domenica 30 novembre 2008

Regali di Natale 2

Per quanto si voglia rimanere fuori dalla follia collettiva che ruota intorno alle feste natalizie, alla fine qualche regalo si deve o si vuole pur fare.
A meno che non abbiate una malsana attrazione per i centri commerciali e non soffriate di attacchi di panico, ansia, claustrofobia, etc. (tutte patologie facilmente patibili in questi luoghi mefistofelici), ci sono altri mille modi per far regali e non andarsi ad infognare nella folla impazzita.

Un esempio? Perchè non regalare un ciondolo disegnato dalla UnoAErre per l'ENPA in acciaio con cordoncino nero?
Due anelli che rappresentano l'uno l'uomo, l'altro gli animali. L'anello con la zampina è più piccolo dell'altro, ma si tratta dello stesso colore e dello stesso materiale, ad indicare che non ci sono differenze reali tra le specie.
Il fatto che l'anello con la mano dell'uomo sia più grande indica che l'opera dell'uomo dovrebbe essere quella di abbracciare il mondo animale, proteggendolo.
Io lo porto al collo anche in questo momento. Trovo sia bellissimo.

Oppure, ci sono le t-shirt e le felpe in vendita sul sito di AgireOra con scritte animaliste o degli splendidi libri di ricette come La Cucina Etica, 700 ricette cruelty-free, senza alcun prodotto di origine animale, o Il Vegan in Cucina, se si vuol spendere un po' di meno, con oltre 300 ricette senza carne, pesce, uova e latticini.



Sul sito dell'AVI trovate ancora un grembiule da cucina, perfetto da indossare ai fornelli durante la preparazione delle vostre cene natalizie. Certo, il logo è pure rosso e verde, sarete in tinta anche con l'albero di Natale...

Oppure una borsa tracolla in canapa e cotone (disponibile in due colori: ice e verdone): va bene per uomini e donne, è unisex.


Nei prossimi giorni, altri suggerimenti per regali belli, utili, cruelty-free, doni che portano un messaggio animalista a chi li riceve... Alla prossima!

sabato 29 novembre 2008

Regali di Natale

Non vorrete regalare ai vostri bambini, ai vostri nipoti, ai figli dei vostri amici uno dei soliti giocattoli fabbricati in Pakistan o in Cina, magari anche da bambini-operai della loro stessa età, sfruttati e maltrattati senza alcun rispetto?!
Noi vogliamo bene non solo ai nostri bambini, ma a tutti i bambini.

E allora, preferiamo regalare loro un libro, come quelli in vendita sul sito di AgireOra, che parli di animali e dell'amore che dobbiamo loro. Ad esempio...
Animaliadi, 19 fiabe illustrate dedicate allo sport che hanno per protagonisti gli animali.

oppure, Punti neri e conigli rosa, un divertente libro per ragazzini, per insegnare loro il rispetto per gli animali.


e ancora, Gnomo Libera Tutti, una raccolta di fiabe, pensate e scritte dalla parte degli animali. Il volume contiene un'introduzione in rima, sette fiabe e sei filastrocche, con bellissime illustrazioni a colori del grande fumettista Bonfa. Sono inclusi due cd audio che permettono di ascoltare le fiabe, narrate magistralmente dalla cantautrice Claudia Pastorino. Per bambini dai 10 anni in su, ma anche per gli adulti.

E molti altri ancora ne troverete nel catalogo di AgireOra Edizioni.

Date un'occhiata e se è troppo tardi per ordinarli dal sito, cercateli in libreria!

lunedì 24 novembre 2008

sabato 22 novembre 2008

Ancora belle notizie per gli onnivori

Uno studio recente suggerisce che un certo tipo di zucchero (il Neu5Gc), comunemente presente soltanto nella carne e nei latticini, può effettivamente aumentare il rischio di infezione di Escherichia coli (abbreviato solitamente con E. coli), il batterio che cresce nelle budella degli animali e viene eliminato dalle loro feci.

