Se ne comincia a parlare anche su giornali non specializzati, i media non possono più tacere. Qualche giorno fa ho trovato un articolo su L'Arena che forse a qualcuno di voi è sfuggito. Si parla di effetti negativi di un'alimentazione onnivora. Purtroppo l'alternativa proposta è ancora lacto-ovo, ma sempre meglio di niente, suppongo che una alimentazione totalmente plant-based sia un pensiero troppo avanzato per chi fino ad oggi ha divorato cadaveri di animali. Peccato che i latticini non siano immuni dalle problematiche conseguenti all'ingestione di carni animali, tanto da essere denominati "carne liquida". Tant'è.
«La carne? Meglio non mangiarla». E' stato traumatico, per molti, il messaggio lanciato al recente convegno dedicato alla corretta alimentazione e svoltosi a Prova, soprattutto in un periodo nel quale la riscoperta della buona tavola e dei cibi tradizionali (molto spesso a base di carne) è diventata quasi una moda «culturale», esaltata anche dai mass-media.
Ecco perchè hanno destato molta sorpresa affermazioni come «mangiar carne fa male» e «se la gente sapesse quello che provoca, non ne mangerebbe». A lanciare il messaggio, che di fatto era un invito a una dieta vegetariana, sono stati esperti di grande valore: Roberta Siani, responsabile del Progetto disordini alimentari del reparto di Psichiatria dell'ospedale cittadino di Borgo Roma; Pietro Madera, responsabile del Sert dell'Ulss 20; Francesca Bonini, biotecnologa e docente di alimentazione, che sono intervenuti col coordinamento del dottor Giuseppe Piasentin, medico del Pronto soccorso del «Fracastoro».
Partendo dal presupposto che si tratta soprattutto di una questione di cultura, i relatori hanno chiarito che il problema del consumo della carne ha due importanti conseguenze: una sulla salute delle persone e una, più in generale, su quello - drammatico - della fame nel mondo.
Ci sono tre categorie di cibi, ha ricordato Madera: i cibi «virtù», che assorbono l'energia dal sole e la trasmettono all'uomo, conferendogli salute, longevità e serenità (frutta fresca e verdura, cereali integrali, latte, burro, miele, yogurt, formaggi non fermentati e simili); i cibi «passione», dai sapori intensi, i quali danno un'energia che dura poco e che se sono consumati regolarmente producono malattia (cereali raffinati, spezie, caffé, formaggi stagionati, sale, dolci, zuccheri); infine i cibi «inerti», che hanno cioè poca energia, appesantiscono e intossicano, predisponendo alle cosiddette malattie del benessere e ai tumori (carne, salumi, alcol, grassi animali, uova dopo il quindicesimo giorno, cibi conservati, aceto).
Ci sono tre categorie di cibi, ha ricordato Madera: i cibi «virtù», che assorbono l'energia dal sole e la trasmettono all'uomo, conferendogli salute, longevità e serenità (frutta fresca e verdura, cereali integrali, latte, burro, miele, yogurt, formaggi non fermentati e simili); i cibi «passione», dai sapori intensi, i quali danno un'energia che dura poco e che se sono consumati regolarmente producono malattia (cereali raffinati, spezie, caffé, formaggi stagionati, sale, dolci, zuccheri); infine i cibi «inerti», che hanno cioè poca energia, appesantiscono e intossicano, predisponendo alle cosiddette malattie del benessere e ai tumori (carne, salumi, alcol, grassi animali, uova dopo il quindicesimo giorno, cibi conservati, aceto).
L'influenza del consumo di carne sul problema della fame nel mondo si evince invece da alcuni dati sorprendenti: per produrre un chilo di carne (sufficiente per sfamare 5-6 persone) si consumano 30mila litri di acqua e 16 chili di cereali (che ne sfamerebbero 40-50). Basti pensare che tre quarti della produzione mondiale di cereali è dedicata agli allevamenti per la produzione di carne.
«Se si consumasse meno carne e si cambiasse il nostro sistema alimentare», hanno concluso gli esperti, «ridurremmo le patologie e daremmo al Terzo mondo la possibilità di soffrire meno la fame, senza contare che le popolazioni vegetariane sono meno aggressive e più pacifiche di quelle che si alimentano con la carne».
