domenica 31 gennaio 2010

Imprecazioni

Ok, dico qualcosa sulla caccia. E' un argomento che tocca in me delle corde crudeli, lo ammetto, sono tra quelli che quando qualche cacciatore viene impallinato (a volte, il genio, anche da se stesso) non se la sentono proprio di intristirsi. Penso: uno di meno.
Lo so, non è bello e tutto il resto, e infatti mi scuso con i miei lettori più algidi, superiori a queste bassezze sentimentali, non ne vado fiera.

Il mio è un sentimento di lunga data. Ricordo che in prima media ci portarono con la classe alla sede dell'Arci Caccia (sul lungomare di Ostia, Roma, tanto per precisare) dove dei cacciatori ci parlarono del loro amore per la natura, con sfondo di animali impagliati e foto con scene di mattanza. Non potevo certo essere accusata di demagogia a 12 anni. Mi dovettero portare via, credo l'illuminata insegnante di scienze, perchè cominciai a inveire contro quei quattro figli di buona donna che intendevano convincermi della bontà delle loro azioni. Anche da fuori imprecai contro di loro. Tant'è, non mi mettete vicino ad uno di loro, ora come allora.

Ora Claudio e Barbara mi hanno tirato in ballo e non posso esimermi oltre. Voglio lasciar parlare però i partecipanti al forum di Repubblica.
Il primo che ho scelto tra i tanti anti-caccia è questo (ometto i nomi, tanto non ha importanza):

Vale la pena citare un episodio che mi è capitato alcuni anni fa, a dimostrazione dell'arroganza, della prepotenza e della vigliaccheria di certi massacratori di animali. Passando per una stradina di montagna, mia moglie ed io incrociammo due cacciatori evidentemente già in preda ai fumi dell'alcool alle 10 del mattino, che non trovarono di meglio che sparare al mio cane. Alzai la voce per protestare e, nonostante io sia alto 1,90 e pure ben piantato, mi appoggiarono la canna del fucile sul collo credendo di farmi tacere. Ma non fecero altro che farmi incazzare di più, tant'è che se la diedero a gambe.

Pensavo fosse finita lì. Invece, dopo un paio d'ore, trovai ad aspettarmi sotto casa una decina di cacciatori che per divertirsi sparavano a tutto ciò che poteva essere un bersaglio, compreso un cartello di divieto raccolta funghi. Episodi di questo genere ne capitano più di quanti se ne possa immaginare. E credo che gli oltre 60 morti del 2009, vittime della caccia, stiano lì a dimostrare che è tramontata l'idea romantica del cacciatore che vaga per la campagna con la doppietta aperta sul braccio e che valuta cosa colpire. Ormai vanno in giro orde di selvaggi che svelano il loro ego violento appena imbracciano un'arma.

Nessun commento ulteriore è necessario. Ma passiamo ai difensori della nobile arte, tra i quali compare lo squilibrato citato da Claudio (i grassetti sono miei):

State strumentalizzando quella che in tutta Europa stanno facendo da sempre. In Spagna, si cacciano i tordi senza limiti giornalieri fino al 28/02/10. In Inghilterra, si cacciano i colombacci tutto l'anno, essendo considerato specie dannosa per l'agricoltura.
In Francia, si cacciano gli ungulati fino al 28/02/10. Senza considerare i paesi del'Est Europa, ora in parte nella comunità europea, dove ci sono ancora meno vincoli sulla caccia.
I problemi per la natura non li portano i cacciatori, ma sono dovuti alla cementificazione selvaggia, all'inquinamento e alla falsa informazione delle associazioni animaliste italiane. Faccio notare che in Europa gli ambientalisti collaborano con i cacciatori. [N.d.A. non ho dubbi, anche da noi il WWF fa altrettanto]

Continuate così e fra poco le uniche speci che popoleranno i nostri boschi saranno corvi-gazze-volpi e poco più, perché senza l'uomo la natura da sola non si autoregola. Perché l'uomo, che piaccia o no, da che mondo è mondo, è sempre stato al vertice della catena alimentare.

P. S.: Vi porto un esempio di come sono cambiati i tempi (in peggio). Mia nonna mi raccontava sempre che i contadini, quando qualcuno uccideva una volpe o una faina, lo ricompensavano con delle uova, oggi invece se uccidi una volpe ti arrrestano. [N.d.A. Immagino che ai tempi suo nonno violentava anche la nipote, che fosse pieno il paese di scemi del villaggio grazie all'incesto diffuso, che il delitto d'onore fosse consentito e anzi auspicato, che i bambini lavorassero da quando avevano 6 anni]

E ancora, un altro strenuo difensore della mattanza:

Secondo me bisogna smetterla con tutta questa ipocrisia. Premetto che è sbagliatissima questa norma che potrebbe consentire alle Regioni di allungare il periodo venatorio. Prima di tutto, per consentire la riproduzione degli animali. Detto questo, perché si deve limitare la libertà di fare una bella passeggiata con tranquillità? L'uomo ha vissuto per migliaia di anni di caccia. Allevare animali per poi ucciderli, non mi sembra poi tanto diverso. Il bracconaggio è da condannare. Basta ipocrisie. Magari di chi si veste con pellicce. [N.d.A. Su questo mi trova d'accordo, chi si definisce contro la caccia e si mangia la bistecca e veste con un bel giaccone bordato di pelo è altrettanto colpevole di reati contro il pianeta]

