mercoledì 28 aprile 2010

Ragazze interrotte


I ricercatori che stanno effettuando studi sugli effetti di fenoli, ftalati e fitoestrogeni utilizzati in profumi, lozioni, shampoo, et. hanno scoperto che queste sostanze possono interferire in maniera piuttosto consistente con il nostro sistema ormonale.
Una ricerca scientifica su questi tre gruppi di componenti, eseguita negli USA su 1.151 ragazze in fase pre-puberale, ha confermato una serie di problematiche derivanti dal loro utilizzo.
La dott.ssa Mary Wolff, un'oncologa della Mount Sinai School of Medicine, New York, ha detto:
"Lo studio ha mostrato che una precoce pubertà nelle bambine può determinare effetti negativi, come sviluppare cancro e diabete in età adulta. [..] La nostra ricerca mostra una forte correlazione tra le sostanze chimiche alle quali le bambine sono costantemente esposte e il loro precoce sviluppo. Saranno necessarie ulteriori studi, ma intanto questi dati sono un importante passo avanti nella valutazione dell'impatto che i più comuni agenti ambientali possono avere sulle bambine."

Le sostanze a rischio sono soprattutto in smalti, profumi, lozioni, bagni schiuma, shampoo, ma sono anche usati per aumentare la flessibilità della plastica come nel PVC e nella produzione di medicine e supplementi nutrizionali. I ftalati, in particolare, sono stati proibiti in Europa nei cosmetici ma sono ancora permessi negli Stati Uniti.

Le bambine dello studio avevano tra i sei e gli otto anni quando sono state reclutate e dai sette ai nove anni quando sono stati esaminati campioni di urina per valutare la presenza di fenoli, ftalati e fitoestrogeni. La ricerca, pubblicata su Environmental Health Perspectives, ha mostrato che la più forte correlazione è stata riscontrata con ftalati e fitoestrogeni, che sono tra l'altro le sostanze più comuni rintracciabili nei prodotti di uso quotidiano.
Sempre la dott.ssa Wolff sostiene: "Crediamo ci siano periodi di maggiore vulnerabilità nello sviluppo della ghiandola mammaria e l'esposizione a queste sostanze chimiche può influenzare il rischio di sviluppare cancro al seno da adulte. Anche le abitudini alimentari hanno d'altronde un forte impatto. Ulteriori studi sono necessari per determinare quanto potente sia questo tipo di influenza".
Confermando alcuni precedenti studi, i ricercatori hanno scoperto anche che l'indice di massa corporea (BMI) gioca un ruolo importante durante la pubertà. Circa un terzo delle bambine del campione analizzato erano sovrappeso, un indicatore di sviluppo precoce del seno.

Mamme, almeno per le vostre bimbe vogliamo usare prodotti più sicuri, evitando accuratamente la maggior parte di quelli venduti al supermercato e in profumeria? Una volta consapevoli, sarebbe un peccato far finta di niente. Se si può evitare....


fonte:http://www.telegraph.co.uk/foodanddrink/foodanddrinknews/7561878/Food-can-chemicals-could-be-linked-to-early-puberty-in-girls.html

lunedì 26 aprile 2010

Sea Shepherd in Italia


Il 29 Aprile 2010 al pub vegan romano REWILD (via Giovannipoli 18) si svolgerà una serata per promuovere la Sea Shepherd Conservation Society, le sue cause e l'imminente campagna nel Mediterraneo.

La serata prevede:
  • Cena benefit vegan con menù fisso a 12 euro
  • Intervento dei volontari:Laurens De Groot (attivista in diverse campagne in mare aperto e coordinatore europeo di SSCS) e Ico Thieme (responsabile italiano SSCS e membro dell'equipaggio)
  • Proiezione del documentario THE COVE con sottotitoli in italiano, vincitore di premi e riconoscimenti fra cui l'Oscar per il miglior documentario e audience award al SUNDANCE film festival.
Sarà presente materiale informativo e merchandise di Sea Shepherd.

Il tutto avrà inizio alle 20 puntuali e l'ingresso è gratuito.
Non mancate a questa importante occasione per supportare la lotta per la difesa dei mari!

giovedì 22 aprile 2010

Spaghetti alla marinara

Un primo piatto al sapore di mare e tutti saranno contenti, a cominciare dai pesci ai crostacei e a tutti quegli animali acquatici che finiscono di solito sulle nostre tavole. A noi il sapore di mare, invece, piace così, senza ammazzare nessuno.

