lunedì 16 marzo 2009

Ma di chi è il miele?

Il miele è un cibo appropriato per i vegan?

E' una domanda che ci si pone, quando si passa a mangiare vegan, perchè il miele è sempre stato considerato un cibo sano, naturale e sembra davvero una forzatura pensare di eliminarlo dalla propria alimentazione. Inoltre si pensa che le api non vengano uccise o maltrattate per fornircelo, per cui l'aspetto etico sembra non venire toccato.
Tutti gli esseri viventi in qualche modo nuociono ad altri esseri viventi, anche ponendo la più grande attenzione nel non farlo deliberatamente. Pensiamo a quando camminiamo, o si costruiscono palazzi, o si guida la macchina, o... Infliggiamo morte o facciamo del male ad altri esseri viventi solo con la nostra mera esistenza e questo è semplicemente un aspetto dell'essere vivi, fa parte dell'ordine delle cose il fatto che succeda in maniera non deliberata.

La differenza tra vegan e non vegan è proprio nell'elemento dell'intenzionalità. I vegan consapevolmente cercano di non procurare danno ad altri esseri senzienti. Questo non vuol dire che non lo facciano per pura casualità, ma il loro intento è proprio quello di evitare di farlo intenzionalmente.
Ma tornando al miele....
Il miele è prodotto dal nettare zuccherino dei fiori raccolto dalle api e poi rigurgitato e passato tra loro finchè non è parzialmente digerito. Dopo l'ultimo rigurgito, le api sventolano quella sostanza con le loro ali finchè diventa fredda e appiccicosa. Questa mistura che noi chiamiamo miele, ed è essenzialmente vomito di api, viene allora immagazzinata nelle cellette dell'alveare e usato come unica fonte di nutrimento durante i mesi freddi o quando altre fonti di cibo non sono disponibili. Quando gli esseri umani prendono il miele dall'alveare, prendono qualcosa che non è stato fatto per loro, ma per le api stesse.

Durante la raccolta del nettare dei fiori, le api impollinano anche le piante, un processo naturale necessario e inevitabile. Anche se gli esseri umani ne beneficiano, le api non impollinano le piante per servire noi, quello è solo un aspetto secondario. L'utilizzo delle api per l'impollinazione delle colture non richiede tra l'altro in alcun modo la distruzione dell'alveare.

Per raccogliere il miele, gli apicultori devono invece rimuovere temporaneamente un certo numero di api dalla loro casa. Anche il più attento di loro non potrà evitare anche solo inavvertitamente di schiacciare o uccidere in altro modo alcune di queste api, sarebbe impossibile fare altrimenti. Questo vale naturalmente per la raccolta non solo del miele ma anche della cera d'api, del polline, della propoli, della pappa reale.

Ci sono molte alternative al miele, e da un punto di vista vegan non c'è ragione di utilizzarlo. Nel 1944 parlò di questo il manifesto della British Vegan Society, poi confermato dall' American Vegan Society nel 1960. I dolcificanti in realtà non sono indispensabili per la salute umana. In essi non ci sono praticamente nutrienti essenziali. Gli esseri umani possono vivere senza zucchero e senza miele e in ogni caso esistono molte alternative completamente vegetali e cruelty-free: zucchero di canna bio, sciroppo d'acero, succo d'agave, malto di riso, sciroppo di sorgo, etc.
Per quanto mi riguarda, non sono molto golosa ma per dolcificare e ogni tanto fare qualche torta o crema utilizzo zucchero di canna integrale di agricoltura biologica, preferibilmente del commercio equo solidale, oppure il succo di agave e il malto di riso, entrambi molto simile al miele come consistenza. Il miele lo lascio alle legittime proprietarie, ne hanno bisogno più di me.


foto di Riccardo Gessa

15 commenti:

Anonimo ha detto...

Se permetti, vorrei riportare il post sul mio blog con l'accattivante titolo:"Mangeresti lo sputo di coleottero? e allora perché mangi il vomito d'ape?"

Anonimo ha detto...

