giovedì 28 aprile 2011

Cosa mangiava il Profeta?

Vi siete mai chiesti quali rapporti intercorrono tra il vegetarianesimo e il mondo islamico? Io sì, e sono andata a cercare qualche informazione sull'argomento...


Durante il nono mese del calendario islamico, i musulmani in tutto il mondo celebrano la principale festività della loro religione: il Ramadan. Il Ramadan segna il periodo in cui il fondatore della religione, il Profeta Maometto, ha ricevuto le sante parole di Allah per trascriverle nel Corano (VII  secolo D.C.).

Secondo gli studiosi il Profeta Maometto, pur non essendo un vegetariano, preferiva  mangiare cibi vegetariani e aveva un grande amore e compassione per gli animali. I suoi cibi preferiti consistevano principalmente di yogurt con burro o noci, cetrioli, datteri, melograni, uva e fichi. Era anche noto per aver citato: "Dove c'è abbondanza di verdure, una schiera di angeli scenderà in quel posto"



Come la maggior parte delle religioni del mondo (a parte il  giainismo), il moderno Islam non supporta completamente il vegetarianismo, anche se alcune sette musulmane, come gli sciiti e i sufi hanno un seguito di persone vegetariane. In tutto i paesi dell'Africa, del Medio Oriente e Sud-est asiatico - luoghi dove è molto diffuso l'islam - d'altronde, nell'alimentazione del popolo - non così dicasi di quella dei ricchi - la carne non è un cibo consumato regolarmente, per motivi economici ovviamente, rendendo il vegetarianismo una necessità e non una scelta. Come è sempre avvenuto anche nel nostro Paese, va da sè, dove il cibo tradizionale è sempre stato a base di cereali, legumi, ortaggi e dove i ricchi hanno sempre sofferto di quelle patologie che ora chiamiamo "malattie del progresso" anche in tempi non sospetti, proprio grazie all'abbondanza di carni sulle loro tavole: gotta, malattie cardiocircolatorie, colesterolo alto, etc.

Durante il Ramadan, i musulmani iniziano la giornata con un pasto prima dell'alba (sehri) di porridge, pane o  frutta. Quando si avvicina il tramonto,  rompono il digiuno con qualcosa di semplice ancora come  pane e frutta, seguiti da un pasto  (iftar) come una zuppa o uno stufato. Quando la luna nuova è avvistata, il Ramadan termina con una grande festa per la famiglia e gli amici, della durata di diversi giorni, chiamati Eid-ul-Fitr.

Ci sono alcuni piatti tipici serviti durante o dopo il Ramadan provenienti da vari paesi che sono effettivamente vegetariani e/o vegan, come il Jary (una ricetta algerina) o la Demjieddera (a base di riso e lenticchie, dalla Palestina) o Patate e cavolfiori speziati (dal Pakistan), e tanti altri.



Continuerò a informarmi, soprattutto su sciiti e sufi, sulla loro cultura, alimentare ma non solo.
Voi ne sapete qualcosa?




Fonte: Feasts of the Prophet: Ramadan and vegetarianism in Islam (by Julian Bynoe)

7 commenti:

Sibia ha detto...

io non ho nessuna informazione al riguardo, ma l'argomento è interessantissimo! Grazie ^_^

Samantha ha detto...

Ho letto da qualche parte che Battiato, che è vegetariano, si è convertito all'Islam ed è diventato un sufi.
Io ho visitato solo due paesi islamici ( Turchia e Marocco ) posso dire di aver visto mangiare molta carne sotto forma di stufati, spiedini e cose del genere. Anche le verdure sono cucinate con il brodo di carne..però il pane è ottimo, la frutta anche quindi mi sono sfamata facilmente!

Antonella ha detto...

''In tutto i paesi dell'Africa, del Medio Oriente e Sud-est asiatico - luoghi dove è molto diffuso l'islam - d'altronde, la carne non è un cibo consumato regolarmente, per motivi economici ovviamente, rendendo il vegetarianismo una necessità e non una scelta''.

Beh in Marocco la tagine è un culto... alcuni amici, proprio quando ci siamo confrontati sulla mia scelta vegan mi raccontavano di quanto si mangi e si mangi...la tagine.
http://it.wikipedia.org/wiki/Tajine
ma d'altronde se sei studente e/o comunque non hai tutto questo denaro in tasca la dieta ''vegetariana'' resta quella più abbordabile!
Lì vai nei mercatini di strada e trovi la verdura che costa pochissimo,i cereali/legumi lo stesso,la frutta secca dipende ma ancora...te ne puoi permettere un bel pò! mica come in Europa dove per 100 grammi di datteri o altri tipi di frutta secca ti chiedono un mutuo a momenti.(e non parliamo di sapore poi)


In Marocco c'è stata una massiccia introduzione del modello caseario occidentale..il formaggio non è cosa che trovi ad esempio(se non di importazione, e non credo affatto di produzione.)
Si cresce con una dieta 'naturale', fatta appunto di verdure e frutta/frutta secca poco o per nulla coltivata con pesticidi &co. Il mio ragazzo,da quando mi ha conosciuta è subito diventato prima vegetariano poi vegan. :)Per lui non è stato difficile una scelta del genere. E credo che la maggiore sensibilità comunque verso il prossimo che si riscontra nella religione musulmana, lo abbia aiutato ad estendere e rivedere la sua concezione sul mondo animale.

Ariella grazie per l'articolo :)

Fra ha detto...

Ho due link interessanti sull'alimentazione legata alle tradizioni indiane. Interessante quello che scrivono sulle verdure a foglia e la grande energia che hanno e che in effetti ho provato di persona. Consiglio la verdura cruda ( e magari una prugna secca) a tutti quelli che son malati o degenti altro che formaggini puree polli e magari la mela alla fine del pasto che se uno è già debole lo finiscono di sfasciare.

http://ram.forumcommunity.net/?t=26109545

http://www.apnu.net/alimentazione.html

PDA ha detto...

http://www.tariqa-burhaniya.it/engl/D_ital_e.htm

PDA ha detto...

http://www.tariqa-burhaniya.it/engl/D_ital_e.htm

Ariel ha detto...

grazie per i vostri contributi! andrò ad approfondire quanto prima, mi piacerebbe intervistare anche qualcuno della comunità sufi in Italia...