domenica 28 marzo 2010

Rise Against

Splendido video e splendido brano degli Rise Against, segnalato da Alessandro.




Hold on slow down again from the top now and tell me everything
I know I've been gone for what seems like forever
But I'm here now waiting
To convince you that I'm not a ghost or a stranger
But closer than you think
She said, "just go on to what you
Pretend is your life but
Please don't die on me"

Wings won't take me
Heights don't phase me
So take a step
But don't look down
Take a step

Now I'm standing on the rooftop ready to fall
I think I'm at the edge now but I could be wrong
I'm standing on the rooftop ready to fall

Perpetual motion the image won't focus
A blur is all that's seen
But here in this moment like the eye of the storm
It all came clear to me
I found a shoulder to lean on
An infallible reason to live all by itself
I took one last look from the heights that I once loved
And then I ran like hell

Wings won't take me
Heights don't phase me
So take a step
But don't look down
Take a step

Now I'm standing on the rooftop ready to fall
I think I'm at the edge now but I could be wrong
I'm standing on the rooftop ready to fall

I count the times that I've been sorry
I know, I know
Now my compassion slowly drowns
I know, I know
If there's a time these walls could guard you
I know, I know
Then let that time be right now

Now I'm standing on the rooftop
Now I'm standing on the rooftop ready to fall
I'm standing on the rooftop ready to fall
I think I'm at the edge now but I could be wrong
I'm standing on the rooftop ready to fall

Now I'm standing on the rooftop (ready to fall)
Now I'm standing on the rooftop (ready to fall)
Now I'm standing on the rooftop (ready to fall)
Now I'm standing on the rooftop ready to fall

giovedì 25 marzo 2010

Diete di primavera

Tempo di diete la primavera. Ogni anno è così. Non si sente parlare d'altro in ufficio, in palestra, tra amiche. E i dietologi si fregano le mani, è tempo anche per loro di guadagnare e di tirar fuori dal cilindro le diete più incredibili, da lasciare stupefatti. Qualche volta funzionano, almeno finchè si seguono. Poi, si torna a mangiare come al solito, anzi, peggio del solito, affamati da mesi in cui si sono a malapena toccati i carboidrati (considerati il diavolo in persona) e si è invece acquisito un surplus di proteine animali. Una mia amica - ad esempio - segue da mesi una dieta a base di mezzo chilo di yogurt e 300 grammi di formaggio magro al giorno, per un totale di 2,100 kg di cacio a settimana, escluso lo yogurt, per chi non sapesse far di conto. Più, naturalmente, pesce o carne quotidiani, sia mai si dovesse aver carenza di proteine dopo aver ingerito un intero caseificio. I reni ringraziano, il fegato pure, il cuore fa letteralmente salti di gioia. Ah, dimenticavo! Ad un'altra amica hanno dato una dieta che contempla otto uova sode al giorno. Se qualcuno è incredulo, si sbaglia di grosso. Posso fare nomi.
D'altronde, al dietologo o sedicente nutrizionista raramente si chiede di imparare a mangiar bene e a mantenersi in salute, ma solo di perdere peso. Avrei intenzione anche io da domani di metter su uno studiolo come dietologa, consigliando ai miei pazienti una alimentazione a base di pizze di cacca di cammello, quelle che vengono usate anche come combustibile. Vogliamo scommettere che dimagriscono?
E poi le diete classiche sono così tristi, piatti banali, sconditi e poco soddisfacenti per il palato e per la psiche. Niente a che vedere con l'alimentazione consigliata da Rory Freedman e Kim Barnouin, le autrici di Skinny Bitch. Che poi è come mangiamo noi ogni giorno: altro che privazioni. Un libro dai toni molto irriverenti e provocatori che ha venduto copie su copie negli States ma non solo, tanto da essere stato tradotto in varie lingue, tra cui l'italiano. Ne riparleremo. Intanto guardatevi questo video:

lunedì 22 marzo 2010

Oltretutto

Si parla spesso di intolleranze e allergie alimentari ma non si era mai parlato di allergia alle carni di animali. Se vi è sfuggito l'articolo, eccolo qua.
Ecco come titola il Corriere della sera on line del 4 marzo:

Si può essere «allergici alla bistecca». La carne potrebbe essere all’origine di almeno parte delle reazioni allergiche ritenute fino a oggi inspiegabili.

Bistecche, arrosti, salumi e abbacchio potrebbero essere all’origine di almeno parte delle reazioni allergiche ritenute fino a oggi inspiegabili. Un gruppo di ricercatori statunitensi e australiani ha infatti riscontrato i segni chiari di una allergia alla carne rossa nel sangue di alcuni pazienti che in più occasioni avevano rischiato la vita per via di shock anafilattici che sembravano scatenarsi senza nessuna causa apparente. Secondo quanto riferito domenica a New Orleans, al congresso dell’American Academy of Allergy, a innescare queste reazioni – le più gravi fra le manifestazioni allergiche – è uno zucchero chiamato alfa galattoso, che si trova nelle carni dei mammiferi (il pollo è dunque assolto) e verso il quale gli allergici sviluppano una violenta reazione immunitaria.