Grande intervento Ariella ci voleva proprio.Pensa a quanto diamine viene venduta in erboristeria,ad esempio, la propoli e la ficcano in tante creme!!!Ero appena diventata vegan quando mi diedero alcuni campionincini di dottor taffi a base di 'Propoli e bardana'.Non sapendo cosa fosse cercai....e scopri che viene molto usata anche per curare mal di gola.. esistono per questo prodotti specifici alla propoli(anneddoto familiare:da piccola mia nonna mi diceva sempre per il mal di gola:bevi una bella tazza di latte caldo con due cucchiai di miele!!:-\\ proprio vegan style...Mai piaciuto il miele.Sapore troppo dolce e strano..bleah e non facerva mica effettoooo!!!)
e ahime' ho anche scoperto di recente che è considerata una prelibatezza mangiare il 'miele con il formaggio'....e non auguro a nessuno di trovarsi a tavola e vedere compiersi questo scempio che di per se è 'vegetariano'..quindi gia' è tanto se ti fanno il favore di non mangiare cadaveri!!
Scusa per la prolissita'! A presto un abbraccio!!!

Anonimo ha detto...

Per Fulvio: faccia pure,e alla bisogna si chiami un entomologo per parlar di sputi e vomiti vari

Per Antonella: io lo mangiavo il miele ma, come per le uova, c'era sempre qualcosa che mi suonava storto, come se non avesse senso, della serie: ma che sto mangiando?! Beh, poi - come si dice... - ho preso coscienza e ora so che cosa stavo mangiando...
un abbraccio!

Anonimo ha detto...

Bellissimo post. In effetti anch'io non ho mai mangiato miele, però il miele è l'alimento base usato proprio da coloro che più si riavvicinano alla natura: viene prodotto persino negli ecovillaggi.
Per non parlare poi di tutti gli altri: tipo negozi bio e agriturismi che lo usano nei succhi d'aloe.
Insomma come dicevamo qualche post fa se il consumo di latte è un'abitudine difficile da perdere, per quel che riguarda il consumo di miele può finire solo con l'estinzione delle api.

Anonimo ha detto...

e come disse Einstein (o almeno, a lui si attribuisce la frase):Se le api scomparissero dalla faccia della terra, all'uomo resterebbero solo quattro anni di vita

un mondo senza api (un'agricoltura senza api) sarebbe impossibile...
da me in campagna sono sempre di meno, ogni anno sempre di meno

Ezio ha detto...

Sono Vegano, magari qualcuno di voi mi ha già letto.
Intervengo per dissentire su una parte di questo post, cioè:
"La differenza tra vegan e non vegan è proprio nell'elemento dell'intenzionalità. I vegan consapevolmente cercano di non procurare danno ad altri esseri senzienti. Questo non vuol dire che non lo facciano per pura casualità, ma il loro intento è proprio quello di evitare di farlo intenzionalmente."
Tutto ciò è in aperta contraddizione con quanto hai scritto, cioè:
"Pensiamo a quando camminiamo, o si costruiscono palazzi, o si guida la macchina, o..."
Il vegano quando guida la macchina sa' di nuocere all'ambiente tanto quanto sa' che la macchina è del tutto superflua alla vita di un uomo, non c'è niente di casuale in tutto ciò. Allo stesso modo un onnivoro sa' di uccidere un animale tanto quanto, intrinsecamente, sa' che sia del tutto superfluo. Certo, possiamo disquisire su cosa sia più grave, ma concettualmente il vegano non è certo diverso dall'onnivoro o dal vegetariano.
La scelta vegana, credo io, si limiti soltanto sul fatto di mangiare o non mangiare animali e nient'altro. Estendere la questione sulla intenzionalità di nuocere o meno a qualunque essere vivente, secondo me, è un grave errore. Possiamo ancora disquisire sulla possibilità di un uomo di città di non procurare in nessun modo alcun male verso altri esseri, ma credo che questo argomento vada trattato con molta attenzione e non in un commento.
Ciao.

Anonimo ha detto...

