venerdì 27 febbraio 2009

I wish you were here, Franken

Se capitate a Los Angeles, fate un salto al chiosco di Franken’s, un rivenditore di hot-dogs 100% vegan che gira per la città per nutrire personcine affamate in uscita da uffici e negozi... e naturalmente gente che esce da discoteche e localetti vari by night !
the franken stand! 100% plant-based gourmet franks!

Franken ovviamente condisce il vostro panino con vegenaise (maionese veg), senape, ketchup, cipolle, peperoni e altre delizie già "naturalmente" vegan. Gli hot dogs di Franken hanno tutti nomi buffi come The Witch and The Franken e descrizioni divertenti sul menu. I prezzi si aggirano intorno ai 4 dollari l'uno. Qui in Italia - ammesso che si possa mai trovare qualcosa del genere, ora o in futuro - costerebbero un occhio della testa perchè sarebbero prodotti a esclusivo beneficio di radical-chic & co., venduti quindi a peso d'oro e con estremo sussiego. Che noia. E' un panino vegan, la cosa più semplice del mondo, dovrebbe essere. Ma non è, almeno qui, per il momento.

Ah, dimenticavo... Per seguire i movimenti in città del chiosco e sapere dove trovarlo ogni giorno, basta andare su myspace.

Oddio, che stia per diventare filoamericana solo per questi open-minded hot-dogs?!

mercoledì 25 febbraio 2009

Le carote soffrono?

Continua la saga delle FAQ. Vegetariani e vegani sono spesso oggetto di domande, da parte degli onnivori, sul perchè non mangiamo carne, su come facciamo a non diventare anemici o deboli di muscolatura (vallo a dire ai monaci shaolin maestri di kung fu o alla maggior parte dei maratoneti...), in buona sostanza come facciamo a sopravvivere senza mangiare buoi, pecore & co.

E, ancora, spesso diventiamo irascibili e scostanti, provocando così reazioni scomposte nei nostri interlocutori che però devono essere comprensivi: non sono i primi e - ahimè - non saranno gli ultimi a farci quelle domande e alla lunga questa trafila snerva. Dover ripetere come un disco rotto sempre le stesse cose, ribattere alle stesse istanze-trabocchetto per vedere se entriamo in contraddizione (uno degli sport preferiti, pare), certe volte è davvero oneroso.

Poi, c'è modo e modo di porre questioni. Col tempo ci si smalizia e si inizia a capire l'andazzo da subito. Basta un risolino di troppo, un fare provocatorio, che già immaginiamo come andrà a finire la conversazione: il solito uno contro tutti, mentre l'onnivoro trionfante (sebbene spesso obeso o iperteso o magari ipercolesterolemico) cerca consensi con lo sguardo tutto intorno per dimostrare che se si è in tanti a mangiare breasaola...beh, non può che essere la cosa migliore da fare.
C'è invece, e sono davvero tanti, chi nutre una genuina curiosità ed è un piacere rispondere. Ne incontro sempre di più di persone così. Qualcuno è diventato vegetariano, anzi, direttamente vegan, ma - giuro - non sotto minaccia di armi, bensì di sua sponte. Qualcuno no, ma magari si astiene da quel momento in poi dal fare le solite battute degne di Meo Patacca che fanno ridere solo il macellaro sotto casa o la svagata zia Peppiniella.

Questa volta svisceriamo la questione sofferenza delle carote, o altri vegetali. In genere la domanda viene posta da persone che se ne fregano altamente della eventuale sofferenza degli ortaggi e tanto meno di quella, invece, indubbia di mammiferi, uccelli, e altri animali che finiscono nel suo piatto. Si suppone piuttosto che sia posta per testare il grado di compassione e di coerenza nel malcapitato di turno, il quale - sia detto per inciso - non pretende perfezione da se stesso ma cerca come meglio può di nuocere il meno possibile all'ambiente che lo circonda. Eppure la domanda giunge implacabile, nonostante sia evidente che il sistema nervoso di un animale "da tavola" sia indubbiamente simile al nostro e che quello di un ortaggio e men che mai di un frutto sia assolutamente diverso. Per non parlare dell'aspetto etico-ambientale, come ci spiega questo video. Tant'è...


lunedì 23 febbraio 2009

Aperitivo a Roma

Appuntamento il 28 febbraio in libreria a Roma per un aperitivo vegan. Segnate in agenda.


giovedì 19 febbraio 2009

Prima o poi doveva capitare

Prima o poi doveva capitare. Sto parlando di acquisti on line. L'ultimo acquisto da www.bboheme.com/ è andato storto. Meno male che ho pagato il tutto un'inezia, circa 21 euro comprese le spese di spedizione perchè era un saldissimo ma ciò non significa che la cosa mi vada a genio.