LO STUDIO - L’equipe diretta da Thomas Platts-Mills, dell’Università della Virginia, ha infatti trovato gli anticorpi diretti verso questa molecola nel sangue di 25 dei 60 pazienti esaminati nelle tre città, americane e australiane, in cui è stato condotto lo studio. «I risultati presentatia New Orleans potrebbero contribuire a comprendere quel 20 per cento di shock anafilattici che si verificano senza che, all’apparenza, il soggetto sia entrato in contatto con alcuna sostanza allergenica» commenta Claudio Ortolani, direttore dell’Istituto allergologico lombardo di Cesano Boscone (Milano). «Va tuttavia precisato che, sebbene importante, lo studio ha bisogno di conferme. In particolare, se la carne è in grado di scatenare uno shock anafilattico, è certamente capace di produrre anche manifestazioni meno gravi, come l’orticaria o l’asma. Bisognerebbe dunque selezionare soggetti che hanno questo tipo di reazione e far loro ingerire l’alimento, per poi verificare che effettivamente si scatena l’allergia. Questa è la sola procedura che permette di accertare che un cibo è effettivamente allergenico».

IL RITARDO - Nello studio si sottolinea che l’allergia alla carne è sottovalutata dai medici, per due ragioni. La prima è che «l’alfa galattoso è uno zucchero, mentre quasi sempre le allergie alimentari riguardano proteine» spiega Scott Commins, uno degli autori. «Inoltre, a differenza di quanto accade normalmente, in questo caso lo shock anafilattico può seguire anche di diverse ore l’assunzione dell’alimento, e il collegamento fra i due eventi non è quindi così immediato». «Le allergie ai carboidrati sono effettivamente molto rare» conferma Claudio Ortolani; «mentre il ritardo con cui si manifesta la reazione potrebbe essere dovuto ai tempi necessari alla digestione dello zucchero, che avviene nell’intestino e non nello stomaco».
(Margherita Fronte)

Bah, non mi riguarda minimamente. Chi è causa del suo mal... Più passa il tempo e più mi sembra impossibile poter ingurgitare le carni di un animale, allergie o non allergie. Mi domando come faccia la gente a mettere in atto questa operazione di "astrazione" di fronte a un piatto con resti animali. A quasi nessuno di loro verrebbe in mente di affondare i propri denti direttamente nelle carni di un mammifero o di un uccello, ma evidentemente il fatto che siano rese praticamente irriconoscibili (e diventando così il legame logico tra animale e pietanza meramente astratto) rende il tutto plausibile. A loro. A me no.

Vegan rappers, again

Ma quanti vegan rappers ci sono?! Potrebbe non essere un genere di vostro gusto ma io adoro il fatto che la loro musica e il loro stile di vita si diffonda nella comunità nera, la più colpita dalle malattie derivanti da alimentazione-spazzatura e da una pressoché totale inconsapevolezza sulla propria salute, quella degli animali, quella del pianeta dove ci troviamo casualmente a vivere.


sabato 20 marzo 2010

Non vi sentite per niente a disagio?

Beati voi, io arrossirei di vergogna. Ma la vergogna, si sa, è un sentimento così relativo...
Dedicato a tutti gli "animalettisti" che amano tanto i propri gatti e i propri cani e poi comprano giacconi bordati di pelo. A chi pensate che appartenga quel pelo? Sì, molto spesso proprio a cani e gatti. Quando si tratta invece di altri animali che voi chiamate "da pelliccia" la storia non cambia: si tratta sempre di esseri viventi che potrebbero essere trattati da animali da affezione e che invece vivono in condizioni orribili e in condizioni ancora peggiori vengono spellati e (poi) uccisi.
Su richiesta disponibili video esplicativi che vi faranno vivere incubi purtroppo non peggiori di quelli che voi con i vostri acquisti fate vivere a questi animali scuoiati vivi per stolida vanità. Per favore, non cercate scuse, non ce ne sono.



P.S. E non mettete quella roba addosso ai vostri bambini. Se sapessero che siete complici in simili affari vi sputerebbero in faccia.

giovedì 18 marzo 2010

Non è vero

Oggi ospito un intervento di Franco Libero Manco, animalista e divulgatore dello stile di vita non violento che molti di voi già conoscono. Non ho altro da aggiungere alle sue parole. Vi lascio a riflettere.

