Ieri su Facebook girava su alcune bacheche, e anche sulla mia, la foto di un pezzo di carne su un bancone di macelleria con una sorta di rigagnolo di pus bianco che fuoriusciva da un tumore e si leggeva sotto che è prassi normale per i macellai ripulire le carni dai tumori, sciacquando il tutto con candegina, e poi mettere in vendita il resto.
Ora, devo dire che non mi ha sconvolto più di tanto. Se mangi carni in putrefazione, carni di animali trucidati, non puoi essere tanto delicatino, ti puoi aspettare di tutto. Non che tendini, ossa, nervi siano elementi molto più poetici. Invece il tumore ha suscitato estremo disgusto, soprattutto naturalmente negli onnivori.
Anzi, il post è stato tacciato di terrorismo psicologico. Come se informare fosse da equiparare a qualcosa di non vero che viene detto apposta per metter paura. No, qui stiamo solo mostrando ciò che qualunque macellaio sa e fa e che nessuno ci racconta.
E poi, come ripeto, non facciamola tanto lunga: se aggrada mangiar cadaveri, se piace pascersi di putrescina e cadaverina a gogò, non facciamo tanto i raffinatoni, non facciamo i difficili. Che la carne sia tumorosa o no, in fondo cosa cambia? Sempre di carogna si tratta.
Soltanto, non veniteci a dire che siamo estremisti. Perchè riempirsi la bocca di mucca, di conigli, di suini per me è un atto talmente parossistico che supera ogni immaginazione. Dipende dai punti di vista.