Tetsu, "Il vegano quando guida la macchina sa' di nuocere all'ambiente tanto quanto sa' che la macchina è del tutto superflua alla vita di un uomo, non c'è niente di casuale in tutto ciò"

Certo che lo sa, ma sa anche che nell'attuale società facendo a meno della macchina e dei mezzi meccanici di locomozione che causano intrinsecamente morte di animali, come anche il solo camminare a piedi del resto, anche il solo attivismo in loro favore gli è precluso, esempio stupido terra terra: a Firenze stanno ammazzando a bastonate dei cani ed io abito a Napoli. Andando in bici o a piedi non inquinerò e acciaccherò meno insetti, ma arriverò dopo giorni e giorni e i cani sranno tutti morti orrendamente; andando in treno/macchina ci impiegherò solo poche ore e salverò, forse, alcuni cani. Semplice no? salvare il salvabile, meno impatto possibile, tutto qua.

"Allo stesso modo un onnivoro sa' di uccidere un animale tanto quanto, intrinsecamente, sa' che sia del tutto superfluo"

questo non è propriamente vero, dato che la forte campagna di disinformazione ai nostri danni sin dalla tenera età ci porta a vedere questa come una necessità alla nostra sopravvivenza. Ecco perché io, come molti, alcuni anni fa mi dicevo "animalista" nonostante fossi onnivoro. Poi c'è chi "vuole capire" e chi non vuole (o non può causa tare mentali) e cambia direzione, ma la consapevolezza completa è raro acquisirla da soli, mi pare.
Pertanto, concludendo, credo che Ariel quando parla di intenzionalità e non intenzionalità abbia del tutto ragione, dato che non è solo un fatto di differenze metodologiche di impatto ambientale, ma proprio di attitudine ed ideali; io, come te o svariati altri vegani, ammesso che ce ne fosse bisogno assoluto, non ci metterei nulla a rinunciare alla mia scassata panda e muovermi a piedi(in una società ideale) ma prova a chiedere al macellaro sotto casa tua di mollare l'alfa con l'alettone e 'l cornetto e vedi quante sarcicce ti tira:-)

Ariel ha detto...

sì, Tetsu, più o meno la penso come Fulvio
quello che io intendo per intenzionalità è che quando cammino su un prato non posso evitare di uccidere insetti o vermi che sono sotto i miei piedi,così come quando passo col treno sui binari o con la macchina... mentre chi mangia animali uccide o delega ad uccidere deliberatamente, appositamente

ricordo quando all'università studiavo la storia dei jainisti, che girano con un bavaglio per non ingoiare e uccidere insetti ingoiandoli per sbaglio e con una scopa per spazzare la terra davanti, per non pestare animali con i piedi...

non potremmo vivere così, e allora cerchiamo di fare del nostro meglio
questo io intendo per intenzionalità

per me essere vegan non è solo non mangiare animali, è anche non uccidere i ragni di casa mia (ne sono piena), se vedo una lumaca sul mio cammino la sposto per non farla pestare, etc. Non per demagogia o stolido sentimentalismo, sono stata abituata così fin da piccola.

Se ti va ne riparleremo più a fondo...

Ezio ha detto...

"Certo che lo sa, ma sa anche che nell'attuale società facendo a meno della macchina e dei mezzi meccanici di locomozione che causano intrinsecamente morte di animali, come anche il solo camminare a piedi del resto, anche il solo attivismo in loro favore gli è precluso, esempio stupido terra terra: a Firenze stanno ammazzando a bastonate dei cani ed io abito a Napoli. Andando in bici o a piedi non inquinerò e acciaccherò meno insetti, ma arriverò dopo giorni e giorni e i cani sranno tutti morti orrendamente; andando in treno/macchina ci impiegherò solo poche ore e salverò, forse, alcuni cani. Semplice no? salvare il salvabile, meno impatto possibile, tutto qua."