Un paio di settimane fa ho comprato questi sandali che vedete qui a lato nella versione black, in superofferta ma che ora sono tornati a prezzo pieno (34,26 sterline). Comprese le spese di spedizione, il prezzo era veramente conveniente.

Sono arrivati dopo 4-5 giorni, tra l'altro il negozio è serissimo per tutto ciò che riguarda la procedura di spedizione: vieni informato passo passo via mail dei passaggi di lavorazione dell'ordine e quidi dell'invio.
Il problema è che i sandali sono del tutto immettibili perchè la chiusura alla caviglia è costituita da un bottoncino automatico di pessima fattura che resiste chiuso per quei due nanosecondi dopo che l'hai chiuso per poi riaprirsi neanche il tempo di alzarsi in piedi.

Rimandarli indietro non conviene, visto il prezzo d'occasione che ho pagato, ergo appena possibile faccio un salto dal mio calzolaio di fiducia e vediamo se può rimediare in qualche modo. Ovviamente ho scritto il tutto al negozio e aspetto quantomeno le loro scuse, se non un buono sconto per il prossimo acquisto (inguaribile ottimistona che sono!).

Conclusione. A chi venisse voglia di acquistare questi sandali, adesso a prezzo intero ma sempre piuttosto a buon mercato, dico: lasciate perdere. Peccato perchè sono molto carini e il numero è perfetto. Ma mancano della qualità fondamentale di un paio di scarpe: non rimangono attaccate ai piedi.



Per una guida agli acquisti cruelty-free:
www.stiletico.com

martedì 17 febbraio 2009

Perchè hanno inventato la parola "formaggio"

Perchè hanno inventato la parola "formaggio"? Perchè non sarebbe stato carino ogni volta usare il vero nome di questo alimento, ad esempio al ristorante o a casa di amici...



* Ci vuole anche delle secrezioni mammarie bovine coagulate?

domenica 15 febbraio 2009

Una come Ingrid qui non c'è

L'altra settimana, il Presidente Obama ha detto di essere aperto a ogni suggerimento, ad ogni idea "sia che provenga da un democratico che da un repubblicano che da un vegetariano". Uh uh...indovinate chi stava ascoltando?!

Naturalmente l'instancabile Ingrid E. Newkirk, presidende della PETA, che ha subito inviato una lettera alla Casa Bianca per chiedere al governo Obama di porre maggiore attenzione alle mense scolastiche, in un'ottica sempre più...vegetariana.

"Insegnare ai nostri ragazzi i benefici dei pasti vegetariani potrebbe salvare gli animali, concorrere nel non peggiorare la situazione riguardo ai cambiamenti climatici e aiuterebbe i ragazzi a mantenere la loro salute così come sarebbe loro di grande aiuto nell'evitare i maggiori killer dei nostri tempi: cancro, malattie cardiovascolari e obesità" scrive la Newkirk.

Sarebbe un'ottima cosa se nelle mense scolastiche, e non solo quelle, si ponesse maggiori enfasi sul cibo locale, organico e a base vegetale.

Sappiamo tutti come gli Stati Uniti siano il paese con la maggiore incidenza di obesità nella popolazione, con relativi strascichi di malattie cardiovascolari, diabete, arteriosclerosi, etc. E sappiamo anche come questa tendenza sia stia diffondendo in tutti i paesi cosiddetti "industrializzati" (stavo per dire..."ospedalizzati"!), e l'Italia tra questi (una persona su tre nel nostro paese è in sovrappeso).

