giovedì 21 agosto 2008

Vacanze vacanze vacanze

Cari lettori, da oggi per una paio di settimane il blog non sarà aggiornato. Tornerò a settembre con ancora tante news e chiacchere sugli argomenti che ci stanno tanto a cuore.

Approfittatene, se avete voglia e tempo, per curiosare tra i post di agosto e luglio.
Vi sposate e volete fare un ricevimento vegan? date uno sguardo ai post del 30 luglio
Non siete ancora sposati e non sapete se potrà funzionare con un partner non vegan? Il 7 agosto ne abbiamo parlato qui. Ditemi cosa ne pensate voi piuttosto...
Credete che le vegane e i vegani debbano indossare scarpe di plasticaccia fabbricate poco eticamente in Cina? mmmm...ci sono i post del 20 agosto, del 23 giugno e del 21, 25 e 28 luglio a testimoniare che non è vero
Siete tutte personcine a modo a tavola? non fatemi fare brutte figure, ripassate il galateo!

Capite l'inglese? sintonizzatevi su http://www.veganfreakradio.com
se ne parla sul post del 27 luglio...
un libro da leggere per questa fine estate? Ve ne ho segnalato uno il 25 luglio...
Non sapete chi è Sarah Kramer? Provinciali, tzè.... il post del 27 luglio ve lo racconta in breve

Aspetto anche vostre foto con qualche riga di presentazione per il Vegan del mese. Qualcuno me le sta già inviando.
Non pensate che sia mero esibizionismo o stolto narcisismo. Vogliamo solo raccontare delle vite diverse, dare degli esempi. Dire che ci siamo, che siamo tutti diversi uno dall'altro, che sono rappresentate tutte le età e i modi di essere. Ma con un grande ideale comune.

Vi aspetto.

mercoledì 20 agosto 2008

A piedi nudi nel parco? si, ma non sempre

Non mi sono dimenticata degli uomini. Non penso certo che debbano girare per la città scalzi o con quelle pantofole a forma di paperone. A forza di parlare di sandali e stivaletti per donna (vanità, il tuo nome è femmina!), sembra che i signori debbano accontentarsi di nulla.

Mettiamola così. Se fossi un uomo, io amerei molto queste scarpe qui....
Sfido chiunque, anche il più investigativo tra i vegani, a pensare che non siano in pelle animale! Il materiale di cui sono fatte è Vegetan Uppers, traspirante e resistente all'acqua, al 70-80% biodegradabile. Costano circa 63 euro. Le vende Vegetarian Shoes.

Ma non disdegnerei neanche queste, sempre di Vegetarian Shoes... Comode e alla moda, sono in Vegetan Micro, un materiale resistentissimo all'acqua e all'uso, con suole Airseal. Importante: sono made in England. Prezzo intorno ai 95 euro, non pochi, ma quanto costa in Italia un paio di scarpe del genere in pelle?






Per una guida agli acquisti cruelty-free:
www.stiletico.com

Questa è fantastica

Fulminante conversazione tra Dan Piraro (vedi post del 15 agosto) e un tizio, prima di uno dei suoi spettacoli:

Dan: I'm a Vegan
Tizio: You're from Vega?

martedì 19 agosto 2008

Che fine ha fatto Julia?

Ricordate Julia Hill, la ragazza che visse due anni su un albero?
Nel 1997 Julia divenne famosa in tutto il mondo per quello che ancora oggi è ricordato come uno dei più straordinari atti di difesa del patrimonio forestale mondiale.

Aveva 23 anni quando, un giorno di dicembre, salì su Luna, una sequoia vecchia 1000 anni nella foresta di Headwaters in California, dichiarando che non ne sarebbe scesa fino a quando la compagnia (
la Pacific Lumber's) che aveva deciso di abbattere l'albero non si fosse ritirata da quel proposito.