La vita degli insetti che ucciderai andando a firenze vale meno di quella dei cani che andrai a salvare?
Nessun vegano usa la macchina per uscire la sera in un pub oppure andare a fare la partita a calcetto inquinando e uccidendo animali per il suo passatempo?
Non credi che l'unica società ideale è la NOSTRA società ideale? Per nostra intendo quella che ognuno di noi vuole vivere. La così detta società ideale è un escamotage per non far niente. Se TU credi che usare la macchina sia sbagliato non la usi e basta. Perché con il tuo ragionamento tutto diventa necessario. Io potrei dire: in una società ideale non vorrei armi ma visto che vivo in questa brutta e cattiva mi compro una pistola. In una società ideale non vorrei guerre ma siccome vivo in questa brutta e cattiva mi arruolo nell'esercito. Innesca tutta una serie di ragionamenti che portano al disastro. La macchina NON È indispensabile. Il lavoro NON È indispensabile etc.. Lo dimostrano 2000 anni di storia e milioni, se non miliardi, di uomini. La società di oggi non esiste. Esiste unicamente la società di ognuno di noi che deve impegnarsi a renderla migliore. E se dici di usare la macchina per andare a Firenze per salvare dei cani, perchè non andare in africa a salvare dei bambini? Se è tua intenzione uccidere o nuocere a meno animali possibili, senza ucciderti, significa rinunciare a tutto quello che di superfluo c'è a cominciare dalla casa in condominio, la macchina, il riscaldamento etc.. etc..

"questo non è propriamente vero, dato che la forte campagna di disinformazione ai nostri danni sin dalla tenera età ci porta a vedere questa come una necessità alla nostra sopravvivenza. Ecco perché io, come molti, alcuni anni fa mi dicevo "animalista" nonostante fossi onnivoro. Poi c'è chi "vuole capire" e chi non vuole (o non può causa tare mentali) e cambia direzione, ma la consapevolezza completa è raro acquisirla da soli, mi pare.
Pertanto, concludendo, credo che Ariel quando parla di intenzionalità e non intenzionalità abbia del tutto ragione, dato che non è solo un fatto di differenze metodologiche di impatto ambientale, ma proprio di attitudine ed ideali; io, come te o svariati altri vegani, ammesso che ce ne fosse bisogno assoluto, non ci metterei nulla a rinunciare alla mia scassata panda e muovermi a piedi(in una società ideale) ma prova a chiedere al macellaro sotto casa tua di mollare l'alfa con l'alettone e 'l cornetto e vedi quante sarcicce ti tira:-)"

Anch'io fino a poco tempo fa cercavo di convincere chiunque che uccidere animali fosse sbagliato. Adesso non mi sento di criticare chi invece se la sente.
Un uomo barbuto tanti, ma tanti, anni fa ci ha detto che l'unica cosa che noi sappiamo è che non sappiamo niente. Bene, concordo pienamente. A me chi me lo dice che uccidendo una mucca gli regali il paradiso eterno e se invece muore di morte naturale gli regali il purgatorio? Chi me lo dice che un domani scopro che le mucche, nonostante il fatto che si lamentino, sono felici di morire? Chi me lo dice che gli animali, come dice qualcuno, sono stati creati apposta per noi? Bhe io uso la mia ragione e tiro le mie conclusioni, infatti sono vegano molto ma molto stretto. Ma come posso io giudicare errante il ragionamento che fanno alcuni? Perchè devo giudicarli come dei tardi? Perchè io mi devo sentire più sensibile di loro?
Molti dietro la carne ci mettono la religione. Qui c'è in discussione un argomento dibattuto da millenni, lo vogliamo risolvere in due secondi? Sono questioni strettamente personali che nessuno può giudicare. Ovvio che è doloroso vedere soffrire un animale, io piansi moltissimo, ma non posso affermare che sia una cosa legittima o illegittima. Io non so un bel nulla e per questo mi curo solo delle MIE scelte e delle MIE conseguenze.

Ezio ha detto...

"ricordo quando all'università studiavo la storia dei jainisti, che girano con un bavaglio per non ingoiare e uccidere insetti ingoiandoli per sbaglio e con una scopa per spazzare la terra davanti, per non pestare animali con i piedi...

non potremmo vivere così, e allora cerchiamo di fare del nostro meglio
questo io intendo per intenzionalità"

Se loro vivevano così, e tu credi sia giusto, perché tu non puoi? Forse perché non vuoi? Forse perché verresti giudicata male? Forse perché dovresti cambiare radicalmente la tua vita?