Ingredienti per 4 persone

Alghe kombu (un paio di strisce piccole) ma vanno bene anche le alghe già sminuzzate dette "insalata di mare" in vendita sempre nei negozi bio
Spaghetti o linguine
4-5 pomodorini
Olio di oliva extra vergine
Aglio
Peperoncino
Sale

Preparazione

Tagliuzzare le alghe e farle ammorbidire in acqua per circa un'ora. In una padella versare un po' d'olio con un paio di spicchi d'aglio sminuzzati, quattro o cinque pomodorini a dadini e un pizzico di peperoncino.
Fare cuocere per una manciata di minuti e aggiungere le alghe sminuzzate con qualche cucchiaio di acqua d'ammollo. Far cuocere ancora a fuoco bassissimo per circa 3 minuti.
Alla fine versare gli spaghetti (o linguine) e mescolare aggiungendo prezzemolo fresco tagliato finemente. Servire e degustare.

Consigliato un vino bianco secco fresco, una veranda con vista sul mare, clima primaverile con brezza marina e profumo di gelsomini.


In mancanza di tutto questo, potete anche solo immaginare: questo piatto aiuterà la fantasia.

P.S. Ancora più buone, testate in seguito, sono state le linguine o gli spaghetti alle alghe fresche, in particolare la salicornia. Stesso procedimento ma senza mettere a bagno le alghe, ovviamente.

lunedì 19 aprile 2010

Le mamme della tv

Non so se avete fatto mai caso alle mamme della pubblicità in tv. Sono così fiere di dare formaggini e merendine ai loro figli, di pulire a fondo le loro cucine, sognando ad occhi aperti la prossima vacanza in un villaggio vacanze.
Io invece rabbrividisco. Quando le vedo ammannire cenette a base di pollo amadori e di quattrosaltiinpadella ai loro figlioli, mi si accappona la pelle. Ma un piatto di pasta e ceci, no?! Invece del fruttolo, una bella mela, no?! Invece della merendina, una fetta di pane con la marmellata, no?!
In questo periodo c'è uno spot pubblicitario che mi inquieta particolarmente. C'è una mamma, sullo sfondo bambino e cane se ricordo bene, che si vanta di far fuori tutti i batteri della casa con non so quale prodotto. Il terrore dei batteri! Sarà che vivo in campagna, dove è impossibile avere una casa linda e pinta, in totale simbiosi con i miei cani e i miei gatti che entrano ed escono da casa a loro piacimento, sarà che non ho l'ossessione della pulizia a tutti i costi...

Ma l'eccesso di igiene ha portato ad un boom di allergie, sempre più comuni nei paesi più sviluppati (evidentemente quelli dove si usano a piene mani i detersivi).
Guy Delespesse della Facoltà di Medicina dell'Università di Montreal (Francia) ha spiegato la sua teoria al quotidiano britannico Daily Telegraph. Le allergie possono essere ereditarie o possono essere provocate dall'inquinamento atmosferico, dall'alimentazione, dal fumo, ma negli ultimi anni potrebbe aver contribuito al loro aumento anche l'eccessiva pulizia e la mancanza di batteri nell'ambiente in cui si vive.
Nel 1980, il 10% della popolazione occidentale ha sofferto di allergie, mentre oggi la percentuale è salita al 30%. Nel 2010 un bambino su 10 è asmatico e il tasso di mortalità conseguente è aumentato tra il 1980 e il 1994 del 28% .
"Quanto più un bambino vive in un ambiente sterile, maggiore è il rischio che lui o lei sviluppino allergie o problemi immunitari. [..] Non è solo la prevalenza ma anche la gravità dei casi. [..] Le regioni in cui le condizioni sanitarie sono rimaste stabili hanno mantenuto un livello costante di allergie e malattie infiammatorie. Allergie e altre malattie autoimmuni, come il diabete di tipo 1 e la sclerosi multipla, sono provocate dal nostro sistema immunitario che si rivolta contro di noi. [..] Nel nostro apparato digerente i batteri sono essenziali e servono anche ad educare il nostro sistema immunitario. Gli insegnano a reagire alle sostanze esterne".
Allora, mamme della vita reale, non date retta a queste batteriofobiche in tv: rilassatevi, pulite quel tanto che basta ma non aggiratevi in preda agli incubi che batteri fatali possano aggredire i vostri figli facendoli ammalare (ma di che?!) solo perchè hanno giocato con il cane o hanno messo le mani per terra. Serene, occupate quel tempo facendo magari una torta con le vostre sante manine: sarà senz'altro più buona e salutare di quelle reclamizzate in tv.

