giovedì 14 maggio 2009

C'è aria di matò

Avrete forse capito che uno dei miei hobbies preferiti è sfogliare pagine di giornali o pagine web e leggere avidamente le proposte di sedicenti grandi cuochi, così, tanto per farmi venire quel prurito sotto le dita, quella voglia di menar le mani, quella voglia di sganascione che però - da virtuosa - trattengo e sublimo.

E allora permettetemi di rendervi partecipi delle avventure gastronomiche di questo buontempone, che Dio solo sa quanto si farà pagare per i suoi svalvolamenti culinari, degni di Maga Magò. Qui non è solo questione di cucinare animali, già di per sè disgustosa e macabra faccenda, ma anche quella di ammannire abominevoli intrugli dal suono altisonante.
Non so a voi, ma a me viene un gran nervoso ogni volta che incappo in un soggetto del genere. E intanto questo qui serve granita di eucalipto e aria di matò. Ma va un po' al diavolo, te, il pollo con le ostriche, il matò e il mochi.

Non per rovinarvi la festa, ma sapere che c'è gente che non ha una ciotola di riso o ha solo quella da condividere con la famiglia e leggere di tanto sperpero inconcludente non mi fa godere ne' il palato ne' la psiche. Sono fatta così: se c'è qualcuno che in questo preciso momento sta morendo di fame (e c'è), beh, decisamente non mi va di scherzare con il cibo. Io la crema di ostriche (che tanto ha vita breve, di ostriche non ce ne sono quasi più, le hanno ingoiate tutte) gliela verserei sul testone, lenta lenta, e poi via, caricato su un cargo, quindi verso l'entroterra somalo, a scopo pedagogico.

Nella foga stavo quasi dimenticando di darvi un esempio di menu dello chef in questione (ora non mi sovviene più il nome, lo aggiungerò in seguito, vi basti intanto sapere che è considerato tra gli chef "più influenti" del globo):

  • Margarita e tempura di finocchio marino allo zafferano con crema di ostriche

  • Ali di pollo Tandoori con germogli di borragine, crema di ostriche e aria di matò

  • Aria-Lyo di cioccolato con sorbetto di croccante al lampone e granita all'eucalipto

  • Mochi di yogurt

Buon appetito, per chi può, gli altri crepino.


P.S. Mi hanno appena suggerito il nome del soggetto: Adrià Ferran

8 commenti:

Samantha ha detto...

E' il tipo che viene attaccato a Striscia la notizia perchè usa sostanze chimiche per intrugliare i suoi piatti, viene massacrato ogni sera!

Ariel ha detto...

aaaaaaaaaaah! grazie Samantha, non lo sapevo!
allora, doppio ceffone...

Samantha ha detto...

http://www.youtube.com/watch?v=fV47zWebW90
Dopo che hai visto questo glielo dai triplo il ceffone!

riccardo ha detto...

"Il cliente ideale non viene a El Bulli per mangiare, ma per provare un'esperienza".
Dunque, El Bulli (e già qui storco il naso per il nome) è "l'esclusivo" (e ristorco il naso perché odio le cose esclusive) ristorante di questo signore che è inserito nella lista del Time tra i 100 uomini più influenti del mondo !? (un cuoco???? di Gino Strada invece non gliene frega niente a nessuno...) è un cuoco spagnolo che segue i dettami della Gastronomia molecolare - e checcazz'é?? - allora: La gastronomia molecolare è una disciplina scientifica che studia le trasformazioni che avvengono negli alimenti durante la loro preparazione, ed ha quindi fra i suoi obiettivi quello di trasformare la cucina da una disciplina empirica ad una vera e propria scienza. Il problema è che non tiene conto delle associazioni alimentari errate quindi il signor Adrià all'urlo di artistica memoria "Le gout pour le gout!" (lo sguaia in spagnolo però) propina dei miscugli ed inguacchi a volte altamente tossici (vedere le sue ricette). Inoltre l'unica vera esperienza che credo si possa provare nel suo ristorante è la mitica Cuenta.
Ariel fà 'du spaghi co' la pummarola che è mejo.

Antonella ha detto...

ariel perdona la mia ignoranza ma che cos'è 'l'aria di mato'???boh...
concordo appieno con riccardo.. e anche con la tua sublimata e trattenuta rabbia..:) ma scusate mettere nomi strani fa figo? bho..continuo a non voler tentare di comprendere...

Ariel ha detto...

ah! saperlo! (cos'è l'aria di matò)

ne so quanto te, e questo ci fa onore ;-)

riccardo ha detto...

niente, non esiste traccia di 'sta maledetta Aria di Matò.
Provo a congetturare:

1) Matò è il nomignolo affibbiato all'aiuto cuoco che soffre di aerofagia.

2) Matò è un'espressione dialettale arcaica "Matò! me s'è bruciàt el sugo!

3) Matò è un'opera lirica da cui la famosa Aria di Matò.

AlanAdler ha detto...

sì, è il tipo che fanno vedere su Striscia la notizia... con questa storia degli ingredienti chimici ogni sera su Striscia la notizia appare uno di questi personaggi, questi grandi maestri di animali semicremati. In un servizio erano in un ristorante con il tizio che decantava le solite schifezze con carni ecc disposte su un tavolo. Dopo il servizio, i conduttori fanno: "E ora, con il prossimo servizio, parliamo di animali...". Mi sono domandato: ma quelli fatti a pezzi nei piatti non erano anche loro animali? Mah, siamo proprio cechi...