Per vostra curiosità, vi riporto per intero la lettera inviata da Ingrid E. Newkirk. Supporreste mai qualcosa del genere qui da noi?! Io no.
Già immagino il putiferio che si scatenerebbe. Il Presidente dell'Associazione Macellai strillerebbe come un ossesso dagli schermi tv, i politici apparirebbero indignati a Porta a porta, i consueti nutrizionisti (!) minaccerebbero la popolazione tutta circa l'imminente carenza di nutrienti a cui si andrebbe incontro con questa deleteria tendenza, etc.etc. Forse Umberto Veronesi direbbe qualcosa di positivo, ma la gente ascolterebbe comunque di più la vicina di casa, la zia e la dietologa del settimanale di gossip, tutte molto più ferrate in questioni alimentari.



February 12, 2009
The Honorable Barack Obama
President of the United States
The White House
Dear Mr. President,

On behalf of People for the Ethical Treatment of Animals (PETA) and our more than 2 million members and supporters, thank you for saying that your administration is open to any idea, whether from “a Democrat or a Republican or a vegetarian.” May I suggest an idea that would indisputably bolster the economy, reduce work days lost, improve the health of our nation’s children, reduce medical costs, and spare millions of animals from needless suffering? Please direct the U.S. Department of Agriculture to end purchases of meat, eggs, and dairy products for the National School Lunch Program (NSLP) and replace them with healthy vegetarian foods like fruits, vegetables, veggie burgers, faux-chicken patties, and more.

As you know, obesity and its associated health problems have reached a crisis level that is now affecting our nation’s young people. America’s children are already overweight, and as they get older, their health-care costs will increasingly soak up money that could otherwise be invested in new American technology and businesses. As these children enter the workforce, the economy will suffer another blow as they take more sick days. Fortunately, the long- and short-term human and economic effects of the epidemic could be largely reversed by giving plant-based meals to children now in order to instill healthy eating habits in them.

As you know, vegetarian foods have no cholesterol and lots of fiber; meat, eggs, and dairy products contain a lot of cholesterol and have no fiber. No wonder that meat-eaters are nine times more likely to be obese than vegans are. The American Dietetic Association and Dietitians of Canada are among the many health organizations that are reporting that vegetarians have “lower rates of death from ischemic heart disease; … lower blood cholesterol levels, lower blood pressure, and lower rates of hypertension, type 2 diabetes, and prostate and colon cancer.”

In addition to harming Americans’ health, the meat industry is a leading cause of environmental degradation and pollution, is energy intensive, and causes enormous animal suffering through debeaking, dehorning, castration, and other painful procedures, which are carried out without any painkillers. Conditions of intensive confinement, inhumane transport, and poorly regulated slaughterhouses also cause animals great stress and fear.

Because of the lobbying efforts of the meat and dairy industries, NSLP meals are heavy in saturated fat- and cholesterol-laden animal products. We ask you to direct the USDA to reverse its policy of propping up these politically powerful industries at the expense of our economy, our health, our children’s health, and animals.

A bright, healthy future for our economy and our children can begin with a nutritious, delicious vegetarian lunch in the school cafeteria. We would be happy to discuss this proposal further or to advise you on this issue. Thank you for your consideration.

Very truly yours,
Ingrid E. Newkirk
President


venerdì 13 febbraio 2009

Per chi teme l'anemia

Ancora un'altra FAQ che viene costantemente posta a vegetariani e vegani: Ma come fai a non diventare anemico se non mangi carne?! Come se il ferro fosse presente solo nella carne...

A dire il vero un paio di persone anemiche di mia conoscenza hanno sempre fatto un gran consumo di carni rosse proprio allo scopo di migliorare la quantità di ferro nel loro organismo. Ma sono sempre anemiche. E quando chiedo loro: Ma come, mangi carni rosse a pranzo e a cena e sei anemica? Beh, non sanno cosa rispondermi...In effetti, se fosse come pensano, dovrebbero scoppiare di ferritina, essere delle calamite viventi. Eppure non succede.
Ecco allora qualche notizia sull'anemia e sull'assorbimento di ferro.

mercoledì 11 febbraio 2009

A me i ferri (Good-bye, cruel wool!)

I ferri da calza, intendo dire, naturalmente...

Knit for Brains è un negozio on line per gli appassionati e le appassionate di lavoro ai ferri che vogliono evitare accuratamente la lana e preferiscono invece altre fibre naturali completamente cruelty-free.

