domenica 27 febbraio 2011

Meglio rimpinzarsi di medicine o di lasagne?

Ho appena letto un articolo su The Huffington Post che non mi ha sorpreso affatto, come non stupirà molti di voi tra i più informati. Ma cercherò di tradurre almeno un abstract della notizia perchè è giusto parlarne, affinchè navigando in rete qualcuno possa farsi venire dei dubbi sulla propria malattia, sulla terapia da seguire e tutto. Più volte su queste pagine abbiamo trattato le terapie "alimentari" efficaci per combattere il diabete, addirittura per guarire. Alcuni miei conoscenti, nonostante siano stati informati, continuano a non cambiare le proprie abitudini. Ma come si suole dire, chi è causa del suo mal... Noi non ci stancheremo mai di informare, o dovremmo dire di....controinformare?!
Quella che segue è una storia vera.
All'età di 25 anni a Natala Constantine è stato diagnosticato il diabete di tipo 2. Per i 5 anni successivi, Natala ha provato a combattere la malattia con una lista infinita di medicine e diete raccomandate dai dottori. Nonostante questo il suo diabete è peggiorato, portando a seri danni al sistema nervoso con la prospettiva di una amputazione parziale della gamba. Era a questo punto quando un amico ha suggerito a Natala di seguire una alimentazione al 100% vegetale per combattere la sua malattia. All'inizio Natala ha snobbato il consiglio. In fondo era già stata dai migliori dottori  e stava già a dieta, una dieta a basso contenuto di carboidrati e ad alto tasso di proteine, come le avevano raccomandato. Ma al punto in cui si trovava, Natala decise di provare anche questo.
Tre settimane dopo aver iniziato la sua alimentazione a base vegetale, Natala non aveva più bisogno di insulina. Il diabete aveva iniziato a regredire. Ma questo non è l'aspetto più stupefacente della storia.
La parte più incredibile della vicenda è che quando Natala comunicò ai suoi dottori la notizia, quelli non se ne sorpresero. Lo sapevano già che quel tipo di alimentazione ha spesso questi effetti di far regredire il diabete e Natala chiese loro, stupita, come mai non le avessero mai detto niente prima. La loro risposta? Trovavano questo approccio "poco pratico" da seguire.
La storia di Natala è raccontata nel nuovo libro di  Kathy Freston,  "Veganist",  un'autorevole e allo stesso tempo facilmente consultabile guida ai benefici dell'alimentazione vegan.

Nel suo lavoro, la Freston intervista alcuni dei medici più eminenti degli USA  come T. Colin Campbell e  Caldwell Esselstyn, i cui studi decennali hanno provato da tempo che l'alimentazione vegetale può contribuire a guarire dalle malattie più letali dei nostri tempi come cancro, malattie cardiovascolari e diabete.
Perchè i medici, dunque, non ci informano? Intanto, perchè molti di loro ne sono onestamente all'oscuro. Gli insegnamenti in materia di nutrizione nelle università non sono esattamente i più esaustivi, qualcosa del genere 20 ore in tutto il ciclo di studi di medicina, almeno negli atenei americani. Ma anche in Italia non ci sembra di vedere di meglio. La prova? Fate caso al cibo servito alle persone ricoverate negli ospedali, negli States come nel nostro paese....
Come se non bastasse, anche quei pochi medici informati spesso non dicono niente ai loro pazienti perchè credono che tanto non sarebbero interessati, non seguirebbero i loro consigli. Viviamo in una cultura dove mangiare cibo esclusivamente vegetale viene visto come "radicale", "estremo", mentre imbottirsi di medicine (con relativi effetti collaterali) per far abbassare colesterolo, pressione alta & co. o farsi aprire il torace e inserire un paio di bypass viene considerato "facile".
Non si tratta di buttare tutte le medicine dalla finestra. Ma se qualcuno di voi sta cercando di guarire da una malattia di queste appena menzionate, beh, una alimentazione di questo tipo - al 100% vegetale - può fare la differenza. Di vita o di morte, appunto.
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Detto questo, non vado certo a mangiare insalatine scondite o papponi informi per gente sdentata. Oggi mi aspettano lasagne al forno, melanzane marinate, crema di cannellini al limone, insalata russa e infine torta di cacao e pere. Tutto senza un grammo di colesterolo cattivo. Bello mangiare e farsi del bene e non nuocere a nessuno. Una soddisfazione impagabile, per la mente e per il corpo.