Tutta l'area che circondava la sequoia era stata già quasi totalmente disboscata e, a causa di questo, parte della montagna era franata sulla cittadina di Stafford, portandosi via un certo numero di abitazioni.

Julia trascorse ben 738 giorni su una piccola piattaforma a 60 metri dal suolo, esposta a tempeste, freddo, solitudine, per non parlare degli attacchi della Pacific Lumber's (tentarono di fermare gli approvvigionamenti di cibo, volarono con elicotteri in prossimità della sua "casa" provocando pericolosi spostamenti d'aria,etc.etc.)

Julia in quei giorni non pensava di poter diventare il simbolo del movimento ambientalista mondiale. Non aveva previsto di dover passare lassù oltre due anni e di dover vivere un'avventura così incredibile.Ma Julia scese dall'albero solo dopo aver vinto la sua battaglia, il 18 dicembre 1999.

Oggi Julia Butterfly Hill ha 32 anni ed è considerata uno dei personaggi più autorevoli nel panorama ambientale internazionale. E' tuttora costantemente impegnata sul fronte dell’attivismo ambientale ma anche in difesa dei diritti umani, della giustizia sociale, delle comunità locali, attraverso l’Associazione che ha fondato (Circle of Life).

Perchè ne parliamo in questo blog?

Perchè Julia è una persona straordinaria e, tra le altre cose, direi... per forza di cose, è vegan. Ecco cosa dice a proposito della sua scelta:

Esiste una incredibile mole di informazioni che provano che la dipendenza dagli animali e dai prodotti animali porta al cancro, a disturbi cardiaci, alla deforestazione, all'inquinamento dell'acqua e dell'aria e a tante pratiche orrende. E' una questione di scelte e tutte le nostre scelte sono uno dei modi più straordinari per esprimere il nostro potere. Essere attivisti vuol dire riconoscere che il potere che deriva dalle nostre scelte significa responsabilità. Ogni scelta che facciamo, sia che scegliamo di fare qualcosa o di non fare niente, ha un impatto sul mondo. Siamo tutti attivisti.

lunedì 18 agosto 2008

Cibo degli dei o no?

L'altro giorno ero in treno come di consueto per andare al lavoro. Ho iniziato a parlare con una ragazza che conosco di vista, eravamo tra le poche superstiti che continuavano a lavorare nonostante fosse la settimana di ferragosto. Mi raccontava che è responsabile della mensa di una azienda in città e così poi si è passati a parlare di alimentazione in generale. Mi diceva che lei mangia tutti i giorni carne (ogni tanto del pesce, ma sostanzialmente carne) sottoforma di prosciutto, bistecche, arrosti e non so che altro perchè soffre da sempre di anemia.
Allora le ho chiesto ma quindi nonostante mangi carne tutti i giorni sei anemica lo stesso??? e lei sì, e i valori sono sempre bassi.

Così le ho raccontato in breve che io non mangio carne da alcuni decenni e ho valori normali. Un signore seduto vicino a noi si è incuriosito ed è intervenuto: Mi scusi se mi permetto, ma lei non mangia carne per motivi religiosi?
E io: No, non sono religiosa. Lo faccio per gli animali, per la mia salute, perche vorrei che chi ora è un bambino viva in un mondo più pulito.
Questo signore mi ha chiesto quello che mangiavo, con sincera curiosità, e mi ha fatto tante altre domande e mi ha ringraziato alla fine per la conversazione.

Non è la prima volta che mi chiedono se sono veg per motivi religiosi, immaginando una sorta di setta o di combriccola esoterica con dei diktat alimentari da seguire. Lo trovo bizzarro, come se non fosse plausibile fare questa scelta vivendo nel "secolo".
Ci devo pensare su.

domenica 17 agosto 2008

Stivaletti vegan



Ci credereste che questi splendidi stivaletti non sono in pelle?? Ebbene sì, sono in "pleather" (Plastic leather) e li vende on line (a prezzo ridicolo se convertiamo in euro): http://www.alternativeoutfitters.com/


Nonostante le spese postali e qualche tassa in più (non sempre, a me a volte sono arrivate merci non tassate, dipende dalle dogane...), costano sempre meno delle scarpe "alternative" vendute in Italia!