NON E’ VERO

Non è vero che ci sono problemi più importanti che interessarsi di animali: la cosa più importante per un individuo è la propria salute, il proprio benessere psicofisico, la propria vita; come la cosa più importante per un popolo è la sua evoluzione morale, civile e spirituale: questo processo è inconciliabile con l’alimentazione carnea, con lo sfruttamento ed il massacro di miliardi di animali innocenti che come l’essere umano hanno sentimenti, sono in grado di soffrire, di amare la vita ed avere terrore della morte.

Non è vero che l’essere umano è superiore agli animali: la vera superiorità si manifesta solo nella compassione e nella condivisione delle esigenze vitali dei più deboli.

Non è vero che gli animali non hanno un’anima: nessuno è in grado di verificare la presenza o no dell’anima. Se Dio avesse dota questa prerogativa solo gli esseri umano sarebbe un Dio ingiusto, dalla parte dei forti, dei predatori e non degli ultimi e dei deboli come affermava Gesù. L’anima è un’ essenza comune a tutti gli esseri viventi, o a nessuno.
Non è vero che il loro dolore o la loro vita hanno meno valore della nostra: ogni specie, anello della catena biologica, ha la medesima importanza nella manifestazione della vita sul pianeta.

Non è vero che gli animali sono fatti per l’uomo, come non è vero che i neri sono fatti per i bianchi, le donne per gli uomini, gli schiavi per i padroni. Ogni specie vive per se stessa in armonia con il creato, con lo scopo di procedere nella via della propria evoluzione.

Non è vero che l’uomo è un animale onnivoro: se così fosse avrebbe succhi gastrici adeguati, sarebbe dotato dell’enzima uricasi, avrebbe uno stomaco non saccoluto e un intestino della lunghezza adatta a smaltire rapidamente l’elemento carneo; avrebbe insensibilità alla vista del sangue e capacità anatomiche a squartare e divorare il corpo palpitante della preda. Gli animali considerati onnivori, come l’orso, il cane, gli uccelli, le formiche ecc. non sono strutturati come noi per poterci considerare onnivori.

Non è vero che l’uomo ha sempre mangiato la carne: per milioni di anni i nostri antenati sono vissuti da fruttariani nella foresta e quando per necessità di sopravvivenza hanno dovuto includere nella loro dieta anche la carne, nella misura del 20% circa, c’è stato un calo a picco della vita media e lo sviluppo di molte malattie umane. Negli ultimi millenni la carne è stata appannaggio solo delle classi abbienti (che venivano colpiti da gotta e cancro) mentre la popolazione consumava tale prodotto sono in circostanze festive o rituali.

Non è vero che per stare in buona salute occorre mangiare di tutto: se così fosse dovremmo consumare carne, pesce, affettati, fritti, cibi industriali, burro, bere bibite zuccherate, gasate, ecc.: praticamente continuare a consumare alimenti riconosciuti come la causa delle peggiori patologie: l’essere umano deve nutrirsi con ciò che è compatibile con la sua natura di essere fruttariano, con cibi biologici, freschi e preferibilmente crudi.

Non è vero che i bambini hanno bisogno della carne, del pesce o dei latticini. I bambini hanno bisogno dei nutrienti adatti alla nostra specie. Nessun cucciolo necessita di alimenti diversi a quelli compatibili con la sua natura. Abituare il bambino al consumo di carne significa inquinare il suo organismo e predisporlo alle malattie.

Non è vero che la carne ha bisogno di essere sostituita: la carne, come la droga, il fumo di sigaretta o un qualunque veleno non va sostituito ma eliminato. Inoltre la carne è un alimento altamente scompensato sotto il profilo nutrizionale: manca di carboidrati, di fibra, di glucidi, vitamina C, enzimi, è acidificante, causa putrefazione, fermentazione, aumento del battito cardiaco.

Non è vero che per stare bene in salute è necessario mangiare carne, pesce o derivati animali: se così fosse coloro che non mangiano queste sostanze dovrebbero accusare carenze nutrizionali invece i vegetariani godono di una salute eccellente, migliore degli onnivori. La carne non ha nulla che non sia presente nel mondo vegetale, anzi essendo priva di carboidrati, zuccheri, amidi, fibre e vitamina C è una sostanza altamente squilibrata che causa leucocitosi, crisi enzimatica, acidificazione del sangue, putrefazione intestinale, aumento di radicali liberi ecc.

Non è vero che solo le proteine della carne sono di “alto valore biologico” perché contengono tutti gli aminoacidi essenziali: l’accoppiata di due o più diversi alimenti produce proteine di qualità migliori perché più assimilabili e più digeribili, senza i danni conclamati della carne. Se un alimento è carente un particolare aminoacido è sufficiente mangiare un quantitativo maggiore di quella sostanza. E’ dai vegetali che gli animali erbivori traggono gli aminoacidi essenziali, altrimenti come farebbero a costruire le loro possenti masse muscolari?