venerdì 25 febbraio 2011

Pennette all'arancia

Tornate a casa stanchi, avete fame ma per niente voglia di passare troppo tempo ai fornelli. Non siete tipi da quattrosaltiinpadella. Non volete saltare la cena.
Ho la soluzione. Un piatto facilissimo, veloce ed è molto probabile che abbiate già gli ingredienti in casa. Se questo non fosse il vostro caso, provvedete a tenere sempre qualche cappero, qualche arancia e una confezione di panna vegetale nella vostra dispensa, vi torneranno utile per qualche ricettina last-minute come questa.


Ingredienti per 2 persone:
  • 200 g di pennette rigate
  • due-tre cucchiai di panna di soia
  • un'arancia sfilettata (togliete bene la parte bianca amara e tagliate a filetti)
  • due capperi
  • quattro foglie di salvia fresca tritate finissime
  • prezzemolo tritato finissimo q.b.
  • olio di semi di girasole q.b.

Preparazione:

Mentre cuociono le pennette rigate (io ho usato pasta bio trafilata al bronzo), mettete la panna e tutti gli ingredienti in una padella insieme a un filo di olio di girasole: capperi, arancia a filetti, salvia, prezzemolo  (quest'ultimo aggiungetelo proprio alla fine). Aggiustate di sale se ce n'è bisogno (verificate prima se i capperi hanno già salato abbastanza).
Fate scaldare per qualche minuto e quando le penne saranno al dente, togliete i due capperi e fate saltare la pasta nel condimento mantecando il tutto per qualche minuto.
E voilà, sono pronte!

Provate e fatemi sapere se vi sono piaciute

lunedì 21 febbraio 2011

Buon gusto

Un ristorante di New York City è orgoglioso di annunciare ai suoi avventori che sono in vendita presso il locale prodotti fabbricati in pelle degli stessi animali che sono stati macellati per essere serviti a cena. Il ristorante si chiama Marlow and Sons ed è gestito da un certo Andrew Tarlow. Si trova a questo indirizzo:
81 Broadway Williamsburg, Brooklyn 11211
Established 2002
Phone: (718) 384-1441
Fax: (718) 486-0165

Per chi volesse contattarlo di persona o via mail, c'è solo l'imbarazzo della scelta.
Jonathan Swift una volta scrisse:  "Non si può ricavare  una borsa di seta dall'orecchio di una scrofa". Per questo ristorante la traduciamo così: Non è possibile preparare  piatti gustosi  all'interno di una toilette puzzolente.

Non posso non immaginare la grandezza delle menti ideatrici del progetto e allo stesso tempo le capacità cerebrali degli avventori del locale. Gente, in entrambi i casi, di cui il mondo non sentirebbe affatto la mancanza. Praticamente il posto è un museo degli orrori. Se ci doveste passare davanti durante un giro in città, sputategli sulle vetrine per me.


fonte: http://www.notmilk.com

sabato 19 febbraio 2011

Una bella curetta

Cosa dovrebbero vendere nelle farmacie?!


