mercoledì 26 ottobre 2011

Idee regalo

Non ricordo se ve ne avevo già parlato. Quest'anno per il mio compleanno, ad agosto, ho invitato gli amici ad una festa a bordo piscina, nella villa di una associazione culturale con la quale collaboriamo con lezioni di cucina vegan, chiedendo esplicitamente - già nell'invito via mail inviato qualche tempo prima - di non farmi regali ma di partecipare nel corso della serata ad una raccolta fondi per animali in difficoltà.
Avevo preparato una scatola di cartone tutta impacchettata con carta da regalo verde, un bel fioccone arancione e in alto una fessura come quelle dei salvadanai, guarnita con delle foglie di alloro prese nel giardino, e l'ho messa in un angolo un po' appartato del luogo dove si è tenuta la festa.

Solo poche settimane fa ho messo mano alla scatola, aprendo le buste con i soldini senza guardare, a tentoni, perchè non volevo sapere quanto aveva messo ciascuno (qualcuno ha inserito i denari "sciolti", qualcuno - come dei gruppetti di persone - in una busta), come avevo preannunciato agli ospiti ognuno era libero di mettere anche solo 2 euro, non volevo saperne nulla, le offerte sarebbero rimaste anonime.
La cifra raccolta si aggira intorno ai 750 euro e nell'arco di una settimana si è praticamente volatizzata, tra una spesa (circa 4 carelli di supermercato pieni) per il canile di Lanuvio (Rm) e delle donazioni alla Cat House di Daniela Gironda, all'associazione 99gatti dell'Aquila, ai cani di Aragona.


Non ve lo racconto per farmi bella ai vostri occhi, purtroppo so che è una goccia in mezzo al mare, non saranno qualche centinaia di euro che valgono il lavoro di tanti volontari che si fanno letteralmente in quattro per aiutare gli animali in difficoltà. Però vorrei che ci pensaste per le prossime feste e per il prossimo compleanno: quanti regali inutili! perchè non organizzate una cena (vegan, naturalmente) o una festa e preparate un bel bussolotto infiocchettato e invitate gli amici a farvi un regalo così?





domenica 23 ottobre 2011

Viaggi tutti vegan

E' stata una piacevole scoperta venire a conoscenza di una organizzazione di viaggi tutta vegan. Avevo voglia, dopo tanti anni, di riprendere le buone abitudini, ovvero i viaggi in Oriente, in India nello specifico. Tempo un week end ed ero già lì a navigare in rete in cerca di idee ed è stato così che ho trovato Vegvoyages. Mi sembrava proprio quello che faceva al caso mio. Tentata dal viaggio in solitaria, in fondo però non mi dispiaceva condividere le mie giornate con un gruppetto di vegan di altri paesi, perchè no?



Raramente sono partita con una organizzazione, in genere mi divertiva muovermi con una persona al massimo o completamente sola e fu questo il caso, ad esempio, dell'ultima volta che capitai in India. Mi fermai qualche giorno a Nuova Delhi per poi ripartire alla volta di Katmandu, in Nepal, dove sono rimasta per circa 3 settimane, tra giri in montagna e città storiche. Difficile rimanere davvero da soli, tra l'altro, perchè quando si viaggia per i fatti propri è incredibilmente facile fare amicizia, sia con altri viaggiatori che con la gente del posto. Non so com'è, ma mi ritrovavo sempre nelle cucine a parlare (a gesti?) con le donne, con uno dei bambinetti in braccio da cullare, insomma, a far parte come "socio onorario" anche solo per un giorno delle famiglie ospitanti. Oppure, nelle lunghe giornate di trekking sui monti, da sola con il ragazzo che mi faceva da guida con il suo inglese un po' zoppicante, quando facevamo a turno a cantare canzoni "locali", una io e una lui, alle pendici dell'Annapurna. Risuonavano tra montagne di 8 mila metri tutte intorno a noi canzoni di De Andrè e Mia Martini, almeno per quanto mi riguardava (ci avevate mai pensato? che canzoni cantare in una simile occasione? mi pare intonai anche "Quel mazzolin di fiori"...)
Cose che raramente ti capiterebbero quando viaggi in gruppo, almeno così immagino.

