Più ci penso e più mi appare quanto meno bizzarro. Ad esempio, negli ultimi giorni si deve aver parlato su qualche magazine - on line o cartaceo - di quella stramba patologia chiamata ortoressia. Io ne avevo letto al riguardo parecchi mesi fa e se ho ben compreso si tratterebbe della paura di ingurgitare cibi di non sicura provenienza biologica, cibi non salutari e roba del genere.
Dunque, un paio di conoscenti mi hanno apostrofato come "ortoressica" con risatine di complicità delle serie "vedi che esiste proprio una malattia...".
E' chiaro che la faccenda richiede chiarimenti ed esemplificazioni. Pare che oggi come oggi mangiare come mangiavano i nostri nonni sia considerato patologico. A meno che i vostri nonni non fossero di nobile lignaggio, naturalmente, e soffrissero già tempo fa di quelle che oggi vengono considerate le "malattie del benessere". Chi preferisce pasta e ceci ai 4saltinpadella è un eccentrico. Se i sapori industriali io li trovo senza storia, ossi di gomma per cani affamati (nello specifico, il cane affamato sarei io, notoriamente di ottimo appetito e "buona forchetta"), se non mi sgargarozzo cocacola, danette danone, panatelle amadori, e tutta la paraphernalia pubblicizzata in tv, sono malata.
In breve, se non ci si uniforma alla massa appecoronata ai persuasori occulti (ma direi che "occulti" è un eufemismo, data la manifesta volontà dei pubblicitari a farci acquistare le loro carabattole), si è caso patologico.
Ancora, si dia il caso che io sia poco concentrata sulla mia salute, anche se so che dovrei esserlo un po' di più, ma la mia maggiore preoccupazione resta al momento il benessere degli esseri viventi che popolano il pianeta, riferendomi in particolare qui a tutti gli animali divorati abitualmente dagli umani, dopo trattamenti aberranti nel corso della loro triste vita in allevamenti (intensivi o meno). Per non dire di tutti quegli animali abusati per abbigliamento, cosmesi e compagnia bella.
La questione è - detto fuori dai denti - che sono talmente tranquilla relativamente alla salubrità della maggior parte dei cibi che naturalmente ho voglia di mangiare che penso di fare già - senza alcuno sforzo - del mio meglio per non finire nelle grinfie (o nelle sante mani, dipende) dei medici.
Dal momento che non mangio alimenti di origine animale in nessuna loro forma da alcuni anni, che nei decenni precedenti si limitavano comunque a uova e latticini (avendo smesso dai tempi della scuola di sbranare carni), penso che la mia salute sia nel migliore stato possibile che mi sia consentito per genetica, stile di vita, etc. Potrei morire d'infarto, comunque, ma magari succederà qualche anno dopo che non se fossi una che mangia bestie e che fuma come un turco. Siccome tutti dobbiamo morire di qualche cosa, non posso fare molto di più e dedico dunque la mia attenzione ad altro. Se succederà a 50 anni è perchè forse doveva succedermi a 30, io la penso così.
Se fossi ortoressica, non mangerei patatine fritte in busta all'ora dell'aperitivo. I pistacchi li mangerei non salati. I formaggi vegetali che si comprano non li toccherei, perchè benchè vegetali al 100% non contengono ingredienti tanto nobili. I budini della Provamel al cioccolato percaritàdiddio: pieni di zucchero. Ma, c'è un ma. A forza di mangiare frutta e verdura fresche in quantità, a forza di mangiare legumi profumati di spezie, a forza di degustare dolci fatti in casa con le mie manine, di tutte queste cibarie - peraltro vegetali al 100% - sopra elencate (chips, budini, etc.) ho sempre meno voglia e senza sforzo alcuno. E per questo sarei malata? e per questo sarei ortorettica? Ma mi facciano il piacere...
Se ci si abitua a mangiare quelli che sono i veri cibi creati dalla natura per l'essere umano, il desiderio di sapori "industriali" si fa sempre più rarefatto. Da vegetariana, i budini di soia al cioccolato erano una sorta di droga, ora li mangio quando capita, quando li trovo, ma in linea di massima preferisco farmi i dolci da sola, mi danno più soddisfazione, fisica e psichica.