venerdì 16 aprile 2010

Tutti ne parlano

Se ne comincia a parlare anche su giornali non specializzati, i media non possono più tacere. Qualche giorno fa ho trovato un articolo su L'Arena che forse a qualcuno di voi è sfuggito. Si parla di effetti negativi di un'alimentazione onnivora. Purtroppo l'alternativa proposta è ancora lacto-ovo, ma sempre meglio di niente, suppongo che una alimentazione totalmente plant-based sia un pensiero troppo avanzato per chi fino ad oggi ha divorato cadaveri di animali. Peccato che i latticini non siano immuni dalle problematiche conseguenti all'ingestione di carni animali, tanto da essere denominati "carne liquida". Tant'è.
Ve lo riporto qui di seguito (i grassetti sono miei):

La carne è sotto accusa

«La carne? Meglio non mangiarla». E' stato traumatico, per molti, il messaggio lanciato al recente convegno dedicato alla corretta alimentazione e svoltosi a Prova, soprattutto in un periodo nel quale la riscoperta della buona tavola e dei cibi tradizionali (molto spesso a base di carne) è diventata quasi una moda «culturale», esaltata anche dai mass-media.

Ecco perchè hanno destato molta sorpresa affermazioni come «mangiar carne fa male» e «se la gente sapesse quello che provoca, non ne mangerebbe». A lanciare il messaggio, che di fatto era un invito a una dieta vegetariana, sono stati esperti di grande valore: Roberta Siani, responsabile del Progetto disordini alimentari del reparto di Psichiatria dell'ospedale cittadino di Borgo Roma; Pietro Madera, responsabile del Sert dell'Ulss 20; Francesca Bonini, biotecnologa e docente di alimentazione, che sono intervenuti col coordinamento del dottor Giuseppe Piasentin, medico del Pronto soccorso del «Fracastoro».

Partendo dal presupposto che si tratta soprattutto di una questione di cultura, i relatori hanno chiarito che il problema del consumo della carne ha due importanti conseguenze: una sulla salute delle persone e una, più in generale, su quello - drammatico - della fame nel mondo.

Ci sono tre categorie di cibi, ha ricordato Madera: i cibi «virtù», che assorbono l'energia dal sole e la trasmettono all'uomo, conferendogli salute, longevità e serenità (frutta fresca e verdura, cereali integrali, latte, burro, miele, yogurt, formaggi non fermentati e simili); i cibi «passione», dai sapori intensi, i quali danno un'energia che dura poco e che se sono consumati regolarmente producono malattia (cereali raffinati, spezie, caffé, formaggi stagionati, sale, dolci, zuccheri); infine i cibi «inerti», che hanno cioè poca energia, appesantiscono e intossicano, predisponendo alle cosiddette malattie del benessere e ai tumori (carne, salumi, alcol, grassi animali, uova dopo il quindicesimo giorno, cibi conservati, aceto).

L'influenza del consumo di carne sul problema della fame nel mondo si evince invece da alcuni dati sorprendenti: per produrre un chilo di carne (sufficiente per sfamare 5-6 persone) si consumano 30mila litri di acqua e 16 chili di cereali (che ne sfamerebbero 40-50). Basti pensare che tre quarti della produzione mondiale di cereali è dedicata agli allevamenti per la produzione di carne.

«Se si consumasse meno carne e si cambiasse il nostro sistema alimentare», hanno concluso gli esperti, «ridurremmo le patologie e daremmo al Terzo mondo la possibilità di soffrire meno la fame, senza contare che le popolazioni vegetariane sono meno aggressive e più pacifiche di quelle che si alimentano con la carne».

Un invito esplicito, quindi, a preferire una dieta con meno carne o, addirittura, vegetariana, la sola in grado di garantire una alimentazione più sana, secondo i medici. Gli esempi di chi la segue, del resto, sono numerosi. La lista dei vegetariani celebri parte dall'antichità per arrivare ai nostri giorni e comprende, in ordine sparso, Aristotele, Pitagora, Cicerone, Diogene, Platone, Plinio, Socrate, Seneca, Sofocle, Epicuro, San Francesco, Leonardo da Vinci, Albert Einstein, Edison, Franklin, Freud, Gandhi, Ippocrate, Mazzini, Newton, Nietsche, Paganini, Pascal, Wagner. Tanti anche i personaggi dello spettacolo e della cultura che non consumano carne: Giorgio Albertazzi, Brigitte Bardot, Adriano Celentano, John Lennon, Bob Dylan, Gianni Morandi, Sting, Jovanotti, Umberto Veronesi.

martedì 13 aprile 2010

Le noci del cuore

Ormai lo sanno tutti, o quasi tutti: mangiare noci e in genere frutta secca può ridurre in maniera importante il rischio di malattie cardiovascolari (una delle prime cause di morte nel mondo occidentale). Ma ora gli scienziati stanno cercando di capire come funziona questo meccanismo.
Un recente studio ad esempio ha riscontrato che le mandorle hanno un potente effetto antiossidante che provoca una diminuzione del LDL circolante, contribuendo a mantenere pulite le arterie dalle placche arteriosclerotiche.