Stavolta però ho optato per una via di mezzo, un gruppetto  (non so ancora quanti saremo, so solo max 12) sì, ma  di vegan, così non ci si deve spiegare troppo ed è tutto più naturale, e poi il giro che faremo sarà un  po' alternativo, oltre ad alcune mete imperdibili come Agra e il Taj Mahal, che ho già visitato ma che merita non uno ma 100 ritorni, e Udaipur, per il resto sarà un Rajasthan particolare, con visite ad un santuario di animali salvati da situazioni di maltrattamenti e/o abbandono e a comunità vegan locali, come quella dei Bishnois.

Detto questo, io il 26 novembre parto e poi vi racconto.

P.S. Per chi ha voglia di saperne di più su questa incredibile comunità, un bel sito è questo.

venerdì 21 ottobre 2011

Heart attack with extra cheese

Con la promessa di riprendere a scrivere con maggiore continuità su questo blog, vi auguro buona giornata con una vignetta del mio cartoonist preferito, Dan Piraro.


fonte: http://www.bizarrocomics.com/

giovedì 6 ottobre 2011

Cambiare mentalità

di Marina Berati

Occorre buttare via la "mentalita' carnivora", i nostro pregiudizi, il pensare "beh, mangiare carne e' normale, mangiare latticini e' normale", ecc.
Se rimaniamo con quella mentalita', non faremo un buon servizio agli animali, pur non mangiandoli.
Occorre invece che capiamo che torturarli e ammazzarli non e' normale affatto, che e' un'aberrazione che questo si continui a fare, e che se la maggioranza lo fa non vuol dire che siano normali loro e strani noi.
Se una cosa e' orribile e sbagliata rimane orribile e sbagliata anche se la fanno quasi tutti, e anche se la facevamo pure noi; facevamo una cosa orribile e sbagliata, si', basta ammetterlo.

Dobbiamo venire a patti con la realta' che tutto questo continuera', non vedremo un mondo vegan entro la nostra vita, probabilmente non esistera' mai, quindi se non vogliamo impazzire di dolore bisogna che ci anestetizziamo e "sopportiamo" le cose orribili che vengono fatte agli animali anche a causa delle persone cui vogliamo bene (lanostra famiglia, i nostri amici). 

Questo non vuol dire pero' giustificare, vuol dire solo sopportarle nel momento in cui ci siamo resi conto che non riusciamo a farci nulla (se a una persona presentiamo tutte le informazioni, e questa non intende cambiare abitudini, non possiamo che sopportare la cosa, ma non certo "rispettarla" o pensare che va bene allo stesso modo).

Quindi sopportiamo certe cose dalle persone che ci circondano, ma non dobbiamo fare l'errore di continuare a pensare che queste cose vadano bene lo stesso, che sia una scelta personale rispettabile come ogni altra, perchè questa e' la mentalita' carnivora.

Fermiamoci un attimo a riflettere su cosa sia giusto e cosa no, non su cosa e' legale e diffuso e cosa no, e comportiamoci e pensiamo secondo la nostra etica, quella che rispetta gli animali. Cambiamo mentalita', e valutiamo in base a quella, non a quella vecchia.

Allora ci saranno cose che sopporteremo, altre no. O cose che da certa persone sopporteremo, perche' sappiamo che non ci possiamo fare nulla, e da altre persone no, perche' con queste persone vogliamo un rapporto piu' profondo e maggior condivisione (il partner, per esempio).

Ma in ogni caso, impariamo a superare la mentalita' carnivora, perche' questa non puo' portare nulla di buono agli animali, e anzi, non li rispetta per nulla.