Le patatine fritte le mangio alle feste, se prendo un aperitivo con amici, ma una busta comprata al supermercato mi dura a casa letteralmente settimane. Sono buone, inutile negarlo, ma a volte non mi vengono neanche in mente. Ciò non toglie che non le demonizzi, che male potrebbero farmi quando c'è gente che fa ben di peggio? L'importante per me è non ci siano ingredienti animali. Che possibilmente non sfruttino i lavoratori e malconcino l'ecosistema. Stop. Fortunatamente spesso tutti questi fattori si trovano riuniti.
Certo, se qualcuno storce il naso perchè non voglio assaggiare la frittata e crede che siano fisime, non è problema mio. Io animali e derivati non li mangio, ortoressia o meno che sia. Fate un po' come vi pare, fisime, ossessioni, fissazioni, ma non-li-man-gio. E non per ipocondria.
Pare che anche la parola "etica" oggi faccia sogghignare i più. Chi fa qualcosa per "etica" sembra matto, uno che non ha nient'altro a cui pensare (invece, costoro, a cosa pensano di tanto importante? Sentiamo...). Il problema etico, improntare la propria vita per quanto possibile ad un ideale, un ideale con risvolti così concreti da incidere sulla vita reale di altri esseri viventi, tutte cose che vengono considerate eccentricità.
E poi dicono che noi vegan abbiamo la spocchia, che ci consideriamo un gradino più su (nella scala della consapevolezza, aggiungo io). Ma come, come non pensarlo di fronte alle reazioni, alle stolide risatine, alle inconsistenti argomentazioni con cui ci viene risposto?
Spocchiosamente vostra,
A.
In breve, se non ci si uniforma alla massa appecoronata ai persuasori occulti (ma direi che "occulti" è un eufemismo, data la manifesta volontà dei pubblicitari a farci acquistare le loro carabattole), si è caso patologico.
Ancora, si dia il caso che io sia poco concentrata sulla mia salute, anche se so che dovrei esserlo un po' di più, ma la mia maggiore preoccupazione resta al momento il benessere degli esseri viventi che popolano il pianeta, riferendomi in particolare qui a tutti gli animali divorati abitualmente dagli umani, dopo trattamenti aberranti nel corso della loro triste vita in allevamenti (intensivi o meno). Per non dire di tutti quegli animali abusati per abbigliamento, cosmesi e compagnia bella.
La questione è - detto fuori dai denti - che sono talmente tranquilla relativamente alla salubrità della maggior parte dei cibi che naturalmente ho voglia di mangiare che penso di fare già - senza alcuno sforzo - del mio meglio per non finire nelle grinfie (o nelle sante mani, dipende) dei medici.
Dal momento che non mangio alimenti di origine animale in nessuna loro forma da alcuni anni, che nei decenni precedenti si limitavano comunque a uova e latticini (avendo smesso dai tempi della scuola di sbranare carni), penso che la mia salute sia nel migliore stato possibile che mi sia consentito per genetica, stile di vita, etc. Potrei morire d'infarto, comunque, ma magari succederà qualche anno dopo che non se fossi una che mangia bestie e che fuma come un turco. Siccome tutti dobbiamo morire di qualche cosa, non posso fare molto di più e dedico dunque la mia attenzione ad altro. Se succederà a 50 anni è perchè forse doveva succedermi a 30, io la penso così.
Se fossi ortoressica, non mangerei patatine fritte in busta all'ora dell'aperitivo. I pistacchi li mangerei non salati. I formaggi vegetali che si comprano non li toccherei, perchè benchè vegetali al 100% non contengono ingredienti tanto nobili. I budini della Provamel al cioccolato percaritàdiddio: pieni di zucchero. Ma, c'è un ma. A forza di mangiare frutta e verdura fresche in quantità, a forza di mangiare legumi profumati di spezie, a forza di degustare dolci fatti in casa con le mie manine, di tutte queste cibarie - peraltro vegetali al 100% - sopra elencate (chips, budini, etc.) ho sempre meno voglia e senza sforzo alcuno. E per questo sarei malata? e per questo sarei ortorettica? Ma mi facciano il piacere...
Se ci si abitua a mangiare quelli che sono i veri cibi creati dalla natura per l'essere umano, il desiderio di sapori "industriali" si fa sempre più rarefatto. Da vegetariana, i budini di soia al cioccolato erano una sorta di droga, ora li mangio quando capita, quando li trovo, ma in linea di massima preferisco farmi i dolci da sola, mi danno più soddisfazione, fisica e psichica.
