sabato 26 marzo 2011

Buon week end!

Cari amici,
in questi giorni non ci sono stati aggiornamenti e non ci saranno almeno fino a martedi perche sono ospite da amici in Irlanda, fuori Dublino. Ieri sera ho cenato in un fantastico ristorante veg di cui non vedo l'ora di racontarvi (ho fatto foto per voi!)....

A presto!

domenica 20 marzo 2011

Cause ed effetti

Secondo una ricerca statunitense, circa 3 milioni e mezzo di americani sono affetti da anemia, ovvero da una deficienza di globuli rossi sanguigni o di emoglobina, la proteina del sangue che trasporta ossigeno attraverso il corpo. Molti studi indicano come causa di questo problema il consumo di latte e latticini, come abbiamo più volte raccontato in queste pagine.
Uno studio pubblicato sul numero di febbraio 2007 sul brasiliano Jornal de Pediatria (83(1):39-46 ) identifica quali sono i fattori di rischio dell'anemia tra i bambini tra i 6 mesi e i 5 anni. 
Le conclusioni? 
"I nostri risultati hanno rivelato che i fattori dietetici maggiormente responsabili per il rischio di anemia erano il trarre la percentuale maggiore di calorie dal latte di vacca"
Se sei anemico i medici è normale che ti prescrivano integratori di ferro. I soliti ignoranti...Invece di concentrarsi sul perchè i loro pazienti perdono sangue e perchè la loro emoglobina è insufficiente...
"Il latte vaccino può causare la perdita di sangue dal tratto intestinale, che nel tempo,riduce i depositi di ferro dell'organismoLa perdita di sangue può essere una reazione alle proteine ​​del latte vaccino. (Journal of Pediatrics, 1990, 116)

Dunque, la cura dell'anemia potrebbe iniziare da una semplice pulizia del proprio frigorifero: via tutti i prodotti caseari, latte, yogurt, etc.
Inutile prendere integratori se non si va al nocciolo del problema. E a proposito di nocciolo, ricordatevi che la frutta secca è uno dei migliori integratori naturali di ferro...
Pensate che ormai il guaio è fatto? No no, leggete qui:
"Il sanguinamento intestinale indotto dal latte vaccino in tutti i casi si è risolto completamente dopo l'istituzione di alimentazione priva di latticini". (Journal of Pediatric Surgery, 1999 Oct, 34:10)
E' reversibile. Dunque, se siete genitori, mettetevi una mano sulla coscienza e smettetela di credere alla tv...



Viviamo in un'epoca molto ingenua; per esempio, la gente compra prodotti la cui eccellenza è vantata dalle stesse persone che li vendono. (Jorge Luis Borges)


fonte: www.nomilk.com

lunedì 14 marzo 2011

L'annosa questione della virilità

Un recente studio ci dice che le donne considerano gli uomini vegetariani meno virili. A me succede esattamente il contrario, strano, no?! Un uomo che mangia animali per me fa la parte del codardo, del vigliacco che si rifà sui più deboli, per non parlare di quanto io consideri una certa sensibilità indispensabile anche negli uomini, siano essi minatori, impiegati, artisti, acrobati, artigiani e quant'altro, Non la considero una sensibilità da effeminati, quantunque credo non ci sarebbe eventualmente nulla di male in questo caso, ma proprio tipica di uomini forti, che difendono chi non può farlo, uomini giusti. Qualcuno pensa che un Marthin Luther King sia una checca isterica? (ripeto, non c'è niente di male ad esserlo, ma non è questo il caso). E invece chi sarebbe virile, un energumeno menefreghista divoratore di carogne? Magari sovrappeso, di quelli che non si vedono neanche gli attributi sessuali, occultati dall'epa? Boh, i gusti son gusti.


Uomo virile?
Veniamo alla ricerca in questione. Gli uomini che scelgono di non mangiare carne hanno sempre dovuto affrontare una certa dose di scherno sulla loro virilità e questo studio rende più che mai chiaro il concetto, tanto che pare che perfino le donne che non mangiano carne pensano che gli uomini vegetariani siano meno mascolini. 