L'E. coli può essere mortale per gli esseri umani. I mattatoi sono miniere di sporcizia e porcherie varie, e l'E. coli di cui sono infestati spesso finisce sull'hamburger o il pollo di qualcuno. I bambini sono in particolare vulnerabili (a gastroenteriti e meningiti, ad esempio) se esposti al rischio di incorrere in questo batterio.
Alla luce di questi ultimi studi, negli States alcuni gruppi di cittadini veg(etari)ani hanno inviato una lettera al presidente della BlueCross BlueShield, una compagnia di assicurazione sanitaria, in cui si chiede di abbassare il costo dei premi assicurativi per i vegetariani, considerato il rischio minore di ammalarsi.
I vegan - si sa - sono in media più in salute dei mangiatori di carne e latticini (e conseguente E. coli), hanno una sistema immunitario più forte, meno suscettibile di malattie, oltre che invariabilmente meno grassi (a meno che non si strafoghino di cibi indutriali ricchi di grassi, vegetali ma pur sempre grassi).
Hanno anche il 40% in meno di possibilità di ammalarsi di cancro rispetto ai carnivori. Come se non bastasse, carne, uova e latticini sono stati correlati a malattie come osteoporosi, Alzheimer e perfino impotenza.
E allora? perchè le persone che hanno scelto un'alimentazione basata sui cibi vegetali non dovrebbero pagare premi assicurativi più bassi di chi si rimpinza di carne imbottita di steroidi e di latticini pieni di pus?!

Ricordiamo al proposito che, essendo tutti gli animali d'allevamento animali poco sani, tenuti in condizioni di sofferenza e mantenuti "in salute"- si fa per dire - solo grazie alla gran quantita' di farmaci e antibiotici mescolata ai mangimi, il latte di mucca e' di conseguenza un liquido ben poco sano. Ecco cosa contiene:
  • farmaci di vario genere, addizionati al mangime, che si accumulano nelle loro carni e nel loro latte;
  • erbicidi, pesticidi, usati per coltivare i mangimi per gli animali;
  • sangue, pus, feci, batteri, virus.

Esiste una normativa comunitaria (Direttiva Europea 92/46/CEE recepita dal DPR 14.01.1997 N. 54) che definisce quanto pus può essere ammesso nel latte senza, secondo loro, avere danni alla salute. Secondo la direttiva, in un millilitro possono esserci fino a 400.000 "cellule somatiche" (nome scientifico del pus) e un tenore di germi fino a 100.000. In un litro quindi ci possono essere 400 milioni di cellule di pus e 100 milioni di germi.

E vai, con un bel bicchierone di pus, germi e antibiotici, un cocktail di salute irrinunciabile.


lunedì 17 novembre 2008

E c'è un'altra Natalie che ci piace


Natalie Imbruglia, come molte altre star, ha posato per la campagna antipellicce della PETA. La frase riportata nella foto recita: "Provate a dirlo a LUI che è solo un inserto di pelliccia

Natalie ha detto: “Non esiste un modo gentile per strappare le pelli dagli animali. Chiunque veste pellicce condivide la vergogna per la tortura e la raccapricciante morte di milioni di animali ogni anno". Vai, Natalie! Una stretta di mano per l'esempio che dai. Fatto da un personaggio trendy come te, è un'ennesima prova che la crudeltà non è mai, mai alla moda.



Per una guida agli acquisti cruelty-free:
www.stiletico.com

domenica 16 novembre 2008

Le scarpe di Natalie


L'attrice Natalie Portman è stata ripresa nella foto qui accanto nel corso di un evento molto chic, ovvero proprio al 2008 Glamour Women of the Year Awards che si è tenuto alla Carnegie Hall a New York, con ai piedi una paio di scarpe cruelty-free della sua linea Te Casan Vegan.

Siamo lieti di vedere una star come Natalie sostenere una moda vegan e sostenibile. Brava.


P.S. Peccato lo sponsor, L'Oreal, una delle aziende meno cruelty-free del globo.



Per una guida agli acquisti cruelty-free:
www.stiletico.com

venerdì 14 novembre 2008

Quanti eravamo!