Le patatine fritte le mangio alle feste, se prendo un aperitivo con amici, ma una busta comprata al supermercato mi dura a casa letteralmente settimane. Sono buone, inutile negarlo, ma a volte non mi vengono neanche in mente. Ciò non toglie che non le demonizzi, che male potrebbero farmi quando c'è gente che fa ben di peggio? L'importante per me è non ci siano ingredienti animali. Che possibilmente non sfruttino i lavoratori e malconcino l'ecosistema. Stop. Fortunatamente spesso tutti questi fattori si trovano riuniti.
Certo, se qualcuno storce il naso perchè non voglio assaggiare la frittata e crede che siano fisime, non è problema mio. Io animali e derivati non li mangio, ortoressia o meno che sia. Fate un po' come vi pare, fisime, ossessioni, fissazioni, ma non-li-man-gio. E non per ipocondria.
Pare che anche la parola "etica" oggi faccia sogghignare i più. Chi fa qualcosa per "etica" sembra matto, uno che non ha nient'altro a cui pensare (invece, costoro, a cosa pensano di tanto importante? Sentiamo...). Il problema etico, improntare la propria vita per quanto possibile ad un ideale, un ideale con risvolti così concreti da incidere sulla vita reale di altri esseri viventi, tutte cose che vengono considerate eccentricità.
E poi dicono che noi vegan abbiamo la spocchia, che ci consideriamo un gradino più su (nella scala della consapevolezza, aggiungo io). Ma come, come non pensarlo di fronte alle reazioni, alle stolide risatine, alle inconsistenti argomentazioni con cui ci viene risposto?
Spocchiosamente vostra,
A.
P.S. Nel video qui sotto trovate tutte le motivazioni principali che mi spingono a essere come sono, ortoressia a parte:
13 commenti:
Ciao, a me sembra più che altro un'invenzione della classe medica. Ad uso e consumo di tutti coloro che vorrebbero uno stile di vita più salutare ma che non vogliono/possono. E adesso infatti molti agitano divertiti lo spettro della "ortoressia", dimenticando la massa dei consumatori schiavi delle pubblicità e dei messaggi ingannevoli, che ingurgitano qualsiasi schifezza, senza conoscerne la provenienza e senza interrogarsi sugli ingredienti. Quasi che farlo ti porta ad essere una specie di emarginato, quando alla fine il vero "ortoressico" sarebbe semplicemente un individuo sano e consapevole che vuole rimanere sano, a differenza di una massa piegata ai dettami delle grosse aziende alimentari.
sottoscrivo ogni tua parola...!
si vede subito che sei ortorettico anche tu e gli ospedali sono pieni di ortorettici, non certo di ipercolesterolemici, ipertesi, infartuati...no, sono pieni di ortorettici :-)
io sono affetto da ortoressia acuta in quanto leggo sempre le etichette, prediligo cibi bio ed evito il packaging.
Ricoveratemi al più presto perchè le persone che ho intorno mi guardano come un malato :)
A me questa ortoressia pare tanto l'ultima trovata della lobby medico-alimentare per terrorizzare la gente. Meno schifezze mangiamo, meno ingrassiamo l'industria alimentare, meno andiamo dal medico.
Io, lo confesso, sono felicemente sulla strada dell'ortoressia. Non che prima mangiassi schifezze, fritti o bibite varie, sono solo un po' cioccolato-dipendente.
Dopo aver abbandonato gli alimenti di origine animale mi sorprendo a lasciar andare spontaneamente e senza rimpianti prima lo zucchero, poi il caffe', i dolci, poi a ridurre gli alcoolici ecc. E a non sentirne affatto la mancanza.
Che sia il mio corpo, finalmente libero da tanti veleni, a tracciare da solo la sua strada?
Che mi potrà mai succedere di tanto brutto? Devo preoccuparmi se ora non mi ammalo più di colite, allergie, influenza, candidosi, bronchite, anemia, disturbi digestivi come mi succedeva da onnivora prima e da vegetariana poi?
Considerato che quando sarò anziana la sanità pubblica come la conosciamo ora non ci sarà più e dovrò arrangiarmi a spese mie, forse è meglio se mi prendo cura di me stessa fin a oggi...
vedo chiaramente dai vostri interventi che dovranno aprire un reparto apposito per noi in qualche policlinico: gente sana come pesci ma tacciata di "ortoressia" perchè non vuole trangugiare il budinotroppobbbuono
Infatti siamo arrivati al paradosso che chi cerca di vivere in salute, senza far danno ad esseri indifesi e rispettando l'ambiente naturale viene generalmente considerato pazzo dalla gente e "malato" dalla classe medica. Andiamo bene!
