Tra l'altro proprio in questo momento i nostri tanto amati deputati (!?) sono in fase digestiva dopo il lauto pasto dimostrativo preparato presso il ristorante di Montecitorio dallo chef Pietro Leemann del ristorante Joia di Milano. Il menu ha compreso per antipasto carpaccio d'anguria e crostini di melanzane, per primo lasagna al pesto e riso arrostito con zucca e porcini, mentre per secondo una valdostana di seitan con zucchine e maionese di mandorle. Per dessert una bavarese di mele e lamponi, con biscotto di carruba.
Gianluca Felicetti, presidente della Lav, spiega in cosa consiste questa proposta, ovvero: «garantire il diritto alla scelta vegetariana in tutti i luoghi pubblici, convenzionati e privati significa non relegare chi non ama la carne a dover scegliere sempre il solito contorno».
Parole sante! Basta con verdure grigliate e insipide insalate (che non sono certo fatte come piace a noi e come ce le facciamo a casa, piene di cose buone)! Basta col chiedere che diavolo ci hanno messo nel risotto o nella zuppa di ceci (sempre il dado di carne c'è, sempre)!
La legge prevede che siano «sempre offerte e pubblicizzate almeno un'opzione vegetariana e una vegana in alternativa alle pietanze contenenti prodotti o ingredienti animali previste nel menu convenzionale».
Ma non è finita. La proposta prevede anche l'introduzione dell'insegnamento di nozioni di nutrizione e gastronomia vegetariana e vegana nei programmi didattici degli istituti alberghieri e gli studenti di queste scuole che per motivi etici o religiosi «si oppongono alla violenza su tutti gli esseri viventi», potranno dichiarare la propria obiezione di coscienza a seguire le lezioni didattiche pratiche riguardanti alimenti animali.
Il ministero della Salute e quello delle politiche agricole dovranno poi proporre almeno una volta all'anno campagne informative sui benefici della alimentazione vegetariana e vegana. La mancata applicazione di queste disposizioni comporterebbe sanzioni amministrative pecuniarie da 3 a 18 mila euro e la sospensione della licenza di esercizio per trenta giorni lavorativi.
La responsabile settore Vegetarismo della LAV, Paola Segurini ha dichiarato:
E Gianluca Felicetti, presidente della LAV, ribadisce:
“I tempi sono maturi perché questo diritto sia garantito per legge ad ogni cittadino, senza alcuna discriminazione; basti pensare che proprio il Comune di Roma è stato pioniere in questo campo: da circa dieci anni la scelta vegetariana è garantita nelle mense delle scuole dell’obbligo della Capitale. Assicurare la scelta vegetariana significa anche valorizzare molta parte della tradizione gastronomica italiana, da sempre ricca di sani e gustosi piatti vegetariani ad esempio a base di legumi, soddisfare una domanda crescente e sostenere un settore economico di straordinaria importanza. Significa bandire dalle nostre tavole molta violenza verso miliardi di animali e avere un’attenzione concreta verso l’ambiente”.
Purtroppo le lobbies di allevatori, macellai & co. sono molto potenti, più di quelle dei produttori di tofu. Vediamo come va a finire. La vedo dura.SONDAGGIO: Siete d'accordo con la proposta di legge?
1 commento:
magariii....
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