Da Knit for Brains è possibile trovare filati fatti con materiali organici come cotone, bamboo, soia, e altri. Tutte fibre rinnovabili splendide da lavorare e perfette per chi ha problemi di allergia o è semplicemente non vuole indossare materiali che sono stati prodotti con sofferenza per gli animali. E ovviamente per chi vuole provare qualcosa di diverso dai soliti filati.

Naturalmente, questi prodotti non sono cruelty-free solo per quanto riguarda gli animali. La preferenza è sempre data a materiali prodotti da gruppi di artigiani, come quello che ha sede a Lima in Perù dove c'è un'attenzione particolare all'equità dei salari e alle condizioni di lavoro delle donne impiegate nella lavorazione. Quindi niente colori tossici, niente orario di lavoro senza regole & co.

Tornando ai filati, oltre a canapa, cotone e bamboo che cominciano a vedersi anche in Italia, forse non sapete (io l'ho scoperto ora!) che esiste la Banana Silk, una fibra tratta dalla lavorazione di bucce e foglie di banano, che proviene prevalentemente da Nepal e India.

Oppure la Soy Silk, ricavata dalle proteine della soia, anche questa una risorsa rinnovabile. Il filato è morbido come seta ma caldo come il cashmere. Fu addirittura Henry Ford ad avere per primo l'idea della seta di soia negli anni 40, ma poi ebbero la meglio in quegli anni altre fibre come il Rayon e il Naylon e non se ne parlò più per decenni. Ora invece la Soy Silk viene prodotta in colori fantastici e i risultati sono straordinari: immaginate....le virtù della seta e del cashmere, ma senza danneggiare gli animali e l'ambiente!

Aspettiamo sempre di vedere disponibili questi materiali anche nel nostro Paese. Se qualche negoziante mi legge: pensateci, sono belli, sono nuovi, sono eco... Fateci venire di nuovo voglia di sferruzzare, e non sempre le solite cose!

P.S. Per chi non sa ancora come vengono prodotte lana e seta, ne abbiamo già parlato in un altro post.




domenica 8 febbraio 2009

Il mito delle proteine


Una delle domande più frequenti che amici e colleghi/e mi fanno è: Gasp, ma tu da dove prendi le proteine?? Come se le uniche proteine possibili fossero quelle ricavabili dai prodotti di origine animale: carne, pesce, formaggi, etc.
In realtà, l'alimentazione più diffusa ai nostri giorni soffre piuttosto del problema inverso: troppe proteine. E insieme alle proteine (animali), si assorbono colesterolo, tossine, scorie. Forse è meglio approfondire la questione.

Il video è dedicato in particolare a Roberta, preoccupata per il suo piccolo Massimo.




venerdì 6 febbraio 2009

Non credo che Buddha sarebbe d'accordo

Oggi ho trovato nel mio piccolo archivio una notizia di circa un mesetto fa, scusate il ritardo, me ne stavo quasi dimenticando, come ho potuto?! Eppure mi aveva colpito...Rimedio subito.