Non è vero che la carne dà energia e rende più forti: la carne ha effetti dopanti, l’illusione di energia è data dalla reazione dell’organismo nel tentativo di difendersi da una sostanza nociva, che crea dipendenza, come la droga, il caffè o gli zuccheri raffinati. Gli animali più forti e resistenti alle fatiche, oltre i più prolifici e i più miti, sono erbivori, come il bisonte, il rinoceronte, l’elefante, il toro, il cavallo ecc.

Non è vero che per assicurasi il calcio è necessario mangiare latticini, è vero il contrario: l’alto contenuto di calcio dei latticini uniti alle proteine animali aumentano la calciuria riducendone la fissazione del calcio nel tessuto osseo. Il calcio del latte nel tubo digerente precipita sotto forma di fosfato di calcio e quindi eliminato. Non è importante quanto calcio contiene un alimento ma quanto viene assimilato. Solo il 30% del calcio dei latticini è assimilabile perché legato alla caseina, base di una delle più potenti colle usate per il legno delle navi. Il latte e i suoi derivati sono alimenti altamente acidificanti, abbassano il pH del sangue e costringono l’organismo a sottrarre calcio alle ossa causando osteoporosi. Ladri di calcio sono tutte le sostanze acidificanti: proteine, farmaci, integratori, problemi alla tiroide, disfunzione ormonale, carenza di vitamina D, etc.

Non è vero che la dieta vegetariana causa carenza di Ferro: nel mondo 500 milioni di persone soffrono di carenze di ferro indipendentemente dalla dieta ed è molto più facile trovare una persona anemica tra gli onnivori che tra i vegetariani. Ciò che consente l’assimilazione di questo minerale è la presenza di vit C, Rame e Cobalto, presenti in abbondanza nei vegetali. La causa della carenza di Ferro è da ricercare non tanto nel quantitativo ingerito quanto nella disfunzione del metabolismo, l’uso di alimenti voluttuari, acidificanti, problemi digestivi, farmaci, integratori, carenza di calcio, emorroidi, polipi intestinali, carenze della vitamina C, E, e P, eccessi di B12 (antitetica col ferro e con la vitamina C). Il nostro organismo richiede il Ferro non eme dei vegetali, poco assimilabile, nei tempi e nella quantità adatta. Eccessi di ferro si depositano nel cuore, fegato e pancreas procurando danni seri alla nostra salute.

Non è vero che i vegani soffrono di carenza di vitamina B12: non solo perché un organismo sano (come quello appunto dei vegani) ha riserve per moltissimi anni ma perché il nostro organismo, per il fattore intrinseco, è in grado di fabbricare le percentuali infinitesimali di cui ha bisogno. Nella peggiore delle ipotesi è molto meglio ingerire settimanalmente un integratore che rischiare le molte patologie correlate al consumo di grassi animali.

Non è vero che gli acidi grassi polinsaturi Omega 3 del pesce siano necessari alla nostra salute. Solo gli omega 3 dei vegetali sono benefici e salutari per il nostro organismo, mentre gli omega 2 di derivazione animale sono dannosi perché sviluppano acido arachidonico che causa aggregazioni piastriniche che favoriscono ictus e infarti. I grassi monoinsaturi del pesce sottoposti a cottura diventano saturi, perdono l’enzima lipase, necessario per l’assimilazione e la digestione. Il grasso cotto forma creatina, dannosa per il fegato. L’omega 3 del pesce fa calare il colesterolo ma fa aumentare i trigliceridi.

Non è vero che il cibo cotto sia più digeribile. Come potrebbe essere più digeribile se la cottura distrugge gran parte degli enzimi digestivi, vitamine, e sali minerali? Anche se gli amidi risultano più digeribili, il cibo cotto resta comunque un cibo povero di nutrienti essenziali che vengono sottratti all’organismo.

Non è vero che mangiare la carne è una scelta come un’altra. L’uso del mangiar carne richiede la privazione della libertà di esseri innocenti e la loro terribile uccisione, oltre che la distruzione dell’ambiente, l’inquinamento che ne consegue e la responsabilità di produrre la fame nei paesi poveri.

Non è vero che sia un sacrificio rinunciare alla carne. La consapevolezza di non nuocere, di non causare sofferenza, di non essere responsabili della morte di creature innocenti, di non essere responsabili della distruzione delle foreste e della fame nel mondo, compensa grandemente la rinuncia ad un piacere gastronomico. [N.d.A. Qui dissento perchè per me non si tratta di un piacere gastronomico a cui rinunciare, ma qualcosa di disgustoso e rivoltante da evitare]

Non è vero che se non uccidessimo gli animali si moltiplicherebbero a dismisura. La natura non ha bisogno della violenza degli umani per conservare il suo universale ed eterno equilibrio. Più si allevano animali e più si è costretti a macellarli.

