grazie di cuore.


martedì 5 ottobre 2010

L'ENPA racconta

Leggo e vi inoltro senza commento questo articolo pubblicato oggi 5 ottobre a cura dell'ENPA - Ente Nazionale Protezione Animali:


Umberto Veronesi
Dalla fame al riscaldamento globale, dalle malattie all’uso sostenibile delle risorse. Il vegetarismo, secondo l’Enpa e molti autorevoli studiosi – tra cui Jeremy Rifkin e Umberto Veronesi - è la chiave di volta per risolvere molte delle situazioni emergenziali del pianeta.

Solo il 20% della popolazione mondiale ha regolare accesso alle risorse alimentari – spiega Ilaria Ferri, direttore scientifico dell’Enpa – mentre il 26% della superficie terrestre è letteralmente invaso dagli allevamenti, ai quali è imputabile l’emissione del 18% dei gas serra, la distruzione di milioni di ettari di foreste e la perdita di biodiversità, nonché la produzione annua di 1.050 miliardi di tonnellate di deiezioni”.

“Per mantenerli si sperpera una grandissima quantità di risorse – aggiunge Ferri –: occorrono più di 16 chili di foraggi per produrre un chilo di carne. Inoltre, stando a quanto riferito dalla Fao, occorrono circa 15mila litri di acqua per produrre un chilo di carne e appena 2mila per ottenere la stessa quantità di grano”.

Ma non è soltanto una questione economica. Il vegetarismo, infatti, allunga la vita e ne migliora la qualità. Una ricerca inglese durata 12 anni, che ha interessato un campione di oltre 60mila persone ed è stata pubblicata sul British Journal of Cancer, ha dimostrato che i vegetariani hanno meno probabilità di ammalarsi di tumore rispetto a chi mangia carne. I risultati sono impressionanti: i vegetariani hanno il 45% di probabilità in meno di sviluppare il cancro del sangue (leucemia e altri tipi) e il 12% di probabilità in meno di manifestare un qualsiasi tipo di tumore. 

Chi consuma molta carne – due volte al giorno, per esempio (un panino col prosciutto a pranzo e una bistecca a cena) – vede aumentare del 35% il rischio di ammalarsi di cancro all’intestino. “A molti può sembrare strano ma la carne può essere un nemico della nostra salute – aggiunge Ferri –. Sono numerosi gli studi che hanno dimostrato l’esistenza di una stretta correlazione tra un regime alimentare a forte contenuto di grassi saturi di origine animale e molte patologie, tra cui il cancro. I vegetariani, invece, non solo non vengono colpiti dai tumori dell’apparato digerente, ma sono meno soggetti anche ad altre alle malattie come diabete, trombosi, osteoporosi, artrite, malattie renali, obesità e ipertensione. 

La dieta vegetariana, inoltre, contribuisce a mantenere pulite le nostre coronarie e, di conseguenza, a prevenire il 97% delle cardiopatie.” Il consumo di carne in Italia ed Europa continua a essere prevalente, tuttavia il numero di persone che si convertono al vegetarismo cresce di anno in anno. E proprio al nostro Paese, che conta oltre 6 milioni di vegetariani (Eurispes 2006) – pari a circa il 10% della popolazione - spetta il primato di nazione meno carnivora d’Europa, secondo un trend che dal 2002 al 2006 ha visto raddoppiare quanti hanno rinunciato alla “fiorentina”.

“Se questa linea di tendenza dovesse proseguire – conclude Ferri - entro la metà del secolo, come pronosticato dall’Eurispes, dovremmo assistere allo storico sorpasso dei vegetariani; un sorpasso che contribuirà certamente a salvare centinaia di milioni di animali innocente, ad allungare la vita e a migliorare la salute del pianeta e delle persone."

sabato 2 ottobre 2010

Parlarne

Ieri pomeriggio ero in treno per il consueto viaggio di ritorno dalla città, dove lavoro, alla campagna, dove vivo. Ho incontrato un compagno di viaggio con cui spesso condivido le chiacchere e il tempo da trascorrere su rotaia e mi ha sentito parlare al cellulare con il mio compagno circa l'opportunità o meno di uscire a cena ieri sera stesso.

