Il blog si riposa per un paio di settimane. Sono in partenza per una vacanzina insieme ai miei adorati tre cagnoloni. Saremo in montagna a far passeggiate e non so ancora se ci sarà modo di connettersi a internet. Invito come al solito tutti gli amici a segnalarmi notizie che in questo periodo dovessero essere diffuse per poi parlarne insieme qui.
info, pensieri, ricerca per uno stile di vita cruelty-free
venerdì 25 giugno 2010
Partecipate!
Il blog si riposa per un paio di settimane. Sono in partenza per una vacanzina insieme ai miei adorati tre cagnoloni. Saremo in montagna a far passeggiate e non so ancora se ci sarà modo di connettersi a internet. Invito come al solito tutti gli amici a segnalarmi notizie che in questo periodo dovessero essere diffuse per poi parlarne insieme qui.
giovedì 24 giugno 2010
Yes Sir!
Questi profilattici casein-free sono stati pensati per un target giovane, in particolare studenti del college, e per questo è stato scelto anche un packaging moderno, colorato, accattivante. Al momento il progetto è di distribuire questi prodotti nei negozi eco-bio, per poi raggiungere una maggiore distribuzione dal mese di ottobre in poi in un più ampio raggio d'azione.
Non so se arriveranno anche in Europa, ma intanto...bravi!
mercoledì 23 giugno 2010
Notizie dalla Mongolia
Un movimento vegetariano sta prendendo piede in Mongolia, dove il consumo di carne per persona è mediamente molto alto. Il primo ristorante vegetariano nel paese fu aperto nel 2006, ma oggi più di 20 locali vegetariani e vegan sono diffusi nella capitale, Ulaanbaatar (a Roma ce ne sono molti di meno!). Ananda, il primo, da poco ha lanciato un servizio di catering veg ed un altro locale, il Luna Blanca, vende cibi pronti vegetariani nei supermercati locali.
La maggior parte dei ristoratori veg sono cristiani o buddisti, altri sono indiani seguaci di gruppi spirituali vari. Il motivo del successo del vegetarismo in Mongolia è sostanzialmente di ordine salutista ma anche spirituale appunto, legato alla disciplina della meditazione. Così, circa l'1% della popolazione locale al momento è vegetariana. Non male per un movimento così giovane, se consideriamo che negli States la percentuale è di circa il 3%. Probabilmente una reazione all'eccessivo consumo di carni animali della stragrande maggioranza della popolazione.
In questo paese il buddismo non ha mai posto particolare enfasi sull'evitamento dell'alimentazione carnivora, probilmente a causa del territorio arido e montagnoso, della cultura nomade tradizionale, che hanno portato la popolazione storicamente ad ignorare l'agricultura e a dipendere invece da un'alimentazione carnea e soprattutto sui prodotti caseari. Il latte è visto come una cosa sacra: ogni mattina le donne che vivono in campagna così come nei condomini di città compiono rituali di offerta di latte verso il cielo...
La cultura veg si propaga, lentamente ma inesorabilmente, in tutto il mondo.
fonte: http://www.eurasianet.org/node/61212
lunedì 21 giugno 2010
L'evoluzione dell'uomo
DO THE EVOLUTION
Woo..
I'm ahead, I'm a man
I'm the first mammal to wear pants, yeah
I'm at peace with my lust
I can kill 'cause in God I trust, yeah
It's evolution, baby
I'm at piece, I'm the man
Buying stocks on the day of the crash
On the loose, I'm a truck
All the rolling hills, I'll flatten' em out, yeah
It's herd behavior, uh huh
It's evolution, baby
Admire me, admire my home
Admire my song, here's my coat
Yeah, yeah, yeah, yeah
This land is mine, this land is free
I'll do what I want but irresponsibly
It's evolution, baby
I'm a thief, I'm a liar
There's my church, I sing in the choir:
{hallelujah...hallelujah...}
Admire me, admire my home
Admire my song, admire my clothes
'Cause we know, appetite for a nightly feast
Those ignorant Indians got nothin' on me
Nothin', why?
Because, it's evolution, baby!
I am ahead, I am advanced
I am the first mammal to make plans, yeah
I crawled the earth, but now I'm higher
Twenty-ten, watch it go to fire
It's evolution, baby {2X}
Do the evolution
Come on, come on, come on
domenica 20 giugno 2010
La borsa di Brigitte
Ovviamente nessun animale sarà tormentato per produrre codesto accessorio di abbigliamento, ma sono in molti a lamentare il fatto che la Bardot non avrebbe dovuto lavorare con una ditta che da oltre cent'anni lavora pellami.
In realtà, è presumibile che ci sia proprio un intento di diffusione della cultura cruelty-free in questo approccio. Perchè non provare a tirare dalla nostra parte anche chi tradizionalmente produce merci "tradizionali"? quale miglior modo per indurli a riflettere (economicamente, si intende, non credo alle riflessioni etiche di un commerciante o un industriale non etico) sul fatto che esistano alternative valide, che si possono produrre oggetti chic, trendy e chi più ne ha più ne metta senza andare a toccare la pelle degli animali?