Sono state date a uomini e donne le descrizioni di studenti fittizi la cui personalità divergevano in un unico punto: alcuni mangiavano carne, altri erano vegetariani, ma questo agli osservatori non veniva detto. Gli studenti vegetariani sono stati stimati essere più virtuosi, liberali, pacifisti, più weight-conscious  (come tradurre? più consapevoli del proprio peso corporeo?) mentre l'esatto contrario si pensava degli studenti che mangiavano carne.
Si suppone dunque che caratteristiche come l'essere liberali, virtuosi, pacifisti siano considerate poco virili. Ma io ho sempre pensato che se Gino Strada fosse veg sarebbe il mio uomo ideale!!! Da chi dovrei essere attratta, da un serial killer obeso?

Sarà vero che il mangiar carne è stato a lungo associato, soprattutto in Occidente, ad un archetipo tradizionalmente "maschile". Ricchezza e potere politico sono stati associati con la carne perché la carne è considerato di per sé un bene di lusso. Ma quante cose sono cambiate negli ultimi secoli? Un tempo era normale che ci fossero schiavi, l'incesto non era considerato un orrore, venivano fatti mangiare i cristiani dai leoni, le donne venivano bruciate come streghe anche solo per la loro sapienza erboristica, se proprio vogliamo fare degli esempi...
Il troglodita o il signorotto medievale che sbrana il trancio di carne francamente non mi danno nessun sentore di civiltà, a meno che tutte le altre ignominie sopra citate non lo siano almeno altrettanto.
Il triatleta vegan Brendan Brazied
D'altro canto oggi gli uomini sono condizionati attraverso la pubblicità - più o meno esplicita - e i media più in generale quanto a stereotipi maschili e femminili. Abbiamo già parlato di questo argomento tempo fa, quando accennammo ai saggi di Carol J. Adams sulla relazione tra l'oppressione maschile sulle donne e il consumo di carne (in particolare nel suo The Sexual Politics of Meat, la cui lettura vi consiglio caldamente).

Fossi un uomo, non circoscriverei la mia virilità alla mia capacità di sopraffare e dominare altri esseri viventi, umani e non. Certi stereotipi maschili sono deleteri e personalmente poco, molto poco virili, a meno che la codardia non sia parte di queste caratteristiche prettamente maschie.
Quanto a prestanza fisica, date uno sguardo a Brendan Brazier, qui sopra, nella foto...

Voi che ne pensate?





sabato 12 marzo 2011

Lezione e tanta ricreazione

Ieri sera abbiamo tenuto una lezione di cucina vegan presso l'associazione culturale Forza Vitale, alle porte di Roma, ad Ardea. Vi racconto come è andata.
Le persone intervenute alla serata erano 23-24 se ho contato bene, tutte con tanta voglia di ascoltare e di chiedere e di saperne di più su argomenti che purtroppo non sono che raramente trattati dai media ufficiali. Li capisco... Io sono diventata vegetariana in anni in cui internet non c'era, si potevano leggere libri (pochi) sul vegetarianesimo, e soprattutto sulla macrobiotica che però su di me non sortisce alcuna fascinazione. Pur riconoscendo la salubrità di molti alimenti e ricette, ahimè, io sono nata qui, a queste latitudini, e a me certi sapori...."giapponesi" non sono mai piaciuti un granchè. Riso integrale? Sì, ma a risotto. Gomasio? Sì, ma sugli spaghetti aglio, olio e peperoncino. Tamari? Qualche volta, ad esempio nel seitan in salsa d'arancia che a casa mia si fa sempre durante le feste natalizie. E poi la macrobiotica non ammette un grande utilizzo di frutta, mentre non è contraria a pesce e carni bianche talvolta. No, decisamente non fa per me, se non per qualche spunto per rielaborazioni in chiave mediterranea.