Come tutta la frutta secca, le noci sono ricche in fibre, minerali, micronutrienti, fitosteroli, antiossidanti e grassi monoinsaturi, ma in particolare si distinguono per gli alti livelli di ALA, un omega-3 precursore di EPA e DHA. Alcuni ricercatori dell'Università di Yale (U.S.) si sono chiesti se le noci possano avere effetti benefici sulle funzioni dei vasi sanguigni in individui a rischio di malattie cardiovascolari come quelli affetti da diabete di tipo 2.


Ventiquattro soggetti con diabete di tipo 2 sono stati coinvolti in una sperimentazione: alla metà di loro è stata assegnata una dieta addizionata da circa 50 grammi di noci al giorno per 8 settimane. Gli scienziati hanno testato la FMD (flow-mediated dilatation), una unità di misura di quanto le cellule endoteliali stiano lavorando per mantenere la pressione del sangue in condizioni favorevoli. In particolare, uno dei compiti più importanti delle cellule endoteliali è produrre ossido di azoto, che regola la pressione sanguigna rilassando la muscolatura delle pareti delle arterie.

Passate le 8 settimane, effettivamente la dilatazione flusso-mediata era migliorata: i vasi sanguigni sono stati in grado di dilatarsi di più nei soggetti che avevano mangiato noci. E' una buona notizia per chi è a rischio di malattia cardiovascolare in quanto la perdita di funzione endoteliale è uno degli eventi scatenanti lo sviluppo della placca aterosclerotica.
Altre ragioni per mangiare più frutta secca? Noci e semi aiutano anche a perdere peso. Altre ricerche dimostrano infatti che quando lo stesso numero di calorie di carboidrati vengono sostituite con noci e semi aumenta la perdita di peso. Pare che la ragione risieda nel fatto che le noci causino un effetto di contenimento del senso dell'appetito, ma - come nel caso dei legumi - non tutte le calorie sono bio-accessibili, il che significa che non tutte le calorie delle noci vengono assorbite. Come se non bastasse, la frutta secca aumenta l'assorbimento di sostanze nutritive dei vegetali se consumata nello stesso pasto.
Qualcuno ha obiezioni da fare? Volete continuare a mangiare frutta secca solo a Natale insieme al panettone? Io non lo farei...

P.S. Mi scuso per le eventuali inesattezze nella traduzione, effettuata da me medesima. I termini scientifici non sono il mio forte e cerco di fare del mio meglio...

fonte: http://www.drfuhrman.com/?a_aid=11291496

domenica 11 aprile 2010

Una maionese speciale



Ancora una ricetta, veloce veloce, ma che non potevo non condividere. La premessa: la gente onnivora che si lamenta che ingrassa, che non può mangiare certe cose, che deve fare diete squallide... ma lo sa che ci sono prelibatezze a meno della metà delle calorie che normalmente ingurgitano, che si possono fare in casa in un attimo, che non fanno male a se stessi e ad altri esseri viventi?!
Se non lo sanno, beh, è un vero peccato, non sanno cosa si perdono. Ma io sono buona, e ve ne parlo, e se qualcuno capitasse su queste pagine magari saprà qualcosa che prima non sapeva.

Oggi ad esempio parliamo di una maionese, una maionese a colesterolo 0 e a gusto 1000. Questa ricetta non è mia, mi è stata tramandata da Marina di AgireOra, che a sua volta l'ha appresa da una certa Stefania, se ricordo bene. Autrice della maionese, fatti viva se ci leggi, siamo disposte a pagarti i diritti d'autore!


Ingredienti:
100 ml di latte di soia (io ho usato il Sojasun comprato alla Conad, niente di complicato, per questo genere di ricette è sempre meglio usare quelli basic, senza aggiunte di calcio, zuccheri, etc.)

due cucchiaini di senape

un quarto di limone spremuto

2 pizzichi di sale

olio di mais q.b. (comprate quello prodotto con mais non transgenico, lo fa anche la Carapelli, sempre comprabile in un normale supermercato)

Mettete tutto meno l'olio nel bicchiere del Minipimer e frullate. Andate aggiungendo l'olio man mano, senza timore che la maionese possa impazzire perchè senza uova questo non può succedere. Aggiungete olio finchè la maionese non diventa della giusta consistenza. Stop, finito.