Io sono convinta che serva anche questo, perchè se anche in materia di abbigliamento & accessori il concetto di alternative possibili rimane confinato a noi che ci siamo già dentro, difficilmente raggiungerà un target di per sè disinteressato alle tematiche green. E se le comprassero solo per moda e non per intima convinzione etica? Tutto fa brodo, purchè giù le mani dagli animali, convinzioni o moda che sia.
fonte: http://www.ecorazzi.com/
venerdì 18 giugno 2010
La cena di Chiara
Come riporta la presentazione dell'evento:
L’idea è di proporre in futuro, una mensa vegetariana per poveri, mostrando come la scelta di tale alimentazione sia sostenibile anche in ambito economico-sociale, soprattutto nel caso specifico, dovendo dare sostentamento a persone povere.
Musica per le mie orecchie, amici!
Naturalmente c'è lo zampino della Società Vegetariana di Genova, va da sè...
- Insalata e Antipasto
- Insalata “di rito”
- Crostini di pane con maionese rossa
- Parmigiana con crema vegetale e grana di mandorle
- Insalata russa
- Sunshine di zucchine ripiene di lupini e ortaggi
- Finocchi gratinati con semi di finocchio
- Insalata di farro perlato
- Caponata siciliana con seitan
- Frittata di grano saraceno, ceci e ortaggi di stagione
- TiramiTantosu
lunedì 14 giugno 2010
Grasso e demenza
Comunque, i risultati di questa ricerca costituiscono un motivo in più per essere più attenti alla nostra alimentazione e a non abboffarci. Se un gene ci predispone a qualche patologia non è detto che dobbiamo dargli man forte e far precipitare la situazione.
martedì 8 giugno 2010
Oggi in TV RETTIFICA
RETTIFICA: gli interventi previsti nella trasmissione di oggi sono stati annullati e il programma tratterà altri argomenti.
E' che oggi pomeriggio si parlerà di scelta vegan e "addirittura" di svezzamento vegan, con testimonianze dirette di genitori e di alcuni amici vegan che si sono gentilmente prestati ad accorrere negli studios televisivi tra gli intervistati e tra il pubblico.
domenica 6 giugno 2010
Cervelli diversi
Prima di tutto, mi scuso con i miei amici lettori per la latitanza nel pubblicare post di questi ultimi tempi. Non è certo per mancanza di notizie o di riflessioni, tutt'altro. Ho accumulato una tale mole di bozze da non riuscire neanche più a raccapezzarmi.
Cominciamo da una delle news più interessanti. Qualche giorno fa, navigando a vista nella rete, mi sono imbattuta in un articolo che mi ha molto colpito e che vado parzialmente a tradurvi. Si parla delle modalità per cui una persona decide di diventare vegetariana o vegan, un processo che in ogni individuo prende vie differenti: chi - magari vedendo documentari come Earthlings o Meet Your Meat decide la sera stessa che da domani non sarà più complice di tanta violenza;chi impiega più tempo, a volte anni, a percorrere il sentiero della piena consapevolezza. Chi magari esclude dalla propria alimentazione solo alcuni animali, per cui non prova empatia, altri ancora che si sentono "vicini" solo a cani, gatti, cavalli e conigli.
Ma qualcuno si è mai chiesto come agiscono questi processi mentali? Come mai in alcuni individui l'empatia per gli altri esseri viventi è più marcata e in altri meno?
Sì, qualcuno se lo è domandato. Proprio recentemente è stata effettuata una ricerca sull'empatia che compara onnivori, vegetariani e vegan. Vengono studiati i cervelli di vegan e non vegan mentre vengono mostrate immagini di sofferenza umana e animale e tra le altre scoperte i ricercatori hanno rilevato un "un tipico modello di risposta empatica e di controllo emotivo nei vegan". Non solo...
“while omnivores are characterized by a greater activation of the bilateral posterior MTG during both human and animal negative valence scenes, vegetarians and vegans have constantly an higher engagement of empathy related areas while observing negative scenes, independently of the species of the individuals involved. [...] Collectively, our results reveal that distinct brain responses are evoked by emotionally significant pictures of humans and animals in people with vegetarian and vegan feeding habits, as well as between vegetarians and vegans, suggesting that different motivational factors might underlie their preferences and moral attitudes.”
Cosa significa questo?
Che i non vegan pensano effettivamente, "chimicamente", in maniera differente dai vegan. I vegan letteralmente elaborano la sofferenza altrui diversamente dagli altri.
Questo comporta che non si può fare affidamento esclusivamente sul ragionamento che è per noi più ovvio (violenza=evitamento, compassione,etc.) perchè i non vegan non pensano come noi, non subiscono le stesse elaborazioni di pensiero. E' necessario dunque trovare argomenti che suscitino una qualche fascinazione su di essi, anche se a noi sembrano più che convincenti le nostre motivazioni. Forse è proprio per questo che molti di noi fanno leva sul salutismo nel magnificare il nostro stile alimentare e di vita, anche se non è certo la prima delle motivazioni che ci ha portato a decidere. Eppure, per molti può esserlo. In mancanza di interesse per la vita altrui, quello per la propria può essere decisivo.
E' difficile credere che qualcuno possa rimanere distaccato, impassibile al cospetto della violenza e per di più gratuita (e noi siamo testimoni di questo quotidianamente attraverso le nostre scelte, dimostrando la non necessarietà di certe "azioni"), ma facciamocene una ragione. Per molti, moltissimi individui, gran parte delle nostre conoscenze e delle nostre amicizie, la violenza nei confronti di altri esseri viventi viene percepita come uno dei tanti accadimenti della vita e non suscita semplicemente altro che indifferenza.
fonte: http://www.vegansoapbox.com/nonvegans-think-differently-than-vegans/