L'argomento della telefonata verteva sul fatto che abbiamo un ospite irlandese per qualche giorno a casa nostra e ci sarebbe piaciuto portarlo a cena in un ristorante vegetariano, essendo lui diventato tale dopo l'ultimo soggiorno a casa nostra a maggio. Ma siccome loro sarebbero tornati a casa tardi e i ristoranti vegetariani più vicini sono a 25 o a 40 km da casa, si poneva la questione se tentare la sorte in un ristorante "normale" nei dintorni o se, infine, preferire una cenetta con tutti i crismi preparata e degustata a casa.

Al che, il compagno di viaggio, sentendomi definire "schifoso" l'odore che emana dalle cucine e dai piatti dei vicini di tavolo in un ristorante onnivoro, si è sentito in dovere di specificare che lui non definisce certo "schifoso" l'odore di un piatto vegetale ne' gli fa "schifo" un piatto d'insalata. E che come lui non cerca di convincere me, io non devo convincere lui. Cosa che peraltro non ho mai tentato di fare, dal momento che col tempo (basta poco) si impara a capire chi si ha davanti e i limiti di quella persona, e non vale la pena di parlare a vanvera con individui che non hanno in sé il germe della compassione e della non-violenza, come elementi insiti e imprescindibili per la propria esistenza in vita su questo pianeta.

Alla fine la conversazione ha preso toni stizzosi da ambo le parti (non sempre chi è veg è anche un piccolo buddha) e abbiamo cercato forzatamente di cambiare materia di discussione, visto anche che -  appunto - le argomentazioni dalla sua parte erano troppo stolide per i miei gusti, ovvero "la carne a me mi piace" e "si è sempre fatto così". Dio mio, che pena e che rabbia.

Ora, io certamente peccherò talvolta di una certa forma di snobismo intellettuale (se così lo intendete), ma - ahimè - se questo può consolarmi, vedo che non sono la sola, e ad esempio tra i miei lettori trovo tante persone di fine capacità di raziocinio, persone colte e sensibili, e per colte non intendo tanto l'aver studiato al liceo piuttosto che all'università, ma gente che caso mai, proprio come me, sa di non sapere e cerca di colmare i propri vuoti conoscitivi come può. E' questo il genere di essere umano che io prediligo, mi si perdoni la debolezza. Empatico, sensibile, che usa quei quattro neuroni che ci hanno dato in affido alla nascita.

Dimenticavo... Volete poi sapere dove abbiamo cenato ieri sera?!
A casa. Il menu era così articolato:
lasagne al forno
guacamole con crostini
asparagi al vapore con veg-maionese fatta in casa
funghi in pastella fritti
melone bianco al maraschino
Oggi mangerò solo uva a pranzo, sono ancora sazia di ieri sera. Bello mangiar bene e sentirsi leggeri, nel corpo e nell'anima.



lunedì 27 settembre 2010

La Susina

E' da un po' che non parliamo di locali e ristoranti veg. Bene, oggi  allora  siamo qui a raccontare del negozio-ristoro di Milano La Susina, un posticino che mi era già stato segnalato da amici. Ho pensato di chiedere delucidazioni a Susanna, che gestisce il locale, e qui vi inoltro direttamente la sua descrizione che rende perfettamente l'idea circa l'atmosfera che si respira in questa oasi metropolitana:

Nel negozio un vegetariano un vegano o persone intolleranti al lattosio possono trovare una maniera sana per pranzare, cenare o semplicemente far merenda.
E' tutto d'asporto ma si può anche consumare all'interno del negozio e a detta di tutti si respira un'aria rilassante e allegra. Sarà per i colori o per i profumi della frutta... e poi è meraviglioso vedere come le persone socializzino e parlino anche essendo perfetti sconosciuti. In altri bar io questo non l'ho mai visto e ne sono molto contenta Persone che arrivano da paesi latini mi han detto che quando entrano nel mio negozio si sentono a casa loro. Altri che anche se fuori piove o fa freddo qui si sentono sempre in primavera!