Trad. Ne prenda una al giorno, con pomodoro e cetriolo

fonte: http://bizarrocomic.blogspot.com/

giovedì 17 febbraio 2011

L'intelligenza dei bambini


Notizia pubblicata il 7 febbraio scorso su The Guardian: una recente ricerca sostiene che un'alimentazione ricca di grassi, zuccheri e cibo industriale rende più basso il quoziente intellettivo dei bambini, in particolare se nutriti così sconsideratamentei intorno ai tre anni, un'età cruciale per lo sviluppo cerebrale. Una dieta di questo genere è infatti abbinata ad un basso quoziente intellettivo all'età di otto anni e mezzo, sempre secondo lo studio realizzato su migliaia di bambini residenti a Bristol (UK).
Invece, il cibo ricco naturalmente di vitamine e nutrienti contribuisce a rafforzare le prestazioni intellettive dei ragazzi, come riporta anche il Journal of Epidemiology. I ricercatori sostengono che la dieta seguita dai piccoli può modificare i livelli di IQ più tardi, sempre nel corso dell'infanzia, anche nel caso che le abitudini alimentari migliorino con l'età. Nel corso della ricerca, i genitori hanno compilato i questionari dettagliati con il tipo e la frequenza di cibi e bevande consumati dai propri figli quando avevano tre, quattro, sette e otto anni e mezzo.

Il direttore della School Food Trust Michael Nelson  ha dichiarato:"Dato che il 23% dei bambini  iniziano la scuola in sovrappeso o già obeso, è assolutamente chiaro che  scelte più salutari saranno parte del loro primo sviluppo ottimale, non solo per mantenere un peso e una salute più sani mentre crescono, ma - come questa ricerca suggerisce - migliorando la loro capacità di fare bene a scuola."


martedì 15 febbraio 2011

Taverna Vegetariana (Roma)



La mia amica Giulia è stata recentemente a cena in un locale veg romano - Taverna Vegetariana - dove io personalmente non sono mai stata. Per questo le ho chiesto di raccontarmi  qualcosa della sua esperienza per potervela riportare.

Ecco la recensione di Giulia:

Il primo vantaggio è che, benchè sia in una zona abbastanza centrale, di fronte al ristorante si trovano un sacco di parcheggi (cosa che, nella vicina via della Giuliana, è noto costituisca al massimo una speranza remota...!).
[N.di A. Avviso ai non romani: per noi il problema del parcheggio è un vero incubo, la scelta di dove andare spesso dipende dalla disponibilità di posti dove lasciare la macchina se no si rischia di doversene tornare a casa...!]

L'interno del locale è semplice, ma accogliente. Il menu interessante, ricco di piatti sfiziosi e di curiosità sulla filosofia vegetariana, nonchè su alcuni personaggi famosi che si resero protagonisti di tale scelta di vita, in passato come oggi. 
Il menu on line è però leggermente diverso da quello letto in loco, il che lascia presupporre che venga periodicamente modificato/integrato. Disponibile anche un menu vegan.
Ottima l'insalata di arance alla siciliana, gustata come antipasto.... (innovativa e azzeccata la cipollina fresca all'interno dell'insalata). Non male il risotto nero alla zucca e piacevole risveglio di ricordi d'infanzia le polpette di melanzane in umido. Le lasagne ai pistacchi, invece, sembra che fossero un po' troppo cariche di besciamella... quindi il sapore dei pistacchi risultava 'coperto' (parere non personale, non avendole io assaggiate).

Dolci sfiziosi e gustosi (uno su tutti: torta di pere allo zenzero), vino prescelto ('Rosso bastardo'), corposo, fruttato, morbido e avvolgente. 
Il tutto assolutamente accessibile in termini di prezzi: speso 23 € a testa, mancia inclusa, per un totale di 5 primi, un antipasto, 2 secondi, 2 dessert, 2 bottiglie di vino, 2 d'acqua e un caffè.


Grazie Giulia! e attendo altre recensioni da voi lettori: fateci sapere come vi siete trovati nei locali veg sparsi in tutte le regioni, così sapremo dove andare quando ci troveremo in visita in città che non conosciamo...

domenica 13 febbraio 2011

Robaccia dietetica e infarti


Sempre più donne muoiono di malattie cardiache negli Stati Uniti, ce lo dice la  American Heart Association. E ci dice anche che i genitori che fanno bere bibite gassate dietetiche ai loro bambini potrebbero stare facendo una scelta sbagliata che porterebbe a problemi cardiaci.
Infatti, una recente ricerca presentata all'American Stroke Association’s International Stroke Conference a Los Angeles ci dice che le persone che bevono diet coke e simili hanno un rischio del 61% in più di sviluppare problemi cardiaci, compresi infarto e ictus, rispetto a chi non le consuma.
Lo studio ha seguito più di 2500  bevitori abitudinari di bibite "dietetiche" abitanti a New York.