Sir Paul McCartney ha rivelato al magazine Prospect di aver scritto tempo fa al Dalai Lama per criticarlo sul suo modo di mangiare. La lettera è arrivata in seguito alle dichiarazioni del Dalai Lama in una intervista: “Come buddisti noi crediamo sia giusto non causare alcuna sofferenza a tutti gli esseri senzienti"
Dopodichè Sir Paul ha detto: “Ho scoperto che il Dalai Lama non è vegetariano e così gli ho scritto: ‘Mi perdoni se glielo faccio notare, ma se lei mangia animali allora provoca sofferenza...’ e lui mi ha risposto che i dottori gliela hanno consigliata perché ne aveva bisogno per la sua salute. Allora io gli ho detto che i suoi dottori si sbagliano".
Grande Paul! Certo, è piuttosto scioccante sentire che il Dalai Lama è un carnivoro e oltretutto perché gliel'ha detto il dottore. Voglio dire, Buddha è stato una vera superstar veg, ahem....
In effetti sembra che i medici patiscano in generale di una carenza di conoscenza di medicina preventiva. Sono piuttosto ben informati su quali medicine prendere in caso di ipercolesterolemia o ipertensione o diabete, ma su come non farsi venire questi malanni... beh, proprio non ne hanno la più pallida idea e non vengono sfiorati da alcun dubbio, indispensabile compagno di ogni uomo di scienza.
Nessuno "ha bisogno" di mangiare carne. Piuttosto esistono interessi economici, lobbies di allevatori, case farmaceutiche, etc. ma please... date uno sguardo a quelle che sono le posizioni ufficiali della American Dietetic Association e della Dietitians of Canada, due tra le più importanti associazioni di medici e nutrizionisti NON vegetariani, dunque non imputabili di faziosità. E io mi dovrei fidare del medichetto di famiglia o della collega della stanza accanto che mi dicono che "devo" mangiare la carne? Suvvia, non scherziamo, dài...
La maggior parte dei vegetariani e dei vegani hanno vissuto e vivono l'esperienza di medici che insistono sul fatto che si debbano mangiare prodotti di origine animale anche se le nostre condizioni di salute sono pressocchè ottimali. A me è capitato spesso e ogni volta che ho ritirato le analisi del sangue (perfette, facendo le corna, fino ad oggi) i dottori non sapevano più cosa dire se non: eh, adesso è così ma vedrà che alla lunga... Sì, vabbè, sono decenni ormai e piuttosto molti miei amici sono pieni di guai: chi ipertensione, chi diabete (sì, quello che una volta veniva solo agli anziani), chi osteoporosi (sì, quella che una volta veniva a 80 anni), etc.etc.
E' vero, sono reduce da un'otite, lo confesso. Non mi consiglierebbero certo un brasato al barolo anche per l'otite, o no?!?
Secondo me, il Dalai Lama dovrebbe assumersi la responsabilità di prendere almeno in considerazione una dieta vegetariana e sentire un medico più competente, sia per la sua salute sia se vuole davvero vivere uno stile di vita compassionevole.
Non credo davvero il Buddha condividerebbe, se sapesse.



giovedì 5 febbraio 2009

Vegan su Facebook

Comunicazione di servizio.

Su Facebook si stanno contando i vegan. Ufficialmente in Italia siamo 600 mila, ma l'idea è quella di arrivare a mille entro la fine dell'anno, insomma una specie di appello.
Varrebbe la pena, anche per chi non è iscritto a FB, farlo anche solo per questo...

martedì 3 febbraio 2009

Attenti che fa fuori anche il gatto

Ho appena visto in tv, mi pare su Canale5 ma stavo facendo uno zapping a vanvera e non ci giurerei, lo spot (pubblicità progresso) di Amo Gli Animali, un’associazione no profit, i cui obbiettivi sono "la tutela del benessere degli animali e il sostegno alle fasce sociali più deboli aiutando i loro amici animali", come recita il sito dell'organizzazione.
Nello spot in tv ci sono alcuni volti noti come Elisabetta Canalis e qualche altra star che ora non ricordo. Solo uno mi ha colpito. Chi??? Chi può ergersi a difensore degli animali? Chi può a ragione testimoniare il suo amore per tutti gli animali? Chi? Ma lui, Giorgio Armani!

Dell'Armani abbiamo già parlato in post precedenti. Per chi non lo sapesse ancora, lo stilista simbolo del made in italy non ha nessuna intenzione di smettere di utilizzare pellicce nelle sue collezioni. Naturalmente per pellicce si intendono anche colli di pelo, a scanso di equivoci. Per cui la mattanza di conigli & altri animali dal pelo attraente è da lui vivamente auspicata al fine di ornare con (dis)gusto i suoi cappottini, tra i quali anche quelli per bambini (se il buon giorno si vede dal mattino, da grandi cosa diventeranno questi pargoli? degli orchi?).

Allora, un consiglio agli addetti alla comunicazione di Amo gli animali: se volete il sostegno anche degli animalisti, quelli veri, non gli amanti di cani e gatti e gli altri crepino, cercate con più cura i vostri testimonial.
Uno che fa fuori conigli & co. a noi non piace per niente e getta un'ombra scura sulla vostra organizzazione, che sarà invece sicuramente benemerita*. Aggiustate il tiro, please.
A meno che non vogliate cambiare ragione sociale e nome dell'associazione in Amo solo certi animali.