"non potremmo vivere così, e allora cerchiamo di fare del nostro meglio
questo io intendo per intenzionalità"

Del nostro meglio per me significa Ascetismo. Quello è il meglio. Fare meno non è fare del nostro meglio.

Io non amo gli animali, anzi.. Ma non lo reputo un buon motivo per ucciderli o sfruttarli in alcun modo. Nei vegani convinti animalisti ed ecologisti non vedo altro che ipocrisia. Senza rancore. Se davvero volete il minor impatto possibile andate a vivere dentro una caverna. Non potete vivere in una casa di cemento, con i riscaldamenti accesi, col pc acceso, con la macchina dentro il box e dire nello stesso tempo che amate l'ambiente. No, non ci credo. Se amate l'ambiente andate a vivere in una grotta e vi cibate di quello che c'è. E' troppo comodo dire: "non posso andare a vivere in una caverna" se volete vi consiglio qualche libro di gente che lo ha fatto e ne ha riportato esperienza. Perchè voi no? Che amore è se non siete disposti a sacrificarvi? O volete farmi credere che il vostro sacrificio è tenersi dei ragni in casa? Scusate ma ho una concezione di sacrificio diversa.
Scusate lo sfogo ma sono stufo di sentire gente che parla di CO2, di ambiente, di ecologia dai propri attici o dalla propria connessione a fibre ottiche. Io non credo a tutte quelle storie sull'inquinamento e sul pianeta che sta morendo. Ciò nonostante sto cercando di avvicinarmi ad uno stile più ascetico possibile. Senza avere l'ipocrisia di dire che io sto facendo del mio meglio. Spero che nessuno si senta offeso da ciò che ho detto.

Anonimo ha detto...

Ho fatto l'esempio paradossale dei cani ammazzati solo per rendere l'idea che l'unica alternativa all'impatto sull'ambiente e sugli esseri viventi senzienti è il suicidio, che però nuoce lo stesso ad alcuni, ossia a noi stessi e quindi, come si dice, siamo da capo a 12.
Mi pare che tu mi stia attribuendo parole e mentalità che non sono mie e che anzi ripudio e do per scontato ripudiare, parlando fra persone che hanno fatto un certo tipo di scleta etico-alimentare.
Per come la metti tu, dovremmo anche smettere di scrivere sui blog perché comunque anche questo è un pur velato tentativo di influenzare gli altri, non ti pare?
Inoltre, dal discorso sulla necessità di lavoro, macchina e via dicendo, evinco che il mio blog non l'hai molto sfogliato, dato che sono 889 post che dico 'ste cose, perdonami eh.

"A me chi me lo dice che uccidendo una mucca gli regali il paradiso eterno e se invece muore di morte naturale gli regali il purgatorio? Chi me lo dice che un domani scopro che le mucche, nonostante il fatto che si lamentino, sono felici di morire? Chi me lo dice che gli animali, come dice qualcuno, sono stati creati apposta per noi?"

Attenzione, tuttavia, Tetsu, a non passare dal relativismo, dall'individualismo, dal rifiuto delle ideologie preconfezionate e del dogmatismo, legittimi, al delirio.
Così invece di rispettare il pensiero altrui, autorizzi ogni barbarie e ogni abominio in nome del "dubbio" e della non presunzione.
Ti spiego meglio: se scoprissi, ipoteticamente, un giorno, che un Dio onnipotente avesse creato appositamente mucche in grado di soffrire e provare gioia per farle ammazzare da me, io tenterei di ammazzare lui, capisci? in questo consiste l'antiteismo, che va oltre l'ateismo in quanto nega l'autorità di un Dio, più che la sua esistenza.
Un conto è il RISPETTO, un altro è l'OMERTA', vorrei che fosse chiaro, almeno questo.