Ma...non bere ne' quella dietetica ne' quella "normale" no, eh?!




venerdì 11 febbraio 2011

Che vitaccia


Non riesco ad aggiornare il mio blog come vorrei in questi giorni, causa superlavoro forzato (no, non sono una carrierista ma a volte non ci si può sottrarre). Così, vi tengo compagnia con una vignetta del mio cartoonist preferito, Bizarro, guarda caso vegan, che avrete ormai imparato a conoscere anche voi...


a- La mia vita fa schifo.
b- Congratulazioni.

Freddura pressoché intraducibile. Gioco di parole tra "sucks" inteso nel doppio significato di  "fa schifo" e "succhiare". Per una zanzara succhiare (il sangue) ha un significato positivo, da qui i complimenti della seconda mosca.

sabato 5 febbraio 2011

In Giappone

Come sicuramente saprete, in Estremo Oriente non è mai stata abitudine mangiare latticini e bere latte.
Il latte in realtà fu introdotto in Giappone nel 1946, un anno dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale. Nel 1950 il consumo di latticini procapite per anno era di 5.5 pound, venticinque anni più tardi era già passato a 117.4.



Gia nel 1997, il Journal of Diseases of the Colon and Rectum (1997 Oct;40(10 Suppl):S2-9) riportava:

In Giappone l'incidenza del cancro colonrettale è cresciuta in maniera esponenziale dalla fine della Seconda Guerra Mondiale e l'interesse per questa patologia è cresciuta rapidamente tra i ricercatori e i medici giapponesi. [..] Il numero dei pazienti è cresciuto anno dopo anno, riflettendo una tendenza di un'incidenza in costante crescita nel Paese.

No, ma è un caso, figuriamoci, non oserei mai fare un collegamento tra i due accadimenti. No.


fonte: http://www.nomilk.com/

giovedì 3 febbraio 2011

martedì 1 febbraio 2011

Gente Vegan: Angela

Oggi vi presento una amica vera, un'amica non virtuale. Ci incontriamo, ci perdiamo ma i nostri cammini sono destinati a incrociarsi nel corso delle nostre vite. Ed è un piacere particolare sapere che dopo tanto tempo ci si incontri anche su concezioni di vita così importanti: che sia come tra gemelli che certe forme di telepatia inconsce portano a fare - anche divisi per anni - scelte simili?
Tant'è, è un onore ospitare qui Angela.


Da quanto tempo sei vegan e cosa ha contribuito a mettere in atto questo "progetto"?

Ho vissuto nella beata spensieratezza fino al febbraio 2007, quando andai ad  un concerto di  beneficienza in un famoso teatro di Firenze. Oltre ai concerti c’erano vari banchetti a tema animalista, uno di questi era un tavolo informativo vegano con moltissimo materiale, opuscoli, libri, cartelloni, video… Dopo 10 minuti i cani che adoro non erano più gli unici animali da considerare, ma anche conigli, cavie, mucche, maiali, orsi della luna... Ho letto tutto quello che c’era da leggere ed è  scontato confidarvi che mi sono sentita triste e angosciata per una settimana e più. Tutte quelle crudeltà che ho sempre ignorato, come era possibile, fare finta di niente, oramai?
Un dubbio però mi tratteneva dal cambiare vita, come si fa a sopravvivere senza proteine alimentari, va bene eliminare la carne, ma il latte? le uova? Mi chiedevo se era vero che si poteva vivere eliminando tutto in un secondo.
Ho letto, ricercato, analizzato,  e alla fine ho scoperto che non solo era possibile, ma che era anche di gran lunga più salutare: mi sembrava un sogno! Anche io potevo unirmi a quel gruppo di persone che ho sinceramente invidiato il giorno del concerto  perché pensavo di non potercela fare ad essere coerente con i miei ideali. Invece ora,  dopo un anno esatto, da quando presi la decisione, mi sento felice, serena e con analisi del sangue perfette;  mi sento il quintuplo di energie in più rispetto a quante ne avevo prima!

