O quantomeno non solo così, perchè magari ci sono vegan anche molto eccentrici o cavernicoli, come d'altronde ce ne sono tra gli onnivori. Insomma, siamo una categoria trasversale.
E da questo mese riprendiamo a presentarci e a raccontare le nostre storie.
Vegan del mese di ottobre è Alessandro, 31 anni, di Venaria, in provincia di Torino. Lavora nel settore auto (ma guarda, a Torino...), ama il cinema e in particolare i documentari Michael Moore style, così come il giornalismo d'inchiesta, da Report a tutti quei blog che fanno vera informazione e/o controinformazione. Segue con molto interesse Beppe Grillo, del quale non perde uno spettacolo (ha partecipato anche al V2-Day a Torino nell'aprile dell'anno scorso).
E' appassionato di musica, di rock’n’roll nello specifico, e nutre una "quasi adorazione" per la musica degli Oasis. Importante, nella sua vita, la presenza di Digo (lo vedete qui a fianco), uno yorkshire di 15 anni e 8 mesi.
Come e perché diventai vegetariano? Grazie a Digo iniziò tutto. Dopo il suo arrivo nel ‘94 la mia sensibilità verso gli animali aumentò costantemente e dopo tre anni, complice un filmato prodotto da Paul e Linda McCartney che vidi in un programma di Red Ronnie, presi la decisione di diventare vegetariano. Tornai a casa da scuola e dissi che non avrei più mangiato animali, i miei genitori si abituarono in fretta, anche se all’inizio cercarono di “farmi ragionare”, sapendo che non avrei cambiato idea.
E poi, come mai sei passato a vegan?
Non avendo la minima informazione, avevo sempre pensato che fosse una cosa da ricchi, che ci volessero cibi apposta e diete particolari e che non lo sarei mai potuto diventare perché troppo difficile, quindi accantonai l’idea e non ci pensai più tanto.
E poi le scarpe? Era impossibile trovarle non di pelle...
Ed è arrivato il 2009. Nell’ultimo anno e mezzo il rispetto dell’ambiente e il risparmio energetico hanno letteralmente invaso i miei pensieri. Seguendo Grillo (che potrebbe fare di più, cominciando a diventare vegetariano), le sue battaglie sull’ambiente e scoprendo il problema imminente del picco del petrolio grazie ad ASPO Italia, ho sentito che dovevo cambiare stile di vita. Perché? Perché non è più sostenibile, stiamo consumando il pianeta di più di quello che produce, molte risorse si stanno esaurendo e si sta andando verso un punto di non ritorno. E calzare carcasse animali morti mi faceva incazzare perché non aveva senso!
Nel frattempo ho scoperto ho scoperto il tuo blog grazie al tuo intervento a Scalo76, scoprendo, tra le altre cose (per me rimane mitico il tuo post sulla B12!), che esistono alcune aziende che producono scarpe cruetly-free per uomo e che sono anche belle.
[Nota di Ariel: perdonate la debolezza, ma sono così felice di aver contribuito alla "veganizzazione" di Alessandro che ho lasciato anche questo passo dell' intervista. Fatemi scodinzolare per qualche istante, anche i vegan hanno un ego!)
Tutto questo, insieme alla “Lettera aperta ai vegetariani” di Marina Berati che si trova su Veganhome, mi ha portato a prendere la migliore decisone della mia vita.
Come ti senti sia dal punto di vista psicologico che fisico? I tuoi rapporti con gli altri?
Mi sento meglio fisicamente e mentalmente. E’ bello essere consapevole che la tua vita non implica – o solo in minima parte – sofferenza ad altri esseri viventi e al nostro malmesso pianeta.Le persone che frequento, ovviamente, rispettano la mia scelta anche se “non la capiscono”. Se qualcuno mi chiede spiegazioni perché vuole veramente capire e conoscere le mie, le nostre ragioni, mi spendo per esporre tutto quello che so sull’argomento. Spesso però, nella vita privata come sul lavoro, incontro molta ignoranza mista ad arroganza: in questi casi evito qualsiasi discorso, perché non faccio parte di quella schiera di vegan pazienti e tranquilli e litigherei facilmente (lo so, non è bene ma sono fatto così!).
Provo un po’ pena verso tutti quelli che mi dicono “Io non potrei mai rinunciare a tutte queste cose!”, perché non riescono a capire che diventare vegan non è una rinuncia, è una CONQUISTA!
Hai fatto o fai attivismo pro-animali?
Non ho mai fatto attivismo vero e proprio fino ad ora, ma quando ho saputo che a Torino quasi ogni anno si svolgeva il Vegfestival, ho voluto partecipare come volontario. Dopo la bella esperienza di quest’anno, se gli organizzatori del Vegfestival ripeteranno l’evento l’anno prossimo sarò di nuovo tra i volontari.
E’ stato gratificante vedere tante persone lavorare duro e gratis per mettere su questo festival e far conoscere la nostra realtà a tutti i visitatori. E poi, vuoi mettere passare tre giorni insieme a persone che la pensano come te e che non ti fanno sempre domande??
Inoltre, grazie al blog di Beppe Grillo ho scoperto la tragedia degli orsi della Luna e quando posso sostengo a distanza l’associazione che cura gli orsi strappati alle fabbriche della bile cinesi, una cosa che nemmeno nel peggiore dei film horror potevano immaginare....
Che cosa ti piacerebbe fare in futuro?
Lavorativamente parlando, un’attività che mi piacerebbe aprire sarebbe un negozio tipo Vegetarian Shoes nel centro di Torino per far sapere alla gente che si cammina bene, comodi e facendo bella figura senza calzare resti di cadaveri assemblati!
Ecco, questo è Alessandro. Solare e di carattere, come piace a me. Grazie per aver risposto alla mia chiamata alle armi per raccontarti qui, Alessandro, anche questo è un modo per essere..."attivisti"! Narrare il proprio percorso, il proprio stile di vita, aiuta certamente tante persone che sono curiose, forse indecise, forse impaurite che una scelta come la nostra possa implicare difficoltà insormontabili. Ma noi siamo qui, a disposizione di chiunque voglia saperne di più.
3 commenti:
Grazie a te Ariel, onorato di far parte di questa rubrica ma soprattutto grazie per avermi spalancato le porte della notorietà!
Vedremo se riuscirò a reggere il peso del successo :-)
guarda che se ti lancio anche su FB ti trovi le fan sotto casa... se ne incontrano sempre troppo pochi di uomini veg!!
Tu non preoccuparti e lancia pure....!!
Posta un commento