Non è vero che senza sfruttare gli animali non ci sarebbe progresso per l’uomo. Il vero progresso tecnologico o scientifico separato dall’etica, dal rispetto del diverso e dalla tutela dei più deboli, rende l’uomo incapace di dar vita alla vera civiltà e ad un progresso morale e spirituale.

Non è vero che Gesu’ mangiava il pesce o l’agnello: chi mangia un animale ha anche il coraggio di uccidere l’animale e in questo caso Gesù avrebbe dimostrato meno compassione di qualunque essere umano, avrebbe accettato di procurare a se stesso un piacere a danno della vita e del dolore di un animale innocente. Non solo, ma nei vangeli apocrifi Gesù dice: "Chi uccide un animale uccide suo fratello e la carne degli animali uccisi nel suo corpo diventerà la sua stessa tomba. Chi si nutre della carne degli animali uccisi mangia un corpo di morte. Io vi chiederò conto di ogni animale ucciso come di ogni uomo”.

Non è vero che per essere vegetariani occorre farsi seguire da un nutrizionista: nessuna generazione che ci ha preceduto ha avuto bisogno di nutrizionisti che gli indicassero cosa e quanto mangiare. Ogni animale riconosce per istinto il cibo adatto alla sua dieta e gli animali liberi e allo stato naturale non si ammalano mai a differenza dell’uomo che è flagellato da 40.000 diverse malattie.

(Franco Libero Manco)

lunedì 15 marzo 2010

I gladiatori

Recentemente alcuni archeologi hanno rinvenuto una necropoli in Turchia con al suo interno circa 60 corpi di gladiatori romani. I test effettuati su queste spoglie hanno portato i ricercatori alla conclusione che i gladiatori seguivano una alimentazione totalmente vegetale. Gli studiosi hanno detto proprio così: hanno usato il termine "vegan" per definire questi lottatori.

Per chi se la cava con la lingua inglese:



A noi questo genere di notizie non stupisce poi molto. Sappiamo bene che molti atleti, dai maratoneti ai lottatori, hanno una dieta a base vegetale. Qualcuno tra voi ricorderà forse Joe Frazier, il mitico boxeur che riuscì a battere Cassius Clay. Era vegetariano.
Di siti dedicati agli sportivi vegan ce ne sono a centinaia, ve ne segnalo per vostra curiosità solo un paio: www.veganbodybuilding.com/ e www.vegansport.org/. Ma sono solo un esempio, a voi il divertimento di scoprirne altri.


giovedì 11 marzo 2010

Due ricette di Tiziana

Ve le avevo promesse ed eccole qui. Sono due ricette richieste a gran voce dopo aver letto le imprese gastronomiche di Tiziana. Su sua gentile concessione, sono tutte per voi!

Tiramisù
Ingredienti
  • Fette biscottate veg (vedete voi a occhio)
  • 400 - 500 gr. silken tofu (se non si dispone di silken tofu si può usare quello normale ammorbidendolo, durante la frullatura con del latte di soia)
  • una moka da 6 di caffè ristretto (amaro o dolce a seconda delle preferenze e meglio se arabica 100% e del commercio equo)
  • 300 gr panna di soia da montare (es. Sojatoo) - deve essere freddissima (mettere in frigo - o freezer - anche il recipiente dove la si monta e pure la frusta)
  • 50 gr zucchero di canna integrale
  • farina di semi di carruba (un cucchiaino)
  • cioccolato amaro in polvere (2 cucchiai generosi)
  • cioccolato fondente in scaglie

Procedimento

Inzuppare le fette biscottate nel caffè e disporle nella teglia come base.
Frullare il tofu e aggiungervi la farina di di carrube (che funge da addensante), il cacao in polvere e lo zucchero (se il tofu vi sembra poco dolce aggiungete un po' di zucchero a vostro piacere tenendo presente che la panna da montare Soiatoo è dolce)
Montare la panna e incorporarla al tofu già frullato.
Disporre la crema tofu-panna-cacao sul primo strato di fette biscottate. Continuare con ancora uno strato di fette biscottate inzuppate nel caffè, finire con uno strato di tofu-panna cacao.

Spolverizzare con cacao e scaglie di cioccolato fondente e mettere in frigo almeno un paio d'ore.


Salame di cioccolato
Ingredienti
  • biscotti secchi veg gr 150
  • cioccolato fondente 200 gr
  • burro di soia o olio di mais o olio di girasole 50 gr
  • nocciole tritate 50 gr


Procedimento

Sciogliere a bagno maria la tavoletta di cioccolata e aggiungere il burro di soia o l'olio.
Aggiungere i biscotti secchi precedentemente frantumati (metterli in un sacchetto e schiacchiare con le mani o con il martello).