Poi è stato un susseguirsi di scoperte: The meatrix, Agire ora, la mia amica di infanzia ritrovata vegan, Vivere vegan, stilEtico e innumerevoli altri siti web o libri.
La mia alimentazione ora è ricca e variegata e mi diverto molto a cucinare, prima era essenziale e sempre la stessa.

Hai rilevato qualche disagio nei rapporti con familiari e amici in seguito al tuo cambiamento di stile di vita? Se sì cosa hanno comportato....

Disagio solo perché non mi invitano più alle cene, dicendo che per loro è troppo complicato preparare piatti diversi per me e per gli altri ospiti. Ovviamente non solo non me ne importa niente, ma quando mi capita di andare a cene e porto qualcosa una torta salata o un dolce puntualmente sparisce in un secondo come prova di alto gradimento.

Il fidanzato non ha cambiato abitudini, ma ovviamente non cucinando mangia tutto quello che preparo senza lamentarsi, anzi…
Vivo a Firenze e sono un tour operator specializzato in tour enogastronomici, e forse qui trovo più difficile convincere i ristoranti che frequento a sensibilizzarli sulla scelta non solo animali. In Toscana non si sconfina da crostini di fegato, salumi,  cinghiali e via dicendo, però almeno un piatto senza prodotti di origine animale riescono sempre a prepararmelo…qui utilizzano la cotica di maiale persino nel minestrone!

Attualmente sto frequentando un corso abbinamento cibo-vino tenuto da un bravissimo professore dell’Istituto alberghiero di Firenze, una persona influente, nel senso molto carismatica e preparatissima su ogni tipo di vino e su ogni tipo di piatti.  La prima settimana è stato una tortura  perché ogni piatto veniva decantato con scioltezza e naturalezza, animali farciti, infilzati e via dicendo; ad un certo punto la mia passione/professione stava vacillando…così con una certa ansia ho finalmente confessato la mia scelta aspettandomi derisione, provocazione, faccie scocciate, frasi del tipo “hai sbagliato corso", invece... eureka!
Da quel momento sono stati introdotti piatti vegetariani almeno in parti uguali, il prof. mi ha chiesto un libro di ricette vegan da portare ai futuri cuochi dicendo che è importante rispettare le scelte di tutti e la classe è molto incuriosita…


Frequenti anche amici veg in carne e ossa o solo..."virtuali"?

Frequento un bar in centro a Firenze con doppia scelta - vegana e tradizionale - e un ristorante vegano al 100%  dove incontro persone vegane che ho conosciuto alle varie proteste o manifestazioni.

Ancora Zar in gita
Vivi con qualche animale, se sì che rapporto hai?

Vivo con Zar che considero come una persona che non può parlare e mi piacerebbe avere anche altri animali.

Sei attivista in qualche settore particolare, o comunque, come "fai la tua parte"?

Appena mi è possibile partecipo ad ogni evento o manifestazione che si tiene a Firenze e dintorni.

Come te la cavi in cucina?

Dopo aver comprato un libro di cucina che considero la bibbia vegana,  sono diventata bravissima! Anche se appena posso vado dalla mia amica vegana che ha aperto un ristorante qui a Firenze “Dolce vegan”   dove mangio delle leccornie insuperabili....

Zar a casa sua

Cosa è per te essere vegan?

E' rispetto per altri esseri viventi, per la natura, è non considerare gli umani di specie superiore, perchè tutte le specie viventi sono uguali e hanno gli stessi diritti, è essere in pace con la mia coscienza.
Angela e Zar tra i papaveri