mercoledì 25 aprile 2012

Tre ragioni per cambiare

Oggi vi presento un articolo di Ginger Burr, una image maker americana davvero in gamba. Nei suoi articoli e nei suoi seminari insegna alle donne come vestirsi e come truccarsi in - guarda caso - maniera cruelty-free. Questa deliziosa signora è vegan, naturalmente. La traduzione e l'adattamento dell'articolo è mio, mi scuso con Ginger per eventuali imprecisioni.


Non molto tempo fa, stavo facendo acquisti  in uno dei miei negozi preferiti  e quando ho chiesto se la cintura che mi stavano mostrando fosse di cuoio, la commessa mi ha detto: "Sì, ma è un sottoprodotto dell'industria della carne, non è che gli animali sono stati uccisi appositamente per produrre questa cintura. Sono certa di questo." E io: "So che lei lo crede veramente. Ma, quanto c'è di vero in quello che ha detto? Il mondo della moda ha certamente il suo fascino e aspetti che sono divertenti da considerare, ma la verità è che spesso quando si va a vedere sotto la superficie, l'industria della bellezza ha un sacco di cose da spiegare. Ciò diventa ancor più vero se pensiamo a come molti capi di abbigliamento e accessori sono realizzati. La pelle è solo una di quelle zone oscure. Allora, analizziamo i primi 3 motivi per dare un bel calcio alle scarpe di pelle (e tutto ciò che possediamo fatto in pelle!)...

1. Alcuni tipi di pelle sono  meglio di altri.
La verità è che non importa, qualunque tipo di pellame non può mai essere cruelty-free, neanche con uno sforzo di immaginazione. L'industria della carne è una delle più crudeli e si fa conto soprattutto sulle pelli vendute per fare soldi e mantenere l'industria della carne in attivo. I due prodotti vanno di pari passo. L'industria del cuoio è enorme.  Si tratta di un settore che rende miliardi di dollari ed è saldamente radicato nella nostra cultura. In effetti, la mia sensazione è che la gente mangia effettivamente meno carne e proprio per questo  l'industria si basa ancora più pesantemente sulla produzione del cuoio per rimanere redditizia. Non importa come la si guardi, la pelle è  pelle e in ogni caso gli animali muoiono di una morte brutale per produrre gli accessori di moda che acquistiamo - dal portafogli ai divani.  La verità è che un animale è stato ucciso per creare il prodotto. Alcuni animali poi sono allevati solo per la loro pelle, proprio come altri animali vengono allevati esclusivamente per l'industria della pelliccia. Non c'è davvero alcuna distinzione tra pelle e pelliccia, è solo che siamo più consapevoli  circa le nefandezze dell'industria della pelliccia, perché questa è vista come un lusso. In questi anni stanno spuntando ovunque splendide alternative alla pelle,  la pelle non è più una necessità.

2. E indossare pelle conciata al vegetale?
Ci si potrebbe sentire meglio indossando pelle conciata al vegetale, ma gli animali ancora subiscono grandi  tormenti  come per la produzione della pelle conciata in maniera tradizionale. Non cambia nulla. Per essere onesti, la pelle conciata al vegetale non è veramente  eco-friendly, come vorrebbero farci credere. La pelle va a finire  sempre  in un bagno chimico detto "leatherize" . Ricordate, la pelle è la pelle, e la pelle non curata si decompone. Questo bagno chimico tossico è necessario per la pelle per la transizione in qualcosa che non assomiglia alla sua forma originale. In definitiva, diventa un prodotto che può ora essere indossato per anni e anni senza deteriorarsi. Ma, e questo è super importante, ci vuole un bel bagno chimico per far sì che questo accada. L'impatto ambientale è ancora enorme in quanto  l'allevamento di animali  è un incubo ambientale a cui si deve aggiungere  il processo di trasformazione di tali pelli di animali in qualcosa che qualcuno può indossare. Dire no alla pelle è l'unica opzione.
3. Non-pelle=Brutto?
Cinque o dieci anni fa forse poteva anche essere vero che la maggior parte delle opzioni cruelty-free non erano molto eleganti. Ma i tempi cambiano, e stanno cambiando in fretta! Cresce la consapevolezza e cresce la domanda di prodotti cruelty-free, gli stilisti (soprattutto quelli più all'avanguardia) stanno rispondendo sempre più positivamente e con alternative di straordinaria bellezza alla pelle. Sono presenti tutte le fasce  di prezzi. Personalmente possiedo stivali in ecopelle di Steve Madden, nonché una borsa bellissima da Stella McCartney che ho trovato in un outlet.  Vi è una vasta gamma di prezzi disponibili per soddisfare ogni portafoglio.


E mentre Ginger Burr propone a mo' di esempio una serie di negozi statunitensi, on line e su strada, io non posso che ricordarvi di fare un salto su Stiletico. Dopo, non avrete più dubbi: vestire cruelty-free si può.

1 commento:

Dany ha detto...

Bellissimo post!
Sono felice che negli anni le cose siano migliorate, io dico la verità, sono per il NON spreco, quindi anche se sono vegan, uso le scarpe e le cinture di pelle che ho, come la lana, del resto.
Sto attenta nei pochi acquisti che faccio ora, evito di comprare se non sono sicura, ma quello che ho, non lo butto. Non sopporto sprecare le cose e finchè questi oggetti non mi faranno "sentire male", li userò...però, ad esempio, la giacca di pelle...già non la metto più............