Alla fine eravamo in 3.000 l'altro giorno per le vie di Roma a sfilare contro gli allevamenti di animali da pelliccia. Un rumoroso e ingombrante corteo che ha sfilato da piazza della Repubblica per via Cavour ed infine è confluito in Piazza Venezia dove da un palco hanno preso la parola Massimo Comparotto, Presidente dell’OIPA Italia e alcuni rappresentati delle altre associazioni animaliste.E' stato anche proiettato un filmato sul business delle pellicce e degli allevamenti. Spero che siano in tanti a vederlo. Soprattutto chi ha in casa una pelliccia o uno di quegli orrendi giacconi bordati di pelo (sì, io li trovo orrendi, pacchiani, poco eleganti, adatti al Polo Nord forse ma grotteschi alle nostre latitudini, segno di stolida e incongrua vanità).

Nei prossimi giorni l’OIPA consegnerà al Parlamento le decine di migliaia di firme raccolte per chiedere la chiusura degli allevamenti di animali da pelliccia, così come accaduto in molti paesi europei, come l'Austria.

Facciamola finita con questa losca faccenda, questi loschi stilisti, queste losche persone che se ne vanno in giro impellicciate o bordate di pelliccia. Persone superficiali, senza capacità di astrazione dalle apparenze, che non vedono la natura dell'interconnessione di ogni cosa: un bordo di pelliccia è un animale che è stato torturato e ucciso, non qualcosa di immateriale, che si è formato dal nulla per clonazione o ontogenesi sulle loro giacche .

giovedì 13 novembre 2008

Ancora pellicce e colli di pelo!

Negli ultimi anni sono state lanciate diverse campagne contro le pellicce che hanno convinto marchi e grandi magazzini a non produrre ne' vendere più capi d'abbigliamento con inserti di vero pelo di animali. Ora è il turno di uno dei nomi della moda italiana più famosi nel mondo, Max Mara Fashion Group (2350 negozi disseminati in 90 diversi paesi).

Max Mara, un marchio storico che da 55 anni è in continua crescita ed espansione in tutto il mondo, non si è mai fatto scrupoli ad utilizzare pelliccia animale nelle sue collezioni. Negli anni questa azienda ha inoltre creato numerosi altri marchi, come Max&Co, anche questi senza remore ad usare i cadaveri di animali scuoiati.

La campagna vuole che le collezioni di tutti i marchi del Max Mara Fashion group diventino fur-free e cessino di diventare il motivo per cui vengono scuoiati centinaia di migliaia di animali in più ogni anno.

Un'industria senza scrupoli alleva e uccide ogni anno decine di milioni di animali per strappargli la pelle e trasformarla in capi di abbigliamento. Un business che si nasconde dietro al luccicante mondo della moda, che crea desideri volubili e allontana le persone dalla riflessione su ciò a cui stanno contribuendo con i loro acquisti.

Gli appuntamenti:

VENERDI 14 NOVEMBRE - ore 8.30
Presidio davanti al quartier generale del Max Mara Fashion Group.
Via Maramotti 4, Reggio Emilia

SABATO 22 e DOMENICA 23 NOVEMBRE
GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO MAX MARA
Proteste a Milano, Bologna, Torino, Roma, Pescara, Lucca, Genova, Como, Cesena, Faenza, Forlì, Bergamo.


Ci sono molti modi in cui ognuno di noi può diventare importante per raggiungere gli obiettivi prefissati:
  • Ovviamente impegnarsi a non comprare mai capi con inserti in pelliccia e non fare acquisti nei negozi del marchio fino a che non saranno fur-free. Convincere e informare anche tutte le persone che conosciamo a boicottarli.
  • Diffondere la campagna. Si possono richiedere volantini da diffondere o da mettere sui tavoli informativi. Possiamo anche organizzare un semplice volantinaggio davanti ad un negozio Max Mara o Max&Co. nella nostra città. Qui è possibile scaricare il materiale necessario.
  • Contattare Max Mara Fashion Group facendo sapere all'azienda di aver deciso di aderire al boicottaggio. Si può mandare loro una lettera, una e-mail, un fax, fare una telefonata. Ognuna di queste comunicazioni per loro è un possibile cliente perso.