E che ne dite di questi? Sono appena arrivati in negozio, quindi niente saldi, però sono davvero carini...
Li vende anche on line Mooshoes di New York






Per una guida agli acquisti cruelty-free:
www.stiletico.com

venerdì 15 agosto 2008

Bizarro.com

Segnalo il sito di un artista vegan americano molto interessante. Si chiama Dan Piraro. E' cartoonist, attore, autore, etc.etc. Fate un giro per vedere in cosa consiste la sua produzione...(L'ho contattato via mail ed è molto contento di essere pubblicato su un blog vegan italiano!)

http://www.bizarro.com/

Quello che mi è piaciuto di più sono le sue vignette "animaliste", fanno sorridere e pensare, sono commoventi e toccano il cuore. Sono qui: http://www.bizarro.com/vegan/index.htm
E sono molto belli anche i suoi disegni per le t-shirt!
(è possibile scegliere un disegno, farselo stampare sulla maglietta e comprarle on line...)

mercoledì 13 agosto 2008

Grotesque

Basta, non resisto più. A far cosa? A tacere dopo aver visto e sentito tante sciocchezze negli spot tv!
E il bello, anzi, il grottesco è che la gente dà retta a tutto ciò che sente dire nelle pubblicità comese provenisse da un esperto nutrizionista. I produttori di quella robaccia fanno di tutto per rendere autorevoli i loro messaggi pubblicitari e il pubblico assorbe come una spugna tutto ciò che gli viene propinato. Perchè la Nestlè o la Plasmon o la Danone dovrebbero essere così cattivi da farci mangiare cibi "insani"? no, non è possibile, loro ci vogliono bene!

Sì, ed io intanto mi rosolo sul divano e penso: Non si può essere tanto lobotomizzati, non è possibile!

Non resisto. Devo fare un esempio. Tra gli spot che mi deprimono di più ci sono questi:
http://www.fruttolo.it/main/mondo_sorprese/sorprese_video.html

Ma perchè, perchè un bambino non può mangiare direttamente la frutta invece del fruttolo? perchè? perchè la mamma non ha tempo di andare dal fruttivendolo? di sbucciare la frutta? ma allora non faccia figli, si dedichi ad altro! e questa mamma dell'accidente, lei, la frutta, non la mangia neanche lei? cos'è, la famiglia Addams??
Per non parlare della mucca felice dello spot. Perchè non fare vedere ai bambini le cose come stanno? l'inferno in cui vivono e muoiono le mucche? Perchè ingannarli?

e ancora, l'ultimo spot degli omogenizzati Plasmon? non si trova su youtube o altri siti, ma l'avrete visto senz'altro.
E' quello con tutti i bambini vestiti d'arancione che si ergono sulla gambette e la voce fuori campo ci spiega che tutto ciò è possibile grazie all'ingestione di carne.
Ci dicono, nello spot, che nei prodotti Plasmon c'è quella roba proprio come gliela preparereste voi (!).

Perchè credere allora al dr Benjamin Spock, uno dei più famosi pediatri a livello mondiale, che raccomanda ai genitori di indirizzare i propri figli verso una dieta vegan??


“Sappiamo che nella dieta carnivora ci sono effetti dannosi” scrive Spock. “Bambini cresciuti con una alimentazione vegetale hanno, rispetto a quelli carnivori, maggiori e piu' immediati vantaggi salutari. Loro hanno meno problemi di peso, di diabete, alta pressione ed inoltre di alcune forme di cancro... Non raccomando una alimentazione di origine animale. C'e' stato un tempo dove il consumo di latte di mucca era considerato auspicabile. Ma ricerche, unite all'esperienza clinica hanno costretto dottori e nutrizionisti a ripensare quelle raccomandazioni”.