Sentite quest'altro, degno emulo di Albert Einstein quanto a sinapsi cerebrali:

Premetto che non sono cacciatore. La caccia è stato il primo lavoro dell'uomo per procurarsi cibo e vestiario, pertanto è una nobilissima arte e uno sport. Le Regioni non avranno alcuna mano libera per far saltare le date di apertura e chiusura della caccia, poiché queste rimangono per legge inalterate, dunque i turisti agostani possono stare tranquilli: non ci sarà nessun cacciatore che possa sparare loro. E' vero che i mesi di caccia sono cinque, ma i giorni di caccia, quando va bene, meteorologia e specie migratorie permettendo, sono solo tre a settimana. Licenze e permessi fruttano introiti allo Stato e all'indotto. La parola "uccidere" usatela per una lotta diversa. Quella alle droghe, specie quando sfiora o tocca politici. [N.d.A. Classico qualunquista che impreca contro il tempo e il governo ladro e non muove un dito ne' contro la corruzione, ne' contro la mafia della droga, ne' niente]

Infine, last but not least, ecco la ciliegina sulla torta. Sempre della serie geni si nasce:

Siete molto, ma molto scorretti, verso la nostra categoria e non conoscete nulla del nostro campo né come sono severe le leggi che controllano la caccia. Fate solo ridere. Informatevi bene di quello che succede in Europa e nel mondo! .... Comunque io sono qui, venite pure bastardi comunisti.

Se i sondaggi ci dicono chiaramente che la quasi totalità della popolazione italiana è contraria non solo all'allargamento dei tempi di caccia ma alla caccia tout court, per altro verso siamo in balìa di una potentissima lobby e di politici collusi. Mezzo milione di gente con quozienti intellettivi pari a quelli di una statuina di Capodimonte ha in pugno la stragrande maggioranza degli italiani.
Al riguardo, leggete anche:



10 commenti:

Andrea ha detto...

non mi voglio dilungare, dico solo che quando avevo vent'anni mi hanno sparato addosso, fortunatamente mancandomi seppur di poco. degno di nota che alla mia reazione (urla sconsiderate e bestemmie diffuse) quel drappello di criminali si è dato ad una fuga disordinata senza, manco a dirlo, preoccuparsi di verificare cosa potesse essere successo a me o alla mia ragazza con la quale stavo passeggiando...
vorrei segnalare questo sito, invitando chiunque ad aderire ai comitati
http://www.cacciailcacciatore.org/index.html
date un occhio alla sezione testimonianze vittime della caccia...davvero agghiacciante, sconvolgente, toccante, folle ecc...

Andrea ha detto...

ah, dimenticavo, leggendo il primo paragrafo del tuo articolo mi è venuta in mente una notizia letta qualche tempo fa..so che non è molto bello ma quando l'ho letta ho sghignazzato non poco!eccola:
Un giornale del Tennessee, The Chattanoogan, dà notizia di un cane da riporto che ha in qualche modo vendicato generazioni di consimili sparando al suo padrone, Thomas St. Charles III, di 28 anni. Secondo quanto riferito, l’uomo e il suo labrador avevano da poco concluso una battuta di caccia alle anatre quando l’animale è saltato sul fucile, lasciato incautamente appoggiato per terra ancora carico. E’ partito un colpo che ha preso il cacciatore nell’addome uccidendolo. fonte:
http://chattanoogan.com/articles/article_99710.asp

Noel ha detto...

Se all'inizio potevo essere d'accordo sul fatto che non bisogna gioire o essere contenti quando si sente la notizia di un cacciatore accoppato dai suoi stessi simili, bhè, dopo aver letto quello che sti deficienti scrivono non potrò che provare un pizzico di felicità in più alla prossima notizia.
Lo so, non si deve dire... ma la penso così, sarei un ipocrita se dicessi qualcosa di diverso

Iniziato ha detto...

La differenza tra "noi" e loro e che loro fanno gruppo, noi no.
Se contassimo tutti i veg d'italia la cifra sarebbe enormemente maggiore al numero di cacciatori.

Tempo fa scrissi questo : http://anoldseed.blogspot.com/2009/02/un-gigante-senza-testa.html

Ariel ha detto...

Andrea, questa storia del labrador che accoppa il padrone è quasi commovente, magari ogni cane sparasse al proprio padrone cacciatore... (sempre della serie che non si deve dire ma non si può impedirci di pensarlo)

Fra ha detto...

Quella della catena con i vertici è da conservare.
Mai avuto una bicicletta? Lo sanno che saranno sbranati dai vermi?

Ariel ha detto...

No, se lo scordano Frà

Iniziato, sei alla fine del post ;-)

Iniziato ha detto...

Grazie Ariel, molto onorato.

lallabel ha detto...

non mi nascondo...bravo il cane che ha sparato al padrone!
e bravi anche anche ai cacciatori che si sparano fra di loro!

riccardo ha detto...

"Comunque io sono qui, venite pure bastardi comunisti"
Mi dài l'indirizzo per favore che ci vado?