Ho appena letto un articolo su The Huffington Post che non mi ha sorpreso affatto, come non stupirà molti di voi tra i più informati. Ma cercherò di tradurre almeno un abstract della notizia perchè è giusto parlarne, affinchè navigando in rete qualcuno possa farsi venire dei dubbi sulla propria malattia, sulla terapia da seguire e tutto. Più volte su queste pagine abbiamo trattato le terapie "alimentari" efficaci per combattere il diabete, addirittura per guarire. Alcuni miei conoscenti, nonostante siano stati informati, continuano a non cambiare le proprie abitudini. Ma come si suole dire, chi è causa del suo mal... Noi non ci stancheremo mai di informare, o dovremmo dire di....controinformare?!
Quella che segue è una storia vera.
All'età di 25 anni a Natala Constantine è stato diagnosticato il diabete di tipo 2. Per i 5 anni successivi, Natala ha provato a combattere la malattia con una lista infinita di medicine e diete raccomandate dai dottori. Nonostante questo il suo diabete è peggiorato, portando a seri danni al sistema nervoso con la prospettiva di una amputazione parziale della gamba. Era a questo punto quando un amico ha suggerito a Natala di seguire una alimentazione al 100% vegetale per combattere la sua malattia. All'inizio Natala ha snobbato il consiglio. In fondo era già stata dai migliori dottori e stava già a dieta, una dieta a basso contenuto di carboidrati e ad alto tasso di proteine, come le avevano raccomandato. Ma al punto in cui si trovava, Natala decise di provare anche questo.
Tre settimane dopo aver iniziato la sua alimentazione a base vegetale, Natala non aveva più bisogno di insulina. Il diabete aveva iniziato a regredire. Ma questo non è l'aspetto più stupefacente della storia.
La parte più incredibile della vicenda è che quando Natala comunicò ai suoi dottori la notizia, quelli non se ne sorpresero. Lo sapevano già che quel tipo di alimentazione ha spesso questi effetti di far regredire il diabete e Natala chiese loro, stupita, come mai non le avessero mai detto niente prima. La loro risposta? Trovavano questo approccio "poco pratico" da seguire.
La storia di Natala è raccontata nel nuovo libro di Kathy Freston, "Veganist", un'autorevole e allo stesso tempo facilmente consultabile guida ai benefici dell'alimentazione vegan.
Nel suo lavoro, la Freston intervista alcuni dei medici più eminenti degli USA come T. Colin Campbell e Caldwell Esselstyn, i cui studi decennali hanno provato da tempo che l'alimentazione vegetale può contribuire a guarire dalle malattie più letali dei nostri tempi come cancro, malattie cardiovascolari e diabete.
Perchè i medici, dunque, non ci informano? Intanto, perchè molti di loro ne sono onestamente all'oscuro. Gli insegnamenti in materia di nutrizione nelle università non sono esattamente i più esaustivi, qualcosa del genere 20 ore in tutto il ciclo di studi di medicina, almeno negli atenei americani. Ma anche in Italia non ci sembra di vedere di meglio. La prova? Fate caso al cibo servito alle persone ricoverate negli ospedali, negli States come nel nostro paese....
Come se non bastasse, anche quei pochi medici informati spesso non dicono niente ai loro pazienti perchè credono che tanto non sarebbero interessati, non seguirebbero i loro consigli. Viviamo in una cultura dove mangiare cibo esclusivamente vegetale viene visto come "radicale", "estremo", mentre imbottirsi di medicine (con relativi effetti collaterali) per far abbassare colesterolo, pressione alta & co. o farsi aprire il torace e inserire un paio di bypass viene considerato "facile".
Non si tratta di buttare tutte le medicine dalla finestra. Ma se qualcuno di voi sta cercando di guarire da una malattia di queste appena menzionate, beh, una alimentazione di questo tipo - al 100% vegetale - può fare la differenza. Di vita o di morte, appunto.
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Detto questo, non vado certo a mangiare insalatine scondite o papponi informi per gente sdentata. Oggi mi aspettano lasagne al forno, melanzane marinate, crema di cannellini al limone, insalata russa e infine torta di cacao e pere. Tutto senza un grammo di colesterolo cattivo. Bello mangiare e farsi del bene e non nuocere a nessuno. Una soddisfazione impagabile, per la mente e per il corpo.