Non vorrete mettere a confronto Benjamin Spock e la Plasmon, vero!?

martedì 12 agosto 2008

Perchè no a scarpe ed abbigliamento in pelle?

Non indossare pelliccie è diventato ormai relativamente scontato (mai abbastanza), mentre mi guardo in giro e vedo che è pieno di giacche e giubbotti con con inserti (colli o bordi di cappuccio) in pelo (che è sempre pelliccia). Ma ancora più difficile è essere consapevoli di ciò che si sta comprando quando si parla di una borsa, un portafoglio o tantomeno di scarpe di pelle.

L'industria conciaria non solo usa i corpi di animali ammazzati, ma inquina l'ambiente in modo pesante. La "pelle", oltre a provenire da animali imprigionati in allevamenti intensivi e poi uccisi, costituisce anche la materia prima per un'industria, quella della concia, che è tra quelle a più alto impatto ambientale.
L'idea che la pelle sia un prodotto "naturale" e per questo preferibile ai corrispettivi sintetici è una falsità proprio per via dell'inquinamento provocato dalla conciatura.

L'utilizzo di sostanze chimiche inquinanti ed allergizzanti

Il processo di conciatura consiste nello stabilizzare il materiale organico (la pelle dell'animale) attraverso procedimenti chimici e meccanici al fine di impedirne la putrefazione e conferirvi determinate caratteristiche di resistenza, elasticità, ecc.
Esistono diversi tecniche di conciatura che comportano l'utilizzo
prevalentemente di cromo e altri metalli, tannini (la cosiddetta concia vegetale), solventi, resine, calce e altri acidi.

Il cromo esavalente, che deriva dai processi di conciatura, è presente in oltre la meta' dei manufatti in pelle. Questa sostanza è in grado di provocare allergie a moltissime persone (oltre 500.000 solo in Germania) e l'unico sistema per evitare questo rischio è quello di non utilizzare scarpe, guanti, e altri manufatti in pelle.

Consumo di acqua e inquinanti emessi in atmosfera

Il consumo idrico per la conciatura del pellame è elevatissimo così come l'impiego di sostanze chimiche che finiscono poi per essere immesse nell'ambiente. In particolare, la quantità d'acqua utilizzata arriva fino al 400% rispetto al peso della pelle trattata. Lo scarico di conceria è fortemente inquinato, torbido, putrescibile, maleodorante (a causa del contenuto di solfuri e azoto ammoniacale) e ricco di sostanze solide disciolte e sospese.

C'è poi il capitolo delle emissioni in atmosfera di inquinanti quali idrogeno solforato, ammoniaca, solventi organici, vapori di formaldeide e polveri. Hanno un forte odore sgradevole e molti di essi sono cancerogeni. Ma l'aspetto più preoccupante è che circa il 40% di queste emissioni sono emissioni diffuse che cioè si disperdono nell'ambiente di lavoro e nel circondario senza possibilità di essere sottoposto ad abbattimento e depurazione.

Produzioni senza controlli

I dati sopra riportati si riferiscono all'Italia, dove pure esistono delle leggi e dei controlli in materia di protezione ambientale anche se non sempre sono rispettate (un'indagine dei Carabinieri sulle concerie ha evidenziato un livello di illegalità del 33.2%).

Ma negli altri paesi in via di sviluppo dove le leggi di protezione ambientale sono pressoché assenti? Bisogna pensare che la gran parte della produzione di pelli è concentrata in paesi quali la Cina e l'India. La Cina produce il 20% del totale delle pelli lavorate a livello mondiale e a propria volta disloca le concerie in aree poco popolate o in altri paesi (ad esempio il Vietnam) proprio a causa del gravissimo impatto ambientale. In più di un'occasione si sono registrate vere e proprie rivolte con distruzione delle concerie da parte delle popolazioni che non sopportavano più l'inquinamento e il degrado delle loro città.