Tornando a ieri sera, non è facile accedere a un certo tipo di informazioni che io credo invece  si debbano  far circolare. Una volta venuti a conoscenza, poi si decide di far finta di niente o di approfondire. Ma almeno ci venga data la scelta. Non deve esserci solo la pubblicità in tv a parlare, non  solo i nutrizionisti o sedicenti tali che parlano in certe trasmissioni e che poi si scoprono collusi con le lobby degli allevatori, dei macellai, delle multimìnazionali. Il Prof. Cannella, spesso presente a SuperQuark, era uno di quelli. Purtroppo, ancora giovane, è morto qualche settimana fa di cancro. Diceva che noi dobbiamo mangiar carne perchè siamo fatti di carne. Infatti tutti gli erbivori, come i tori e gli ippopotami, sono fatti di erba ["Fatti di erba"?! qui se c'è qualcuno fatto di erba è chi se ne esce con queste sciocchezze!].

Basta digressioni! La serata si è svolta all'insegna della preparazione di un menu  tipo vegetale al 100%: crostini misti con affettati vegetali, rigatoni al ragù, saltimbocca alla romana con crema di piselli alle erbette, budino d'arancia al profumo di cannella e cioccolato. Tutto rigorosamente vegan: salutare, senza un solo grammo di colesterolo, e soprattutto senza che nessun essere vivente sia stato sacrificato alla convivialità. Si può stare in allegria, condividere un pasto in una serata di festa, senza dover sacrificare nessuno e alzarsi da tavola con la coscienza a posto. 
Non occorre mostrare strazianti video e immagini di ciò che accade negli allevamenti, se vi fidate sulla parola. Nessuna brava persona potrebbe mai condonare simili condizioni di vita e di morte. Come diceva qualcuno, se le pareti dei mattatoi fossero di cristallo, tutti diventeremmo immediatamente vegetariani.

Tra la spiegazione  delle procedure di preparazione e cottura dei piatti, nei tempi morti in cui pentole e padelle lavoravano per noi, abbiamo fatto quattro chiacchere su cosa significa mangiare vegetale al 100%: escludere ogni cibo di origine animale, introdurre antichi alimenti ormai poco utilizzati, con particolare accento sulla frutta secca e disidratata e sui semi oleaginosi come i semi di lino, di zucca, di girasole, sugli effetti deleteri di carni e latticini sulla nostra salute, sul fabbisogno di ferro e calcio e su come ricavare questi nutrienti dai vegetali e tanto altro ancora.
Ciò che ci premeva di più sottolineare è che mangiare così è gustoso, piacevole, facile, appagante. Dimenticate scialbe insalatine e verdure lesse scondite, quelle le riserviamo agli onnivori a dieta! Diete che durano poco, perchè non possiamo reggere alla noia di diete snervanti e tristi come quelle che i normali dietologi affibbiano ai loro malcapitati pazienti. Invece, mangiare vegan significa avere a che fare con una cornucopia di sapori, di colori, di profumi di cui è impossibile stancarsi. Provare per credere.

Amici, siete stati fantastici! E' stata una splendida esperienza condividere quel poco che so con voi e ascoltare le vostre storie "alimentari" e non solo!

lunedì 7 marzo 2011

Questioni in sospeso


Non è solo la questione delle proteine e delle eventuali anemie che preoccupa gli onnivori (solo loro, perchè noi vegan siamo tranquilli), ma anche quella degli Omega3. Se non mangi pesce, chiedono spesso, dove li prendi gli Omega3? Come fai? Non hai carenze?

Ora, presentatemi qualcuno che mangia tutti i giorni pesce. Io non ne conosco. Senza contare che insieme ai pesci uno si mangia anche mercurio e piombo, oltre che portare la popolazione marina praticamente all'estinzione nel corso dei prossimi anni. E' noto che negli USA si raccomanda  ufficialmente alle donne in gravidanza di evitare di mangiare i pesci proprio per il pericolo di intossicazione sempre in agguato.