L'indirizzo è:
MAXMARA FASHION GROUP
Via Giulia Maramotti, 4
42100 Reggio Emilia (RE)
Tel: 0522-3991
Fax: 0522-3993993

Capo Ufficio Stampa - Magnolia Laurenzi
laurenzi.m@maxmara.it

Responsabile Comunicazione - Larisa Fasi
proffice@maxmara.it
fasi.l@maxmara.it

Responsabile Comunicazione - Giorgio Guidotti
guidotti.g@mmfg.it

Altre Mail:
info@maxandco.com
franchisingita@maxandco.com
franchisingexp@maxandco.com
info@marella.it
otb.iblues@marella.it
info@marinarinaldi.it


Lettera Tipo:

Spett.le Max Mara Fashion Group,

Con questo messaggio voglio esprimere il mio sostegno alla campagna di protesta nei confronti della presenza di capi contenenti inserti di vera pelliccia nellecollezioni dei alcuni dei vostri marchi.

Vi ricordo che ogni anno decine di milioni di animali vengono allevati in condizioni orribili e uccisi brutalmente per potergli strappare il manto e trasformarlo in inserti, sciarpe, cappucci o giacche come quelle prodotte daalcuni dei vostri marchi.

Molte aziende hanno cessato di produrre e vendere inserti di vera pelliccia, tra cui tutti i grandi magazzini italiani e decine di marchi e stilisti a livello internazionale. Ritengo che la stessa scelta etica sia un passo che anche Voi dovreste fare, proponendo abbigliamento che sia privo di questa
brutale crudeltà.
Fino al momento in cui non sarà resa pubblica una simile decisione mi impegno a partecipare alla campagna di protesta e boicottaggio nei confronti di tutti i Vostri negozi e a diffonderla il più possibile tra tutte le persone di miaconoscenza.

Firma


www.campagnaaip.net

venerdì 7 novembre 2008

Great expectations

Knock, knock! Chi è? Obama. Obama, chi? OBAMA NATION, BABY!

La campagna elettorale di Obama è stata improntata tutta sul cambiamento, e pare che questo cambiamento contempli anche una riforma delle leggi in difesa degli animali.
Recentemente Barack Obama ha detto: “Penso che il modo in cui trattiamo i nostri animali rifletta il modo in cui ci trattiamo l'uno con l'altro. Ed è molto importante che un Presidente sia consapevole di ciò che si significa perpetrare atti di crueltà sugli animali"
Wow!!La buona notizia è che sta già mettendo in atto ciò che va predicando adottando un cagnolino preso da un canile piuttosto che supportare la troppo spesso brutale "pet industry". E' una piccola grande azione ma compiuta da una persona così in vista è senz'altro un ottimo inizio.

A proposito del pensiero di Obama, non possiamo non ricordare le parole del 16° Presidente degli Stati Uniti, Abramo Lincoln, che una volte disse: “Sono in favore dei diritti degli animali come di quelli degli esseri umani. Questa è la via da seguire”

Confidiamo in Barack, e non solo per gli animali.

8 novembre: manifestazione a Roma

L'appuntamento è per domani a Roma alle ore 14.30 in Piazza della Repubblica. Venite.


martedì 4 novembre 2008

Trovare un fidanzato vegan è facile (negli U.S.A.)

Questi americani... ne sanno sempre una più del diavolo.
Perchè dannarsi l'anima e sprecare tempo (e denaro, in caso di inviti a cena, cinema & co.) per poi scoprire che la persona con cui si esce non condivide i tuoi stessi ideali e il tuo stile di vita?

Loro, laggiù, ci hanno pensato e hanno trovato la soluzione. Tra i tanti siti di incontri, ne ho scelto uno in particolare:Il suo motto è: Trova un partner che pensa e mangia come te! VeggieFishing.com aiuta vegetariani e vegani a incontrarsi e a intraprendere una relazione..."healthy".
E il tutto senza pagare un dollaro, a differenza di tanti altri siti simili.