Mettere l'impasto sulla carta forno dando la forma cilindrica del salame, quindi avvolgere la carta forno e richiuderla a i lati a mo' di caramella.
Mettere in freezer un paio d'ore ed è pronto!

Grazie Tiziana, ti penseremo mentre li prepariamo!


lunedì 8 marzo 2010

Un passero

Nel terreno che circonda casa mia abbiamo messo delle mangiatoie per gli uccellini di passaggio in inverno, quando per loro è più difficile procurarsi del cibo. In breve tutti gli alberi intorno si sono riempiti di passeri, pettirossi, cinciarelle e tanti altri piccoli uccelli diventati presto dei clienti fissi delle nostre "osterie" sopraelevate, soprattutto da quando nei pressi abbiamo costruito un laghetto circondato da massi. Ci auguriamo che arrivino presto le rane e intanto serve da abbeveratoio e da piscina per tutti loro.
Mangiano parecchio, ogni giorno bisogna aggiungere semi e mangimi in abbondanza, si sono passati la voce e se ne aggiungono sempre di nuovi. Ormai li riconosciamo gli habituè. Perfino i nostri gatti e i nostri cani non li spaventano e tutti si guardano tra loro senza aggressività (da parte dei quadrupedi) e senza paura.

Stamattina c'era il sole, una giornata fredda e limpida come poche in questo inverno piovoso. Su una delle assi di legno che sostiengono una mangiatoia è arrivato un bel passero anziano. Ha passato un po' di tempo lì, godendosi il sole, becchettando qualche semino, bevendo al laghetto. Tranquillo, posato, proprio un vecchietto.
Dopo qualche ora, lo abbiamo ritrovato ancora lì, su quell'asse, accucciato, disteso. Se ne era andato, di morte naturale, di vecchiaia, io credo sereno, con tutto quello che poteva desiderare: un bel sole caldo, del buon cibo e acqua fresca, un posto tranquillo.
Lo abbiamo sotterrato e ora è (ancora) parte del tutto. Rinascerà sotto forma di fiore?


sabato 6 marzo 2010

Magic moments




Pubblico il video perchè trovo che siano scene di vita animale splendide. Mi dissocio invece completamente dal marchio produttore di cibo per animali Purina che appare a fine video, marchio che utilizza pesantissime pratiche di vivisezione per testare i suoi prodotti. Invito tutti i miei lettori a non comprare mai cibo per cani e gatti Purina.

giovedì 4 marzo 2010

Melamangio


Ci siamo tutti cresciuti con il fatidico proverbio: una mela al giorno toglie il medico di torno. O no?
In effetti quando ero piccola questo concetto l'avevo ben interiorizzato perché succedeva che guardavo alla mela come a un frutto, a un oggetto dai poteri magici. Mi sentivo sempre un po' vagamente in colpa se non ne mangiavo per qualche giorno. Lo sapevo che era davvero una miniera d'oro concentrata. Potenza dei detti popolari.

L'altra sera sentivo alla radio di una iniziativa per avvicinare i giovani al consumo di frutta (ma come li hanno cresciuti, come li hanno nutriti, viene da chiedersi...) e dell'idea di mettere in bustine di plastica mele, pere e altri frutti già sbucciati e lavati per i distributori automatici a scuola. Mi pare una follia. Intanto, abbiamo già imparato qualcosa di interessante su frutta e verdura in busta e non ci alletta affatto l'idea.
Ma, soprattutto, cosa volete che rimanga, in termini di vitamine e altre sostanze nutritive come antiossidanti & co., in una mela sbucciata da giorni o settimane?! E come mai non diventerebbe scura, ovvero non si ossiderebbe? Quali conservanti utilizzerebbero?
Un conto è spruzzare la macedonia di limone appena spremuto, per non far annerire la frutta, ma in questo caso si parla di giorni e giorni, il tutto confezionato in plastica.
Ma perchè pare tanto bizzarro portarsi una mela a scuola? I miei compagni di liceo si ricordano ancora dei miei torsoli di mela sotto il banco perchè non sapevo dove metterli al momento e poi rimanevano lì due-tre giorni. Non ci vedevo nulla di male a mangiare una mela "normale", e non stiamo parlando di 100 ani fa, diamine!

