Ecco come titola il Corriere della sera on line del 4 marzo:
Si può essere «allergici alla bistecca». La carne potrebbe essere all’origine di almeno parte delle reazioni allergiche ritenute fino a oggi inspiegabili.
Bistecche, arrosti, salumi e abbacchio potrebbero essere all’origine di almeno parte delle reazioni allergiche ritenute fino a oggi inspiegabili. Un gruppo di ricercatori statunitensi e australiani ha infatti riscontrato i segni chiari di una allergia alla carne rossa nel sangue di alcuni pazienti che in più occasioni avevano rischiato la vita per via di shock anafilattici che sembravano scatenarsi senza nessuna causa apparente. Secondo quanto riferito domenica a New Orleans, al congresso dell’American Academy of Allergy, a innescare queste reazioni – le più gravi fra le manifestazioni allergiche – è uno zucchero chiamato alfa galattoso, che si trova nelle carni dei mammiferi (il pollo è dunque assolto) e verso il quale gli allergici sviluppano una violenta reazione immunitaria.
LO STUDIO - L’equipe diretta da Thomas Platts-Mills, dell’Università della Virginia, ha infatti trovato gli anticorpi diretti verso questa molecola nel sangue di 25 dei 60 pazienti esaminati nelle tre città, americane e australiane, in cui è stato condotto lo studio. «I risultati presentatia New Orleans potrebbero contribuire a comprendere quel 20 per cento di shock anafilattici che si verificano senza che, all’apparenza, il soggetto sia entrato in contatto con alcuna sostanza allergenica» commenta Claudio Ortolani, direttore dell’Istituto allergologico lombardo di Cesano Boscone (Milano). «Va tuttavia precisato che, sebbene importante, lo studio ha bisogno di conferme. In particolare, se la carne è in grado di scatenare uno shock anafilattico, è certamente capace di produrre anche manifestazioni meno gravi, come l’orticaria o l’asma. Bisognerebbe dunque selezionare soggetti che hanno questo tipo di reazione e far loro ingerire l’alimento, per poi verificare che effettivamente si scatena l’allergia. Questa è la sola procedura che permette di accertare che un cibo è effettivamente allergenico».
IL RITARDO - Nello studio si sottolinea che l’allergia alla carne è sottovalutata dai medici, per due ragioni. La prima è che «l’alfa galattoso è uno zucchero, mentre quasi sempre le allergie alimentari riguardano proteine» spiega Scott Commins, uno degli autori. «Inoltre, a differenza di quanto accade normalmente, in questo caso lo shock anafilattico può seguire anche di diverse ore l’assunzione dell’alimento, e il collegamento fra i due eventi non è quindi così immediato». «Le allergie ai carboidrati sono effettivamente molto rare» conferma Claudio Ortolani; «mentre il ritardo con cui si manifesta la reazione potrebbe essere dovuto ai tempi necessari alla digestione dello zucchero, che avviene nell’intestino e non nello stomaco».
(Margherita Fronte)
Bah, non mi riguarda minimamente. Chi è causa del suo mal... Più passa il tempo e più mi sembra impossibile poter ingurgitare le carni di un animale, allergie o non allergie. Mi domando come faccia la gente a mettere in atto questa operazione di "astrazione" di fronte a un piatto con resti animali. A quasi nessuno di loro verrebbe in mente di affondare i propri denti direttamente nelle carni di un mammifero o di un uccello, ma evidentemente il fatto che siano rese praticamente irriconoscibili (e diventando così il legame logico tra animale e pietanza meramente astratto) rende il tutto plausibile. A loro. A me no.
2 commenti:
si, anche a me accade così. Più passa il tempo e più mi sembra di essere aliena...mi verrebbe da urlare "Ehi, signora, ma la vede che quella è una coscia di un animale? Voi la chiamate prosciutto, ma cavoli, è UNA ZAMPA!"
io non dico più "Non mangio carne" ma "Non mangio animali", chiamiamo le cose con il loro nome...
non è che "non mangio pollo", ma "non mangio le galline", "non bevo secrezioni mammarie bovine", "non mangio zampe di cuccioli di mammiferi"
mi costa troppa fatica trovare eufismi, le cose sono quello che sono
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