La sofferenza degli animali uccisi per la pelle

Siamo poi portati a pensare che in India gli animali, e specialmente le mucche, siano trattate meglio che in Cina. Ebbene non è proprio cosi': le mucche "da latte" ormai esauste vengono trasportate dal nord al sud dell'India o nel Bangladesh per migliaia di chilometri in condizioni terribili nei pochi stati dove ne è permessa la macellazione. E si tratta di animali uccisi unicamente per ricavarne la pelle.

E' un problema evitabile: non compriamo capi in pelle

La sofferenza e la morte di milioni di animali destinati a diventare sofà, scarpe, borse e portafogli, l'inquinamento, i danni alla salute che subiscono i lavoratori delle concerie e gli abitanti del circondario non sono affatto un male inevitabile. Esistono già oggi decine di marchi che producono gli oggetti tipici della pelletteria senza usare la pelle. Non si tratta delle scarpe "in plastica" brutte e poco salubri che qualcuno ricorderà: ci sono materiali altrettanto duraturi, con caratteristiche che nulla hanno a che invidiare alle pelli più pregiate. Calzature, borse, portafogli di ottima fattura, che non uccidono nessuno.

Basta porre un po' di attenzione a che cosa compriamo, perché, senza rinunciare a nulla, anche così possiamo salvare degli animali, e non far arricchire ancora di più chi vive sulla loro sofferenza e morte.

(Fonte: http://www.agireora.org/)


Quali le alternative?? ne parleremo anche in altri post, ma intanto, per fare qualche esempio: al posto del cuoio, si usa la Lorica...al posto dello scamosciato, l'Alcantara o la Suedette, e altri ancora...


Per una guida agli acquisti cruelty-free:
www.stiletico.com


lunedì 11 agosto 2008

Vegetarian song

ok, non è vegan, è solo...vegetariana, ma questa canzone è troppo divertente!

(click sull'immagine)

(anche se vedere tutta quella roba a base di latte fa venire mal di pancia...)

IncontraGliAnimali.org: foto, filmati, storie

Un nuovo sito si aggiunge al circuito di AgireOra Network, per far conoscere animali non certo "esotici", ma infintamente meno conosciuti di cani e gatti.

Che cosa c'è in www.IncontraGliAnimali.org? Ci sono gli animali. Le loro storie, le loro foto, filmati.

Ma non sono i soliti gatti & cani che tutti siamo abituati a considerare "animali d'affezione". Sono altri animali, che fanno sempre una brutta fine, anche se non sono colpevoli di alcun crimine, e non sono "diversi" dai cani e dai gatti.

In questo sito impareremo a conoscere questi animali, che solitamente non vengono né amati, né rispettati. Vedremo come vivono in natura, e come vivono invece nella dura realtà dell'allevamento, ma anche come potrebbero vivere se venissero rispettati, l'affetto che sanno dare e ricevere, la loro dignità, la loro bellezza, dentro e fuori. E impareremo anche come fare per evitare il loro sfruttamento, e la loro morte: dipende solo da noi.

Diversi passi di questo sito sono stati ripresi, o ispirati, dal libro di Jeffrey Moussaieff Masson, "Il maiale che cantava alla luna - La vita emotiva degli animali da fattoria".

Si tratta di un libro toccante, ma rigorosamente scientifico e logico: d'altra parte è proprio sulla logica, e sul senso di giustizia che ciascuno di noi dovrebbe avere dentro, che si fonda la considerazione che tutti gli animali sono uguali, senzienti, e che non c'è alcuna giustificazione a tenerli prigionieri e ucciderli per i piaceri del nostro palato.