Ma non mi sbagliavo, allora come ora. Ecco a voi dieci motivi per cui dovremmo mangiare più spesso possibile questo frutto nostrano meraviglioso:
  1. Dà energia
  2. Contiene vitamina C che aiuta il sistema immunitario
  3. Non ha grassi, è adatta a chi sta a dieta e vuole perdere peso
  4. E' piena di antiossidanti che prevengono le malattie cardiovascolari
  5. E' una grande risorsa di fibre che aiutano la digestione (è l'unico frutto consigliato a fine pasto)
  6. Contiene phloridzina che aiuta nella prevenzione dell'osteoporosi e accresce la densità ossea
  7. Riduce il colesterolo cattivo e incrementa quello buono
  8. Previene la carie, uccidendo circa l'80% dei batteri della bocca
  9. Se mangiata regolarmente può aiutare a risolvere problemi respiratori come asma e raffreddori
  10. Aiuta a disintossicare l'organismo dai radicali liberi
Poi, se dovesse servirvi anche a scoprire una legge fisica, meglio ancora.....




lunedì 1 marzo 2010

Vegan del mese: Tiziana

Oggi è ospite d'onore (si dice così, no?) una amica che ho conosciuto proprio attraverso questo blog e che poi ho incontrato di persona qui a Roma con grandissimo piacere. Il che mi fa pensare che in fondo vale la pena di scrivere e fare ricerche e tutto il resto se poi serve a conoscere persone come voi. Persone che sceglierei come vicine di casa, se fosse possibile. Tra l'altro, sai che scambi di ricette e, meglio ancora, di piatti già preparati!
Dunque, questa volta vegan del mese è Tiziana. Lascio intanto a lei la parola, prima di farle qualche domandina per farvela conoscere meglio

Mi chiamo Tiziana ma per tutti sono Titti, vivo e lavoro a Milano, sono nata e che amo come si ama un amante fedifrago a cui perdoni tutto, un amante che vorresti lasciare ma che ti riesce difficile. Mi piacerebbe vivere in campagna in una casa con giardino e tanti animali e chissà che un giorno non possa... lasciare l'amante traditore!
Sono laureata in sociologia con specializzazione in comunicazione e mass media e mi occupo di comunicazione e informazione ai cittadini in un importante ente pubblico.
Sono sposata con Sebastiano, mio compagno di vita e di scelte. Quanti anni ho? Beh.. a dire il vero ho perso il conto e, a chi mi chiede, "Quanti anni hai?" Rispondo "Li ho finiti!" Comunque, sottovoce, vi dico che ne ho orgogliosamente 57!! Ma non ditelo a nessuno... [N.d. A. Nooooooooooooo!! Non è possibile! Bugiarda, non ci crederò mai!]

Ho la passione dei viaggi, organizzati da me, della moto (naturalmente una Ducati) che uso, oltre che per recarmi al lavoro ogni giorno, anche per viaggi di piacere con mio marito, motociclista anche lui. Sono nonna di Tommaso e Andrea nonchè mamma di Barbara, la loro mamma. Sono anche suocera....

Mi piace, per hobby, realizzare gioielli artigianali, con rame, bronzo, argento, ottone e sassi ma anche eseguire lavori di découpage - da neofita - o oggetti con materiali riciclati (con vecchi jeans, con cassette del vino, ecc.). Diciamo che sono una creativa. E, last but not least, sono donatrice di sangue da tanti anni e non ho problemi da carenza di ferro.


Da quanto tempo sei vegan e quale è stato il tuo percorso verso questa scelta?

Sono stata vegetariana, inizialmente per motivi salutistici, praticamente da sempre se si escludono 4-5 Thanksgiving day dove, "soltanto" una volta all'anno, mangiavo un povero tacchino.
L'ultimo boccone risale a una dozzina di anni fa. Da quel giorno decisi che nella mia alimentazione non sarebbero mai più comparsi prodotti animali ad esclusione di qualche uovo (per fare i dolci) e di qualche porzione di formaggio (prevalentemente ricotta e phyladelphya e qualche spolverata di parmigiano).

La decisione di diventare vegan risale a 4 anni fa. Non ricordo esattamente da cosa fui illuminata. Probabilmente fu una decisione maturata giorno per giorno, nata da uno slancio di amore e generosità verso gli animali, creature indifese. Dal desiderio di dare un contributo concreto, fattivo, vòlto alla tutela di esseri senzienti. Dal desiderio, sempre più forte, di voler fare qualcosa di generoso ma non buonista. Ritengo la generosità un'azione concreta, forte, costruttiva e il buonismo l'esercizio di un pensiero debole. E io volevo essere concreta, forte. Volevo scegliere attivamente, consapevolmente.

Essermi avvicinata all'alimentazione vegan mi ha fatto acquisire maggior sensibilita' anche verso l'ambiente e a effettuare scelte responsabili anche in tema di acquisti non strettamente alimentari (per la casa, per i viaggi, nella cosmesi, nei detersivi, nell'abbigliamento, ecc).


Hai vissuto qualche disagio nei rapporti con familiari e amici in seguito al tuo cambiamento di stile di vita?