condivido in pieno quanto detto da te e dagli altri, insomma, da quando preoccuparsi di salvaguardare la nostra natura e salute sarebbe una malattia?! chi invece se ne frega beatamente, ingozzandosi di qualunque cosa, con le dovute conseguenze nel tempo, sarebbe perfettamente normale..siamo al delirio!
il potere ha bisogno del dictat del consumo per rinnovare se stesso e quando la megamacchina accenna a rallentare (anche grazie a degli inguaribili ortoressici come noi!)tutto l'apparato medicopubblicitarioeconomicopoliticoeccecc si mette in moto per dare una bella oliatina all'ingranaggio...e allora capitano cose tipo vedere pubblicità che provano a raccontarti a caratteri cubitali che la cellulite è una MALATTIA!o a fare meschinamente leva sulla più potente arma di convinzione di massa: la paura (in questo caso declinata in ipocondria)!ma per fortuna non siamo in pochi ad avere un cervello funzionante ed una buona dose di buon senso...anch'io come melania con l'abbandono della dieta onnivora ho iniziato a stare sempre meglio tanto che (ma guarda un po'...)ne ho voluto sempre di più!basta fumo, dolci e zuccheri e alcool solo ogni tanto...da poco poi ho smesso di mangiare uova senza il minimo rimpianto, sto sempre meglio e non ho la minima intenzione non solo di tornare indietro, ma anche di non proseguire in quello che è un percorso di salute psicofisica a tutti gli effetti!insomma, se questa è una malattia...spero che si diffonda una pandemia inarrestabile in tutto il mondo!
sono malato. ortorettico, ortolessico. ortogonale.
quando vedo un piatto di asparagi do fuori di testa non resisto e li mangio, per non parlare delle zucchine marinate o delle cipolle al forno in agrodolce o delle melanzane fritte o dei peperoni arrosto con olio e origano. basta con queste schifezze! da domani si cambia! funghi al forno con aglio e prezzemolo!
Gli ortoressici si nutrono solo di categorie di cibi che loro considerano "salutari", dalla frutta, ai beveroni dietetici o alla carne cruda ad esempio. Quando "sgarrano" provano enormi sensi e crisi di colpa ed utilizzano comportamenti compensatori come il digiuno, nel tentativo di correggere "l'errore" alimentare. L'ortoressia infatti è purtroppo una patologia realmente esistente, una delle tante aberrazioni del comportamento alimentare umano, come anoressia, bulimia, binge eating disorders, ecc.
Tuttavia, mi è già capitato di trovarmi di fronte a laureati in psicologia che non sapevano affatto distinguere tra il rifiuto di certe categorie di cibi dettato da comportamenti ortoressici o da una scelta etica. Mi hanno domandato: "ma se ti capitasse, per sbaglio, di mangiare della carne ti sentiresti in colpa?", io "beh, certo che mi sentirei in colpa", risposta "allora sei ortoressica" ... O_0 Quindi, visto la serietà e la professionalità di queste "diagnosi volanti", non mi meraviglio che il numero di ortoressici sia sovrastimato o che, purtroppo, molti vegan vengano considerati tali.
ciao Ice, anche a me hanno rivolto questo tipo di domanda, del genere "ti sentiresti in colpa"... A parte l'incongruità della questione, l'oziosità della domanda, in genere rispondo che più che in colpa mi farebbe schifo, come non mangerei le falangi di mio nonno o la coda del mio gatto
in linea di massima la discussione a quel punto finisce lì, l'altro che se ne va pensando che io sia pazza, io che me ne vado ridacchiando...
Anch'io anch'io voglio essere ricoverata!! Sono ortoressica!!!!!!!!!!!
Nella setssa stanza di Ari!!
Baci ortoressici a tutti
P.S. La parola che devo scrivere per postare la risposta inizia con LARD... Oddiooooooooooooooo
ma quanti ricoveri! e nella stanza con Ariel ci voglio stare anche io!! ma dico io, invece di colpevolizzare chi mangia veramente le schifezze pubblicizzate con veemenza , i 4, 8, 20 salti in vari tipi di pentole,( a parte i costi),ci dobbiamo sentire discriminati perchè cerchiamo genuinità e salute!
chi di voi non ricorda pane olio e sale pane e marmellata fatta in casa ecc.? Sono daccordo con tutti voi ed è verissimo che quando ci si abitua ad un comportamento alimentare sano, si può fare a meno di tanti condimenti cibi e bevande senza sacrificio. Ortoressica quasi completa
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