E invece, come ci racconta una ricerca pubblicata recentemente sull' American Journal of Clinical Nutrition, i vegan hanno gli stessi livelli sanguigni di Omega3 di chi mangia regolarmente i pesci e valori di DHA addirittura più alti:
Despite having significantly lower intakes of EPA and DHA (from fish or fish oil), blood levels of EPA and DHA in vegans and vegetarians were approximately the same as regular fish eaters.

The results indicate that the bodies of vegetarians and other non-fish-eaters can respond to a lack of dietary omega-3 EPA and DHA by increasing their ability to make them from omega-3 ALA.
And as they said, "The implications of this study are that, if conversion of plant-based sources of n-3 PUFAs were ... sufficient to maintain health, it could have significant consequences for public health ..." (Welch AA et al. 2010).

Ed ecco tolta di mezzo anche la storia degli Omega3, con buona pace dei soliti luoghi comuni. Da dove li prendiamo?! E' facile. Tre- quattro noci al giorno, per fare solo un esempio, ci danno tutti gli Omega3 di cui abbiamo bisogno. E lasciamo  in pace le creature del mare.


giovedì 3 marzo 2011

Andarsene senza fare danni


Ho letto qualche giorno fa un articolo sul funerale ecosostenibile. Non scappate! Parliamone... Da qualche parte dovremo pure finire, prima o poi. Purtroppo non si scompare nel nulla (sarebbe la cosa ideale...Puff! Svanire!) e dobbiamo porci anche questo problema: che fine fare.

Un funerale "green" implica la questione dello smaltimento di un corpo in modo tale da ripristinare e conservare l'ambiente, senza utilizzare sostanze chimiche dannose e non biodegradabili  come spesso succede nelle consuete pratiche funerarie.
Vediamo quali sono le più frequenti pratiche funerarie e cosa scegliere per essere "eco" anche in quei frangenti, secondo l'articolo in questione (quella che segue è la traduzione non completa del testo in inglese):

Imbalsamazione. I fluidi necessari per l'imbalsamazione contengono come è noto formaldeide, una sostanza chimica nota per costituire un rischio per i lavoratori del settore e per chiunque vi sia esposto per lunghi periodi. Questa pratica è raramente effettuata se non quando la salma debba essere trasportata per un viaggio medio-lungo o se intercorre una settimana e più tra la morte e la sepoltura o la cremazione. In genere gli addetti alle pompe funebri tendono a preferire la pratica della refrigerazione, senz'altro più ecosostenibile. Quando l'imbalsamazione è inevitabile, quando ad esempio si debba esporre la salma in pubblico, si possono comunque utilizzare ora delle sostanze specifiche non tossiche.


Cremazione. Anche se la cremazione la pratica che incide meno sull'ambiente quanto a risorse naturali utilizzate, rimane sempre il problema delle emissioni di sostanze potenzialmente tossiche derivate dalla combustione. E' noto infatti che un pericoloso inquinante come il mercurio viene rilasciano quando una persona con otturazioni dentali viene cremata. Chi vuole inquinare meno possibile, dovrebbe usufruire di strutture più moderne, tecnologicamente progettate per ridurre le emissioni di carbonio. Si può anche chiedere che le otturazioni dentarie vengano rimosse prima della cremazione.

Cimiteri. In linea con le procedure "verdi", alcuni cimiteri hanno adottato pratiche di gestione che tendono a ripristinare o conservare piante, paesaggi, a utilizzare materiali locali, e che non usano pesticidi nel mantenere il terreno. Inoltre, limitano tipologia, dimensioni e visibilità delle lapidi per conservare scorci naturali.

Il Green Burial Council, un'organizzazione senza scopo di lucro, nasce nel 2005 per sostenere e pubblicizzare  opzioni funerarie ecosostenibili  e, soprattutto, di certificare i  cimiteri e gli operatori che si impegnano a rispettare le specifiche e gli standard ecologici di sepoltura funebre. Il Consiglio sostiene inoltre un elenco dei fornitori di pompe funebri e  cimiteri (negli States la legislazione in materia è diversa da quella italiana), i programmi a disposizione e i prodotti da utilizzare.