A questo punto versate tutto in un vasetto - della grandezza di quelli che normalmente si utilizzano per la maionese comprata - e leccate minipimer, bicchiere, tutto quello su cui sono rimasti residui, sarebbe un peccato sprecare tanta bontà.

Da utilizzare sul pane per tartine, su un pomodoro, per l'insalata russa, per degli ottimi tramezzini con carciofini e veg wurstel. Ora vado, già ne sento la mancanza, non mi trattengo oltre, a me un grissino!

mercoledì 7 aprile 2010

Sea Shepherd in Italia


Sea Shepherd ha deciso di costituire ufficialmente la sezione italiana dell'associazione, che dovra' dare supporto nelle prossime settimane alla campagna a difesa dei tonni rossi, animali brutalmente e illegalmente cacciati nelle acque del Mediterrano. Guardate il documentario:

domenica 4 aprile 2010

Uova di cioccolato


State mangiando l'ovetto di Pasqua? No? Male!
Una ricerca pubblicata sull’European Heart Journal ci dice che i ricercatori del German Institute of Human Nutrition hanno seguito per un decennio 19.357 persone tra i 35 e i 65 anni, scoprendo che chi mangia la più alta quantità di cioccolato (7,5 grammi al giorno) gode di numerosi benefici sulla salute,un più basso valore della pressione sanguigna e il 39% di riduzione del rischio di attacco cardiaco, rispetto a quelli che ne mangiano in media solo 1,7 grammi al giorno.
Il merito è dei flavonoidi, sostanze che migliorano la biodisponibilità dell’ossido nitrico, la cui azione migliora la pressione, la funzione delle piastrine e aumenta la fluidità del sangue.
Naturalmente stiamo parlando di cioccolato fondente, il più salutare e più ricco di flavonoidi.
E io ora vado a prendermene un bel pezzetto, dategli sotto anche voi!

venerdì 2 aprile 2010

Discriminazione? No, grazie

Notizia letta sul Telegraph del 7 marzo e che vi invito ad approfondire: é stata fatta una proposta di legge per proteggere vegan e atei dalla discriminazione come già avviene per i diversi gruppi religiosi. Le linee guida sottolineano che "un credo non necessariamente include la fede in uno o più divinità ma può riguardare lo stile di vita di una persona o la sua percezione del mondo", così come "un credo può anche includere la mancanza di un credo".
Ovviamente, la proposta parla del fatto che lo stile di vita, la filosofia a cui ci si attiene e che deve essere protetta da discriminazione deve avere un certo livello di "cogency, seriousness, cohesion and importance", nel senso che non stiamo parlando di seguaci ad esempio dello Jedismo, basato sui film di Stars Wars o roba del genere.


In ogni caso, niente paura, il governo ha già preso le distanze da questa proposta, in qualche modo provocatoria, e sostiene di non avere intenzione di proteggere concezioni di vita come il veganismo sotto l'egida della Equality Law. Comunque ne dovranno discutere e vedremo come andrà a finire.
Va da sé che una legge di questo tipo avrebbe grosse ripercussioni nella vita pratica, soprattutto in asili e scuole, così come nelle mense dei posti di lavoro, così come nei posti di lavoro che implichino qualche forma di coercizione rispetto all'utilizzo di animali o loro derivati. Potrebbe in qualche modo ufficializzare certe prese di posizione, certe "obiezioni di coscienza" e semplificarci la vita. Se da un lato io non mi sento discriminata e faccio come si suol dire la mia vita, è anche vero che non ho bambini da far mangiare in mense scolastiche, non lavoro in contesti che implichino certe prese di posizione e così via. Un conto poi è chiedere un favore, un conto è esigere un proprio diritto.
Alla mensa del posto dove lavoro non vado perché anche quel poco che è animal-free è immangiabile. Mi rendo conto che volessi o dovessi vivere più pienamente all'interno della società e usufruire dei servizi, beh, non sarebbe semplice.
Ma ad occhio e croce questo della proposta di legge inglese mi pare un pensiero troppo avanzato...

giovedì 1 aprile 2010

Vegan del mese latitante

Lo so, lo so, che oggi molti di voi si collegheranno per leggere la pagina del Vegan del Mese e si stupiranno di non trovarla. Ho deciso di sospendere temporaneamente la rubrica per un periodo di riflessione (!), anche se ci sono molto molto affezionata. Intanto, per chi si fosse perso qualcosa, vi invito a rivedere gli amici che fino ad oggi sono apparsi qui, graditissimi ospiti che hanno accettato la proposta di raccontare la loro storia.
Grazie ancora a tutti voi!


E intanto il blog continua....