"Sono questioni strettamente personali che nessuno può giudicare, ovvio che è doloroso vedere soffrire un animale, io piansi moltissimo, ma non posso affermare che sia una cosa legittima o illegittima"

...ma sei lo stesso Tetsu che mi ha commentato fino ad ora? no, perché dopo una simile idiozia, mi stupisco della mia stessa miopia nel giudicarti affine a me!
"scelta personale" qualcosa che riguarda terzi non consenzienti?
Mi stai dicendo che se entrasse in casa un tizio che volesse stuprare/uccidere tua madre/sorella/amica/ragazza, tu ti limiteresti ad osservare che "è doloroso ma rispetto la sua scelta personale"??
Ah Tetsu, non dico altro.

Anonimo ha detto...

Ma non è che ci sentiamo offesi, è che stai dicendo, a mio avviso, una marea di cretinate, le stesse che ogni giorno sentiamo dai soliti onnivori provocatori amanti della ventresca, sai com'è, e quindi suona strano sentirle uscire dalla bocca di uno che si dichiara vegano e che dovrebbe a limite parlare di sostenibilità, di liberazione animale, di alternative e non di eremi e preistoria attraverso un nichilismo da baretto.
Nel dettaglio, io/noi, non è che siamo "contro la macchina/tecnologia", ma a favore di una tecnologia che sia sostenibile e possa migliorare la nostra vita. Vorrei la macchina ad aria compressa, posso averla? no. Prendo il treno. Compromesso? sì, ma la vita E' un compromesso, come diceva Carmelo Bene.

Del resto, anche nella caverna acciacchi le formichine, quelle piccolissime...e quei puntini rossi, poi? come la mettiamo? vogliamo divertirci così o siamo seri?
La non proliferazione mi sta anche bene, ma l'autodistruzione ed il "sacrificio" idiozie inventate da chi ha il potere per farti obbedire e "sperare", dovresti saperlo.
Poi fai confusione fra l'ecologista radical chic e gli altri, una realtà molto varia e diversificata, mi sembra.
Se si "ambisce" alla liberazione animale, non la si ottiene certo con l'autoghettizzazione, e se questa non è che un'"utopia", comunque, allora quanto al cazzo che mi chiudo in una grotta: sto male io e continuano a star male gli animali stessi.

Ariel ha detto...

Tetsu, non sono affatto offesa, anzi, parliamone

io non ho nessuna voglia di diventare asceta ne' di vivere in una caverna, sebbene da tempo viva in una casa in campagna che non ha molto da invidiare ad un antro roccioso quanto a spartanità (altro che attico), esco poco la sera, sono fuori dal tunnel del rutilante mondo là fuori, cerco di combattere la serpe del consumismo che è annidata per stolida abitudine di donna anche dentro di me

ma voglio vivere nel secolo, voglio nel mio piccolo incidere sull'andamento delle cose, non sono contro il progresso per partito preso ma per un progresso più ecosostenibile

al momento - mi si scusi la mediocrità - necessito di lavorare, di un lavoro che non amo, e ci devo pure andare in treno, scusate sempre la mia prosaicità, dunque niente jainismo, purtroppo non ho un dio ne' ideali monastici

sempre tornando sul pianeta Terra, io dubito e cogito di molte cose ma sulla violenza e l'uccisione di esseri viventi ho le idee chiare: non ci sto, non è necessario, non in mio nome

Tetsu, ecce homo, questo è. Temo che arrampicarsi sui massimi sistemi crei paralisi dell'azione e del pensiero, i sofismi non cambiano il mondo. Io credo nella forza delle idee e nel cambiamento.
Perchè gli "altri" non sono tardi o stupidi, soltanto molti di questi altri sono meno consapevoli e la consapevolezza te la dà la conoscenza e certo anche un certo tipo o grado di sensibilità, poche storie. Tutto qui.

peppegenchi ha detto...

ragazzi a proposito di dolcificanti naturali volevo segnalarvi questo sito. Si tratta della Manna ed è pure un prodotto slow food...date un'occhiata si estrae dagli alberi con metodi non invasivi

Ariel ha detto...

Peppe, ma ti sei dimenticato il sito! daccelo subito....;-)