Che ne dite? Voi ci avevate mai pensato?

martedì 1 marzo 2011

Gente Vegan: Alberto


Oggi vi presento un amico virtuale, conosciuto su Facebook, un altro luogo di incontro (tra vegan) e scontro (tra vegan e non vegan) molto acceso, per un verso o per l'altro. Di Alberto mi aveva colpito soprattutto la sua foto del profilo, con due meraviglkiose bimbe, e il fatto che spesso ci troviamo d'accordo sulle stesse questioni. Affinità elettive on line, come ne nascono spesso in rete.

Passo la parola a lui, che ha così gentilmente risposto al mio invito a farsi conoscere....

Ho 37 anni, vissuti per una prima parte a Genova, poi per una decina di anni in giro per il mondo e gli ultimi dieci di nuovo a Genova. Sposato dal 2004 con Denise, vegetariana dal 1990,  e con due bimbe Daria, nata a marzo 2005, e Morena, nell'aprile 2008.

Da quando sei vegan e come è maturata questa scelta?
Sono vegan da maggio 2010, fino al giorno prima ero un super carnivoro. La nostra bimba Daria lo è anche lei da maggio e Morena praticamente dalla nascita, dal momento che con il latte le venivano macchie rosse e con la carne diventava stitica. Siamo vegan proprio grazie a Daria che un giorno ha chiesto alla mamma: ”Ma se noi beviamo il latte, ai vitellini cosa danno???”.
Così la mamma si è informata e dopo aver visto alcuni video, che io ad oggi mi rifiuto ancora di vedere, una mattina ha detto che anche l’odore della carne le dava fastidio e preso atto di  come venivano ricavati latte ed uova preferiva farne a meno. Io ho risposto:”Va bene”. Non ho fatto alcun percorso prima, probabilmente sapevo ma non volevo ammetterlo da dove proveniva carne latte ed uova, ma sapevo che era una cosa da fare e ….l’ho fatto.


Quello che non riesco a capire ora sono quelli che dicono sono vegetariano/a da cinque-dieci anni però latte ed uova proprio non riesco a toglierli...
Io ero uno che per lavoro faceva i turni,  la notte magiavo prima un kebab e capitava di fare subito dopo colazione con cappuccino e brioches. La mia pizza preferita era ai cinque salumi, mangiavo a cena un pollo arrosto intero oppure una bistecca da 8 etti con contorno di patatine ricoperte di maionese... e da un giorno all’altro ho semplicemente eliminato tutto.

Hai rilevato qualche disagio nei rapporti con i familiari?
In famiglia, a parte la mia compagna e le due figlie, solo un po’ con mio padre ho qualche problemino, diciamo che rifiuta per partito preso non perché pensi qualcosa di particolare,  ma se vuole pranzare con noi sa che deve adattarsi e probabilmente è consapevole del fatto che tutto sommato dopo si sente meglio (di quando fa pranzi "tradizionali").

I vostri amici sono vegan o...?
Riguardo ad amici e conoscenti, direi che tra quelli in carne ed ossa non ci sono vegani attuali ma spero futuri.
Quelli virtuali sono più che altro frequentati da mia moglie che si è impadronita del mio profilo!!! [N.di A. Ah ecco! Allora è con lei che ci troviamo spesso allineate!!!]

Condividi tempo e spazio con qualche animale domestico?
Al momento non ho animali, perché la casa è senza giardino e non ritengo corretto tenerli segregati in casa. Ciò non toglie che per noi è fondamentale educare le bambine nel rispetto degli animali, tutti.


Come te la cavi in cucina?
In cucina mi darei un voto sufficiente. Mi diverto a preparare sughi vari, aggiungendo spezie a “naso”, però mia moglie è contraria a lasciarmi cucinare, sono molto confusionario e poco parsimonioso, per fare sugo per quattro persone una bottiglia di succo di pomodoro mi ci vuole tutta....

Alberto, un'ultima domanda.... Cosa è per te essere vegan? 
Giusto.