Ieri pomeriggio ero in treno per il consueto viaggio di ritorno dalla città, dove lavoro, alla campagna, dove vivo. Ho incontrato un compagno di viaggio con cui spesso condivido le chiacchere e il tempo da trascorrere su rotaia e mi ha sentito parlare al cellulare con il mio compagno circa l'opportunità o meno di uscire a cena ieri sera stesso.
L'argomento della telefonata verteva sul fatto che abbiamo un ospite irlandese per qualche giorno a casa nostra e ci sarebbe piaciuto portarlo a cena in un ristorante vegetariano, essendo lui diventato tale dopo l'ultimo soggiorno a casa nostra a maggio. Ma siccome loro sarebbero tornati a casa tardi e i ristoranti vegetariani più vicini sono a 25 o a 40 km da casa, si poneva la questione se tentare la sorte in un ristorante "normale" nei dintorni o se, infine, preferire una cenetta con tutti i crismi preparata e degustata a casa.
Al che, il compagno di viaggio, sentendomi definire "schifoso" l'odore che emana dalle cucine e dai piatti dei vicini di tavolo in un ristorante onnivoro, si è sentito in dovere di specificare che lui non definisce certo "schifoso" l'odore di un piatto vegetale ne' gli fa "schifo" un piatto d'insalata. E che come lui non cerca di convincere me, io non devo convincere lui. Cosa che peraltro non ho mai tentato di fare, dal momento che col tempo (basta poco) si impara a capire chi si ha davanti e i limiti di quella persona, e non vale la pena di parlare a vanvera con individui che non hanno in sé il germe della compassione e della non-violenza, come elementi insiti e imprescindibili per la propria esistenza in vita su questo pianeta.
Alla fine la conversazione ha preso toni stizzosi da ambo le parti (non sempre chi è veg è anche un piccolo buddha) e abbiamo cercato forzatamente di cambiare materia di discussione, visto anche che - appunto - le argomentazioni dalla sua parte erano troppo stolide per i miei gusti, ovvero "la carne a me mi piace" e "si è sempre fatto così". Dio mio, che pena e che rabbia.
Ora, io certamente peccherò talvolta di una certa forma di snobismo intellettuale (se così lo intendete), ma - ahimè - se questo può consolarmi, vedo che non sono la sola, e ad esempio tra i miei lettori trovo tante persone di fine capacità di raziocinio, persone colte e sensibili, e per colte non intendo tanto l'aver studiato al liceo piuttosto che all'università, ma gente che caso mai, proprio come me, sa di non sapere e cerca di colmare i propri vuoti conoscitivi come può. E' questo il genere di essere umano che io prediligo, mi si perdoni la debolezza. Empatico, sensibile, che usa quei quattro neuroni che ci hanno dato in affido alla nascita.
Dimenticavo... Volete poi sapere dove abbiamo cenato ieri sera?!
A casa. Il menu era così articolato:
lasagne al forno
guacamole con crostini
asparagi al vapore con veg-maionese fatta in casa
funghi in pastella fritti
melone bianco al maraschino
Oggi mangerò solo uva a pranzo, sono ancora sazia di ieri sera. Bello mangiar bene e sentirsi leggeri, nel corpo e nell'anima.
8 commenti:
Come ti capisco! Cerco sempre di evitare l'argomento con chi da subito mi ha dato l'impressione di non volerne sapere, perché so che andrei su tutte le furie. Non sono un'abile oratrice e mi arrabbio quando non riesco a far capire il mio punto di vista. Poi però mi rincuoro quando riesco a insinuare il dubbio in persone con una certa sensibilità, che ancora semplicemente non si sono soffermate a pensare...
Hai fatto diventare vegetariano pure il tuo amico irlandese... ma quanti ne hai sulla coscienza? (spero tanti)
io non riesco a convincere nessuna/o
fammi capire, ma se a lui non fa schifo l'insalata a te deve per forza non far schifo la carne?ma di cosa stiamo parlando, di par condicio?!è inutile, la maggior parte della gente ha dei seri problemi a creare dei pensieri semplicemente logici...
Noel, lui era una gran mangiatore di carne e quella non la tocca più e si sta già domandando come cavolo ha fatto a mangiarla prima...
non è ancora vegan al 100% perchè ogni tanto assaggia qualcosa con latte e uova, ma se non altro cerca di stare attento che non sia proveniente da allevamenti intensivi (per me non cambia nulla, ma per un carnivoro è un grande passo avanti, se penso che io sono rimasta "solo" vegetariana per anni e anni...)
Quanto al resto, beh, sì, secondo me c'è un problema di capacità sinaptiche (si può dire?), nessun link funziona come dovrebbe
demoralizzante
L'argomentazione: "Come io non ho niente contro te che mangi solo verdure, tu non avere nulla contro il consumo di carne e rispetta la scelta di chi vuole mangiarla", è una delle più tipiche, frequenti, abusati.
Chi la utilizza non si rende naturalmente conto che se io mangio solo verdure e lui mangia pure la carne, un vitello muore lo stesso, quindi un terzo ci rimette comunque.
In quei casi si percepisce nitidamente tutta la distanza insormontabile che separa le due coscienze: il carnivoro non riesce in alcun modo a concepire la sofferenza animale e relativa empatia. Non la considera proprio, per limiti propri.
Quindi quasi sempre è del tutto inutile stare a spiegare. Talvolta invece no. Qualche campicello fertile nella desertificazione cementifera dell'animo umano sussiste ancora.
e la dimostrazione di ciò è che noi siamo qui...
anch'io spesso mi trovo in difficoltà a spiegare le mie ragioni ad un onnivoro...specialmente da quando sto cercado di fare il passo da vegetariana a vegana...molti non cercano neanche di capire e mi guardano come se fossi "malata" e pensano sia una dieta per dimagrire!
...certo qualcuno magari ci pensa, il dubbio sorge ma poi dice "no, non dirmi queste cose altrimenti non mangio più!"...assurdo!
Io ci ho rinunciato da tempo ad argomentare con gli idioti! Altro che dialettica hegeliana!!
E' solo tempo perso. Oltre a energie da utilizzare meglio!
Comunque, quando qualche imbecille insiste sull'argomento, sciorinando l'utilità della carne, emetto il mio diktat: " Non mangio carne per motivi etici, va bene?"
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