giovedì 8 ottobre 2009

Il Replicatore

Me l'ha ricordato ieri mattina Piergiorgio, amico di penna, o meglio, di tastiera. Il Cocoon Cooker ha un illustre predecessore: il replicatore.

Vi riporto da Wikipedia:
Il replicatore (nome completo: replicatore di materia a matrice molecolare) è una tecnologia immaginaria dell'universo fantascientifico di Star Trek, capace di ricreare qualsiasi varietà di cibo o di oggetto inanimato, partendo dall'energia pura o da una materia inerte.
Come fanno a viaggiare per anni interi e a procurarsi del cibo nel corso delle loro spedizioni quelli di Star Trek? Tutto merito del replicatore, che consente di "ricreare qualsiasi varietà di cibo o di oggetto inanimato con il solo limite del software e della complessità dell'oggetto richiesto".

E ancora prosegue:

Il replicatore di materia a matrice molecolare rappresenta essenzialmente un'evoluzione della tecnologia del teletrasporto. Le differenze con il teletrasporto consistono nel fatto che, mentre quest'ultimo si limita a trasferire oggetti e persone da un punto all'altro, il replicatore consente di modellare la materia a livello molecolare e di ricreare qualunque tipo di oggetto o cibo, a partire da materia grezza di base, inerte e facilmente immagazzinabile. La matrice spaziale dell'oggetto deve per forza essere già presente nel database del replicatore, altrimenti bisogna fornire un esempio al sistema.

Mirabile invenzione. A quando nei nostri sgabuzzini? A quando nei nostri tinelli?
Un macchinario creato per provvedere ad una alimentazione completa per quelli che viaggiano nella Federazione Stellare potrebbe funzionare anche per noi? E il gusto di questi cibi? Certo non sarebbe lo stesso. Però meno impatto ambientale. O no?

Piergiorgio mi ha anche segnalato un episodio di Star Trek in cui Data (l'uomo-robot) gioca con il gatto Spot e lo nutre. E da dove prende il cibo da mettere nella ciotola?


7 commenti:

Noel ha detto...

Non per fare il castrofista di turno (anche se mi viene particolarmente bene!) ma secondo me abbiamo più possibilità di tornare a vivere nelle caverne rispetto a quella di avere in casa un aggeggio simile

;)

Ariel ha detto...

dici? bah, io temo il contrario
arriveremo alle pillole per nutrirci come gli astronauti?!

poveri i nostri posteri...

Noel ha detto...

In un pianeta finito le risorse sono finite, così anche lo sviluppo, tecnolgia compresa anche perchè usa minerali più svariati, anche rari e quindi non disponibili eternamente. Così, come tutto ha un inizio ed una fine, questo vale anche per lo sviluppo (e può essere un bene) anche se culturalmente non lo si vuole accettare.
Eh sì, se non gli lasceremo qualche fiume, albero e campo non contaminato da veleni mi sa che patiranno parecchio! :(

P.S. Consiglio per l'acquisto letterario in proposito: "I nuovi limiti dello sviluppo" D. Meadows, J. Randers

Ariel ha detto...

grazzzzie, faccio un salto domani in libreria e me lo sfoglio, sto cercando libri sulla decrescita...

Noel ha detto...

"La decrescita felice" - Maurizio Pallante

P.S. verifica parola di questo mio commento: "culatin" :D

Giovanna Astori ha detto...

uh che bello! si può usare anche per le persone 'andate'? :)))

Ariel ha detto...

bella domanda, Giov, chissà...
eppure, non mi stupirei che prima o poi....