Un invito esplicito, quindi, a preferire una dieta con meno carne o, addirittura, vegetariana, la sola in grado di garantire una alimentazione più sana, secondo i medici. Gli esempi di chi la segue, del resto, sono numerosi. La lista dei vegetariani celebri parte dall'antichità per arrivare ai nostri giorni e comprende, in ordine sparso, Aristotele, Pitagora, Cicerone, Diogene, Platone, Plinio, Socrate, Seneca, Sofocle, Epicuro, San Francesco, Leonardo da Vinci, Albert Einstein, Edison, Franklin, Freud, Gandhi, Ippocrate, Mazzini, Newton, Nietsche, Paganini, Pascal, Wagner. Tanti anche i personaggi dello spettacolo e della cultura che non consumano carne: Giorgio Albertazzi, Brigitte Bardot, Adriano Celentano, John Lennon, Bob Dylan, Gianni Morandi, Sting, Jovanotti, Umberto Veronesi.
5 commenti:
Ottimo post! Lo condivido subito sulla mia paginetta FB, alla faccia di chi mi accusa sempre del fatto che le fonti a sostegno di una dieta veg siano mezzi incompetenti! Tsk! :)
Sai io penso che ci sia un equivoco nella parola "onnivoro" riferita all'uomo. Onnivoro non significa che DEVE mangiare di tutto, ma che all'occorrenza PUO' digerire di tutto. Io ogni 7-10 giorni avverto la necessità fisica di una piccola quantità di proteine di origine animale, ad esempio un uovo: c'è una spiegazione ed è legata all'efficienza delle ghiandole surrenali, che varia da persona a persona e cambia nel corso degli anni, infatti tempo fa avvertivo questa necessità con più frequenza. Mangio appunto un uovo o altro in piccola quantità, mi sento bene e ai pasti successivi sono completamente soddisfatta mangiando vegetariano. Se non lo faccio, non riesco a togliermi la fame e dimagrisco immediatamente, per quanti cereali, legumi e grassi mangi. Ma la prova (per quanto mi riguarda) che il consumo di alimenti animali va dosato al grammo e solo in caso di necessità, come una medicina, è che se mangio carne o altro quando non ne sento il bisogno, tipo a casa d'altri, poi per 1-2 giorni non mi sento attratta da niente di proteico, né tofu, né seitan, né legumi, neppure le mie adorate mandorle!!! Non lo trovi indicativo? Io sì! Il nostro corpo è un medico perfetto :) ciao!
Ciao Emi, naturalmente ognuno sente quello che è bene per il suo corpo e il suo spirito, e naturalmente non tutti sentono l'esigenza di mangiare proteine animali.
Per me ad esempio è questione di esigenze fisiche e mentali. Devi anche pensare che l'abitudine fa la sua parte: se per tutta una vita abbiamo mangiato carne, formaggi e uova rimane come una "memoria" che ci fa pensare di averne bisogno. Se fossimo nati da una famiglia vegetariana, o meglio vegan, non ci verrebbe mai in mente di mangiare altro che quello a cui siamo abituati.
Hai ragione, infatti anni fa la mia dottoressa mi diceva che chi è vegetariano dalla nascita allena da subito il proprio corpo a convertire bene le proteine vegetali, cosa difficile per chi mangia carne. Chi mangia pochi legumi durante l'infanzia e l'adolescenza può avere problemi simili ai miei, invece paradossalmente chi mangia moltissima carne, diventando di colpo vegetariano all'inizio potrebbe sentirsi molto bene, alleggerito, ed è allora che deve allenare gradualmente il suo fisico ad assimilare correttamente i legumi, così da non avere mai più necessità di proteine animali.
C'è un libro molto bello che parla anche di questo, un po' datato (1995) ma sempre valido: "cibo e guarigione" di Annemarie Colbain, lo conosci?
ora che me lo nomini non mi suona nuovo ma mi sa che non l'ho letto, stasera vado a cercare negli scaffali...!
ne ho in mente uno che ho letto da poco con un titolo simile,mmmm....mammamia che testa, non ricordo neanche quello che ho letto da poco, appena mi viene in mente te lo scrivo!
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