 

E ancora, sul sito del negozio leggiamo:

La Susina è un’oasi di benessere che disseta la tua voglia di salute in tutti i momenti della giornata.
In via Lagrange, 15 troverai ad accoglierti Susanna che preparerà per te al momento freschi e succosi bicchieri ricchi di frutta, verdura e natura. Inoltre potrai gustare colazioni naturali e coloratissimi piatti vegani, serviti in pratiche confezioni d’asporto.


La Susina è a Milano, in via Lagrange, 15
Orario: da Lunedì a Sabato 10-20,30
Tel: 02-37641897
Ed  è anche su Facebook.

Ciao Susanna, se capito su a Milano non mancherò di venirti a trovare!





sabato 25 settembre 2010

Boicottiamoli!

Mi è stato segnalato  uno spot pubblicitario che sta girando in questo periodo nelle nostre tv  per le macchine Lancia Y Diva e Musa Diva con 2 modelle impellicciate: una ha una stola di pelliccia bianca, un'altra una stola di piume. A questa pagina potete vedere lo spot. 
Ora, sulla profondità di pensiero di modelle, indossatrici, etc. sorvoliamo, mi perdonino eventuali modelle qui all'ascolto, ma a parte eccezioni (dove? segnalatemele!) sarebbero disposte a indossare la pelle del nonno scuoiato pur di lavorare e far denari. Non stiamo certo parlando di fini sinapsi cerebrali, mi si scusi ancora. 
Idem per quanto riguarda i pubblicitari, gente menzognera per definizione, che magnifica bifidi actiregulari, detersivi che prima hanno sventrato animali per saggiarne la bontà e poi dopo lavano più bianco del bianco, biscotti e merendine rifilate come sane e invece infarcite di grassi più o meno idrogenati e zuccheri raffinati a camionate per i diabetici e i cardiopatici di domani. La gente ci crede, basta che vede uno in uno spot che corre su un prato verde e già si sente più "naturale". Mercenari al servizio del re denaro. 


Siamo in cattive mani, amici, e questo lo sapete da un pezzo, senza che ve lo ricordi io. Quello che possiamo fare sempre è boicottare tutto ciò che ci fa schifo, dai prodotti testati con vivisezione a quelli che sfruttano il lavoro minorile, a quelli delle multinazionali come la Nestlè che ne combinano di tutti i colori, a quelli - infine -  pubblicizzati in maniera inopportuna, come è questo il caso. Non compriamo macchine Lancia e scriviamo  per far presente che il suo spot non e' apprezzato, e che si stanno facendo solo cattiva pubblicita'. Usate parole vostre o personalizzate il seguente messaggio-tipo, evitando insulti (che tanto non servono, quelli tiramoglieli dietro solo virtualmente),  firmandolo con nome, cognome e città e spedendolo all'indirizzo info@minisitilancia.it



Spett.le Lancia, 
scrivo per unirmi alla protesta contro il poco indovinato spot pubblicitario delle vostre auto Y Diva e Musa Diva: le stole di pelliccia, o di piume, indossate dalle attrici dello spot, non sono qualcosa di bello, seducente, "di classe". Sono prodotte con la sofferenza estrema e l'uccisione violenta di animali, quindi sono frutto di incivilta' e disprezzo per la vita. Non si tratta certo di valori positivi. La vostra pubblicita', dunque, da' solo un messaggio negativo, ed e' controproducente anche per voi. Evitate di dare messaggi di violenza: oltre a fare una scelta di civilta', ci guadagnerete in immagine.  
Distinti saluti,

nome cognome
città

Confido nella vostra insofferenza. Io ho già scritto. Basta con queste cafonate. Vanno bene solo per quei quattro scemi dentro le case dei grandi fratelli, per quei deficienti che vorrebbero ma non possono, per gente senza cervello, per non dire senza cuore (quello è assente a tempo indeterminato da parecchie casse toraciche).