Ho la fortuna di avere accanto a me un marito molto flessibile e aperto. Si è adattato benissimo e con curiosità alla mia precedente scelta vegetariana anche perchè, prima che ci conoscessimo, si era avvicinato, anche se moderatamente, a questo stile di vita.
Per le serate conviviali con amici, non molto frequenti per via della vita frenetica che alla sera ci annienta, scegliamo ristoranti che propongono scelte vegan (a Milano la pizzeria BeBop in via Col di Lana e il Lifegatecafè in via Commenda).
Diciamo che non vivo particolari disagi anche se, ovviamente, mi piacerebbe che tutti gli amici, i familiari, i colleghi di lavoro fossero vegan.

Frequenti anche amici veg in carne e ossa o solo..."virtuali"?

Partecipo, ogni volta che posso, alle cene sociali di happyvegan ma, al di là di quegli incontri, non ho frequentazioni con persone vegan "dal vivo". Frequento amici vegan virtuali che ormai considero amici come quelli in carne ed ossa. La rete è una grandissima risors che arricchisce e favorisce incontri bellissini, e la vita, sia sa, è fatta anche di incontri. Un incontro importante è stato quello con te, Ariella cara, deliziosa amica, incontrata sul web, e poi conosciuta di persona a Roma e per me è stato "amore a prima vista"! [N.d.A. Sì sì anche per me anche per me!]

Vivi con qualche animale, se si che rapporto hai con loro?

Viviamo con Mercury da 6 anni ma prima abbiamo avuto Teseo, un randagino che ci ha adottati saltando nel giardino nella casa in Liguria in cui ci trovavamo per una breve vacanza. Teseo è stato con noi 3 anni e poi ci ha lasciato per la FIV. Ora c'è Mercury che fa parte della famiglia a pieno titolo con i suoi spazi, le sue esigenze, i suoi gusti. A volte è un po' rompiballe, specialmente al
mattino quando salta sul letto finchè non ti alzi e gli dai retta (e cibo). Quando rientro dal lavoro si fa trovare sulla porta a pancia in su, in attesa di coccole e carezze. E' un po' paraculo, direbbero a Roma.... Apprezza lo yogurt di soia e non mi dà tregua finchè non gli faccio leccare il coperchio!

Come te la cavi in cucina?

Grazie al libro "Cucina Etica", ai siti www.veganblog.it, www.okara.it, ma anche vegfacile.info, e ai tanti bravissimi blogger e alla mia fantasia, direi che me la cavo bene.
Mi piace cucinare, sperimentare, inventare nuove ricette. Mi piace veganizzare i piatti onnivori (tiramisù, salame di cioccolata, scaloppine al pepe rosa, al curry) non perchè voglia surrogare piatti
ritenuti gustosi, e di cui sento il bisogno, con preparazioni che assomigliano ma per giocare con la fantasia e sbizzarirmi a fare il verso alle cose. Comunque, l'ultimo invitato a cena a casa mia (ieri sera), onnivoro di stretta osservanza ma al corrente della mia scelta di vita, si è leccato i baffi e si è complimentato con me. Volete sapere il menù? Crostini con patè di olive, pistacchi e mandorle - spezzatino di seitan con panna al curry - strudel di verdure miste - salame di cioccolato. [N.d.A. La foto qui sopra invece rappresenta una sua clamorosa scamorza veg all'arancia...]


Cosa per te essere vegan?

Essere vegan è una poesia alla Vita che ogni giorno esprimo, che ogni giorno esercito, concretizzo in un'azione che ritengo di generosità costruttiva che porta a un futuro migliore per tutti gli animali (umani e non umani). Essere vegan è aver trovato, non aver perduto!

Non mi considero un'estremista. Qualche giorno fa a RadioMontecarlo, il conduttore Massimo Valli che, a mio avviso, è uno dei più bravi e simpatici della radio, ed è pure molto seguito, si espresse enunciando la differenza tra vegetariani e vegani ritenendoci estremisti. Gli inviai subito un SMS dicendogli che estremista, nell'accezione comune, suonava negativo e che in un pubblico eterogeneo, costituito anche da menti deboli, cervelli statici e senza capacità critica, poteva apparire quasi una pratica dannosa. Purtroppo non replicò per radio al mio messaggio, come avrei sperato. Ma non demordo e continuerò ad argomentare la mia scelta ogni volta mi si presenterà l'occasione.

Non ho altro da aggiungere, adoro Tiziana, quello che pensa, quello che fa. E' stata una fortuna conoscerla e volevo condividere anche con voi tutti la mia esperienza. Attendo altre sue recensioni di ristoranti veg da tutto il mondo, ci ha già dato un prezioso contributo in passato e da una viaggiatrice come lei ci aspettiamo ancora tante storie da raccontare. Grazie Titti e grazie a tutti gli amici virtuali e non che sono stati fino ad ora i miei preziosissimi compagni di strada in questo blog!