*No, non lo è. Poi ne riparleremo.

domenica 1 febbraio 2009

Vegan del mese: Monica

Vegan del mese di febbraio è Monica di Roma.
Monica, poco più che trentenne, è diventata vegetariana circa 7/8 anni fa. Come ci racconta lei, non è mai stata golosa di carne, ne ha sempre mangiata poca e malvolentieri. Insomma, qualcosa che non la convinceva era già presente ma - come è stato per me e per altri veg- l'educazione familiare è stata decisiva. Pareva impossibile immaginare una alternativa alimentare e di vita quando tutto concorre a far pensare che la "normalità" non può che essere quella e non ci sono stimoli sensoriali e intellettuali diversi.

Sicuramente per Monica è stato fondamentale il condividere la sua vita con animali domestici come gatti e cani. Questo l'ha portata a poco a poco ad escludere certi animali dalla sua tavola perchè troppo simili agli animali "da compagnia". Fino all'inevitabile domanda: qual era la differenza tra gli animali che mangiava e quelli a cui era affezionata e vivevano in casa con lei?

Internet ancora una volta è stato di grande aiuto e così Monica ha scoperto un mondo totalmente sconosciuto ai più. Sono bastate già le prime informazioni, attraverso siti, blog, ecc. a farla decidere per una scelta importante, che ha cambiato radicalmente e felicemente la sua vita.
Racconta:
Ricordo l'ultimo pezzo di carne mangiato con disgusto in un momento molto particolare della mia vita in cui stavo male e credevo che la cane mi fosse necessaria. Ricordo che piangendo ho mandato giù un boccone lasciando tutto il resto del cadavere nel piatto, definitivamente, dicendomi che mai per nessuna ragione mi sarei più cibata di una vita spezzata.... da li a poco, con la consapevolezza regalatami dalla più importante scelta della mia vita, anche il mio malessere è stato accetato e superato.

Come è andata con la famiglia e gli amici?
La mia fortuna è continuata con l'adesione alla scelta vegetariana e vegana da parte di mio marito di mia madre e di alcuni cari amici.....e continua ogni giorno con le persone che mi circondano, che anche se non ancora veg, per la prima volta mettono in discussione lo stile di vita che per abitudine hanno consolidato e mi chiedono, vogliono sapere. Tutto ciò solo attraverso l'esempio che trasmetto come veg serena, sana, "normale".

Quali sono i tuoi sentimenti verso le persone onnivore oggi?
Sono un mix fra incazzatura e comprensione perchè mi chiedo come si fa una volta che si è a conoscenza dei fatti a non cambiare??? Eppure, non posso dimenticare che all'età di 24 anni ho incontrato ragazza vegetariana, abbiamo condiviso un pranzo e nulla più, ricordo di averla guardata con ammirazione ma io non sono diventata veg, ci ho messo diversi anni per trovare il mio tempo.....Mi chiedo spesso se avessi avuto l'occasione di parlarci, di approfondire forse la mia scelta sarebbe arrivata prima. Sta di fatto che il mio tempo era un altro. Allora oggi più che mai credo che la cosa che devo fare è informare, lasciando gli gli altri liberi di scegliere. Ed è per questo che, con molta umiltà porto me stessa come esempio e non risparmio occasione per parlare serenamente di cosa vuol dire essere vegana, senza rabbia, perchè ho sperimentato sulla mia pelle non essere la carta vincente.

Cosa fai concretamente in favore degli animali?
Compatibilmente con altri impegni cerco di aderire ad iniziative a favore degli animali, con volantinaggi, banchetti informativi, assaggi vegan, mostre. Uno dei miei sogni è riuscire a far combinare la passione del teatro, che faccio amatorialmente ma con molto impegno di tempo e di energie, con l' attivismo. Non so ancora bene come, ma vorrei tanto riuscire a far conciliare il divertimento della recitazione con l'utilità dell'informazione. Spero tanto di riuscire a trovare una strada...

Monica invita i lettori di Roma o di passaggio nella nostra città il 28 febbraio all'evento "La ragione del vegetarismo" presso la libreria Rinascita con aperitivo veg. Non mancate.
Ancora, Monica è un punto di riferimento per chi vuole fare attivismo qui nella nostra zona. Chi vuole mettersi in contatto con lei per partecipare all'organizzazione di eventi in difesa degli animali può scrivermi e ... farò da tramite!
Ah, dimenticavo, last but not least... Monica è stata anche in tv a parlare di alimentazione veg. Guardatela qui.

Grazie Monica per quello che fai e per l'esempio che dai, bella e solare come sei.