sabato 27 novembre 2010

Saccenza

Ancora uno scritto di Franco Libero Manco che mi ha colpito particolarmente, tra i suoi. Per chi non l'avesse letto, un'opportunità ora:


NOI VEGETARIANI-ANIMALISTI SNOB E UN PO’ SACCENTI
Franco Libero Manco

            Non è raro per noi vegetariani-animalisti essere accusati di presunzione e di ostentata superiorità morale, di sentirci migliori degli altri, da parte di alcune persone quando, convinte del loro onnivorismo, subiscono i sensi di colpa a causa della sofferenza indirettamente inflitta agli animali che mangiano o che portano addosso sotto forma di pelli o di pellicce.

            Per capire cosa significa essere migliori occorre stabilire un punto di riferimento oggettivo, un termine di paragone ritenuto più giusto e vantaggioso per il bene comune, per il processo evolutivo civile, morale e spirituale dell’individuo. Se essere migliori significa causare meno male, essere più rispettosi delle regole ed in armonia con il nostro contesto naturale, allora è vero, noi ci sentiamo migliori. Anche se tra il bianco e il nero, come tra il giorno e la notte, vi sono infinite sfumature intermedie, dire che in questa vita non esiste il migliore o il peggiore è come equiparare Gesù a Giuda Iscariota, come dire che il bene ha lo stesso valore del male, che l’uomo virtuoso ha gli stessi meriti del mascalzone.

            Tra un uomo dedito al furto ed un uomo onesto nessuno ha dubbi ad indicare il secondo come migliore.Tra colui che impegna il suo tempo ad interessarsi solo dei suoi problemi e colui che spende gran parte della sua vita e delle sue risorse umane e finanziarie per aiutare chi soffre, quest’ultimo è sicuramente migliore.
            Tra un individuo sensibile al dolore e alla morte di un suo simile ed uno che per sensibilità umana e senso di giustizia fa sue anche le sofferenze di qualunque creatura non appartenente alla sua specie, quest’ultimo è sicuramente migliore. 
            Tra chi ha una coscienza in grado di conficcare elettrodi nel cervello di un gatto per studiarne le reazioni e colui che considera tutto questo un abominio, sicuramente quest’ultimo è migliore.
            Tra chi ritiene giusto uccidere barbaramente una volpe, un visone o un coniglio per strappargli l’unica pelle e poi fare di questi miseri corpi alimento per altri animali e colui che ritiene tutto questo una mostruosità, quest’ultimo è sicuramente migliore.

            Si provi a dimostrare il contrario, si provi a dimostrare che i due in questione abbiamo gli stessi valori morali, lo stesso senso di giustizia, la stessa sensibilità umana, la stessa intelligenza positiva. Si provi a dimostrare che sotto questi aspetti noi universalisti-vegetariani-animalisti siamo come gli altri e forse ci convinceremo di non essere migliori. Se ci sentiamo migliori perché condividiamo maggiormente la sofferenza universale, allora abbiamo la presunzione di sentirci migliori, rispetto a chi percepisce solo il dolore dei suoi simili.

            Ma la presunzione non è parte della nostra visione delle cose, né ci gratifica apparire “migliori”  o più saccenti. Noi siamo gente virtuosa, che ama la non violenza, la giustizia che vorremmo estendere ai nostri parenti animati. Siamo più sensibili è vero, abbiano una percezione più ampia della libertà e della giustizia, del rispetto cui ha diritto, per legge naturale, ogni essere vivente per il solo fatto di esistere.
            Noi abbiamo come obiettivo la crescita integrale dell’uomo, la ricchezza dei valori fondamentali dell’esistenza. Sappiamo che un albero non cresce in un giorno; sappiamo che ognuno, per infinite circostanze di ordine sociali e culturali, appartiene ad un suo livello evolutivo; sappiamo che tutte le grandi innovazioni conoscono tre fasi: prima la derisione, poi la considerazione ed infine la condivisione.

4 commenti:

BARBARA ha detto...

semplicemente fantastico!

Bibi ha detto...

credo che il problema principale del movimento veg* sia proprio questo: la non tolleranza nei confronti di chi non la pensa come noi.

...davvero discutibile il sentirsi "migliori" rispetto ad altri, per qualsiasi motivo.....se siamo convinti di possedere queste grandi verità dovremmo provare a comunicarle con gioia e felicità e non con acredine e accusa.....e dovremmo ricordarci sempre che ognuno ha i suoi tempi, così come noi abbiamo avuto i nostri, per cui non vedo il motivo di sentirmi migliore di chi ancora è onnivoro, lo sono stata anch'io e ho avuto TEMPO per capire e cambiare.

dovremmo mettere in pratica l'insegnamento di Ghandi invece di riempircene la bocca e basta......tolleranza e non specismo non sono solo belle parole da citare al nostro comodo.
B.

Anonimo ha detto...

Posso capire la rabbia di chi non mangia animali nel vedere qualcuno addentare sbrodolando un pezzo di carne.Ma devo ammettere di aver riscontrato tra di noi una certa tendenza a salire su un piedistallo,a sentirsi migliori,a non accettare posizioni anche solo leggermente diverse dalle nostre.Questo non ci aiuta nella ns. causa perche' non favorisce il dialogo . Credo sia frutto di una bella dose di egocentrismo,che inevitabilmente mette noi umani al primo posto nei ns.interessi e non gli altri esseri viventi come invece dovrebbe essere.
Stefaniasteria

Ariel ha detto...

Stefania, il problema di questo genere di posizioni è che non sono questioni di tifoseria tipo io tengo la Roma e gli altri la Juve, oppure preferisco il rosso al bliette

la questione è che ci sono in gioco, tutti i giorni e tutti i minuti, vite di esseri viventi che la gente si sente in diritto di torturare, trucidare, divorare.
Gente che si sente superiore agli altri animali, gente che ritiene che la propria specie sia superiore alle altre - retaggio di secoli di antropocentrismo - e che vuole disporre degli altri esseri a proprio piacimento: per cibo, per divertimento (vedi circhi & co.), per tutta una serie di zozzerie di cui si potrebbe da subito fare a meno
compresa la vivisezione, da sempre considerata dalle menti più lucide, una "falsa scienza", priva di fondamenti certi per la salute degli umani

dunque, non si tratta di sentirsi superiori, ma semplicemente di "essere" superiori rispetto a chi rifiuta di vedere le cose come stanno e magari si definisce pure un "non violento"

non accettare posizioni diverse dalle nostre, come veg, significa condonare torture, uccisioni, etc. e non è la stessa cosa che accettare bonariamente che l'altro sia dell'Inter o preferisca il rock al jazz

si può tollerare per disperazione -visto che si tratta della maggioranza - di essere circondati da questi individui ma da qui ad accettare serenamente e condonare appunto, ce ne vuole

non si tratta di teoria, ma di pratica, non sono "posizioni", sono dati di fatto che ogni giorno si perpetuano

di egocentrismo a dirti il vero non ne vedo, a me e ai veg che conosco preme solo una cosa: che si salvino più vite possibili

non me ne frega niente di avere ragione e che gli altri mi ammirino o detestino, mi interessa solo che più gente apra gli occhi e più vite si salvino e più la schifosa indutria alimentare & co. sia messa in crisi da consumatori consapevoli, compassionevoli,e quant'altro

col mio ego ci faccio la birra, non è quello il fattore determinante dell'essere compassionevoli e nonviolenti