Beh, io ho provato per voi, ho messo le mie specifiche e i requisiti richiesti, e sono venuti fuori dei tipi vari, sembrano perfino persone normali, insomma non hanno facce da psicopatici, tanto per intenderci. La cosa curiosa è che ci sono anche dei tizi là in mezzo che si definiscono "non vegetariani". Ma allora cosa ci fanno lì? Hanno intenzione di redimersi o vogliono invitare lo stesso la partner veg di turno in una Steak's House?!

Fatevi un giro, e se cercate un partner oltreoceano, il gioco è fatto.

sabato 1 novembre 2008

Vegan del mese: Stella10

Una delle prime persone in cui sono incappata nella rete quando ho deciso di passare da vegetariana a vegana è stata lei. Dove l'ho incontrata? Naturalmente nel sito di cui è moderatrice e maggiore "contribuente", il mitico e insostituibile Veganblog.

Stella10 (vero nome: Maria, ma per tutti noi Stella e basta) è Leone ascendente Leone, un bel caratterino che non di rado viene fuori nelle discussioni su forum e blog. Non è da biasimare, spesso gli interventi sono o possono sembrare provocatori, e Stella risponde per le rime (e io, Leone come lei, mi ritrovo quasi sempre in accordo, chissà com'è...).

Vegetariana dal 1975, vegana da due, ha un compagno e un figlio diciasettenne vegetariani. Si considera a ragione fortunata, vive in collina circondata da 3.000 mt. di terra, un posto ospitale per i suoi gatti e i suoi cani, un luogo all'inizio selvaggio che con grande fatica hanno curato e fatto rinascere. Lavora in città, a Carrara, dove ha uno studio di grafica pubblicitaria insieme al suo compagno.

I suoi hobby sono il tai chi, il qi gong, le filosofie orientali e la cultura greca e egiziana. E' una studiosa di Rudolf Steiner (nel campo dell'alimentazione molti lo conoscono come creatore dell'alimentazione biodinamica) e della sua Scienza dello Spirito, una scuola di pensiero che sostiene che l'uomo ha fatto, fa e farà qui sulla terra un percorso di evoluzione proiettato sempre più verso una consapevolezza spirituale ed una spiritualizzazione della materia. In questo contesto, l'alimentazione vegetariana e ancor di più quella vegana è fondamentale per questo obiettivo.

La scelta alimentare di Stella è dovuta ad un vero e proprio choc emotivo: da ragazzina ha visto portare delle mucche al macello. Rientrata a casa disse a sua madre: “Non mangerò mai più carne” . Nonostante la sua cultura contadina, la madre ha sempre rispettato le sue scelte e non si è mai imposta anche perché probabilmente la determinazione di Stella era totale.

Ed ora parliamo di Veganblog...
Il mio sito preferito di ricette nasce di fatto come un blog aperto e multicontribuito finalizzato a diffondere l'etica unita alla buona cucina. L'idea è di Renata Balducci e Sauro Martella e da subito riscuote un grande successo di lettori e di contributi di tanti cuochi vegan (attualmente circa 40 persone che quotidianamente pubblicano ricette e fotografie delle loro preparazioni).
In pochi mesi (nasce a gennaio di quest'anno) è stata superata la quota di 800.000 pagine viste!

Veganblog è, a mio avviso, uno degli strumenti di propaganda più subdoli che si potessero attivare. Perchè? Beh, provate a dare un'occhiata alle ricette e alle foto pubblicate...E' difficile credere, secondo le accezioni comuni, che noi vegan possiamo mangiare così bene e con piatti così raffinati, semplici e d'effetto allo stesso tempo. Ho visto accaniti onnivori vacillare di fronte a cotanto arsenale di buona cucina.

Chi vuole partecipare e contribuire con le proprie ricette può entrare nel blog e scrivere in redazione per ricevere le indicazioni necessarie. E' una bella soddisfazione vedere la propria ricetta pubblicata e commentata dai lettori e dagli altri cuochi, ve lo posso garantire, parola di chi vorrebbe riuscire a fotografare e inviare più ricette, invece di mangiare tutto e poi pensare: oddio, le foto per Veganblog!!!