Il libro esamina approfonditamente i comportamenti, la "storia", le abitudini delle varie specie animali che vengono normalmente allevate al fine di essere macellate (o di produrre latte e uova, e poi essere comunque macellate). E fa capire come ciascuno di questi animali sia un essere sensibile, intelligente, la cui specie ha maturato nel corso dell'evoluzione comportamenti e modi di gestire la propria "società".

Il sito prende alcuni spunti dal libro, ma aggiunge testimonianze di vita vissuta... con gli animali, di varie persone, commenti, foto e filmati.

Buona lettura e buona visione... iniziate questo viaggio con mente aperta, senza preconcetti, con rispetto, e anche, se volete, con amore verso tutte queste creature che dividono con noi la Terra.

www.IncontraGliAnimali.org



giovedì 7 agosto 2008

What do you think about vegansexuality?

In giro per la rete e su qualche magazine ultimamente si parla spesso di "vegansexuality"...

Il fenomeno consisterebbe nel preferire partner vegani piuttosto che carnivori, o meglio onnivori. In realtà non si tratta di una moda, ma di uno studio che Annie Potts (ricercatrice dell'Università di Canterbury e direttrice del New Zealand Centre for Human-Animal Studies) ha compiuto su 157 vegani e vegetariani (di cui 120 donne) relativamente alllo stile di vita cruelty-free.

Le domande che sono state poste al gruppo in osservazione spaziavano dallo stile alimentare alla gestione degli animali di casa, alla scelta dell'abbigliamento, etc. fino al cosiddetto "cruelty-free sex", cioè il rifiuto ad accompagnarsi come partner sessuali e/o di vita che non siano veg(etari)ani.

Alcune delle persone intervistate hanno così spiegato la loro riluttanza a baciare i carnivori così: "Non posso pensare di baciare labbra che hanno assaporato pezzi di animali morti". Per altri il problema era l'odore: "I corpi delle persone non vegetariane odorano in maniera diversa, le tossine danno un sentore più intenso alla pelle"

Per altri ancora la questione si pone sul piano dell'affinità di filosofia di vita e di valori e si pensa quindi di poter avere una relazione con una persona che ha lo stesso tipo di approccio alla quotidianità oltre che gli stessi ideali.

La fondatrice e presidente di PETA, Ingrid Newkirk, concorda sul fatto che i vegan hanno un odore più..."fresco", ma sostiene anche e soprattutto l'importanza del recruiting, ovvero di far sì che sempre più persone adottino questo stile di vita. Non per ansia di evangelizzazione fine a se stessa ma affinchè si riduca sempre di più il business alimentare a carico degli animali e dunque la loro sofferenza.
Ecco cosa racconta la Newkirk: "Quando una ragazza del mio staff arriva e mi dice Lo sai che il mio ragazzo è diventato vegan??? io scherzo e le dico: Beh, allora è tempo di mollarlo e metterti con un altro, il tuo lavoro l'hai fatto, va avanti!!!"


VEGAN DEL MESE CERCASI


Lo spazio è aperto a chi vuole mandare contributi: una propria foto seria o spiritosa, una foto del proprio animaletto di casa (veg...i miei gatti vanno bene solo per la foto del mese!!!), dei propri figli... e qualche riga di presentazione con la vostra storia, da quanto tempo siete veg, perchè (che è sempre piuttosto ovvio ma non troppo!) e quello che vi piacerebbe leggere su queste pagine.

Ogni storia ha un suo profondo significato, si parla di scelte di vita, di etica, di visione del mondo. E' bello sapere che c'è qualcuno che ha fatto il nostro percorso e ce lo racconta.

Foto e storia rimarranno sul blog per un mese e io sarò molto contenta di ospitarvi.

Firmiamo!

Ricevo e pubblico...

L'universo dei vegani e vegetariani chiede a gran voce di poter trovare, comodamente e ovunque, le fonti proteiche di chi non fa uso di derivati animali: tofu e seitan(freschi e biologici) di almeno 3 tipi al naturale, e di almeno due tipi già cucinati (chiaramente sempre biologico).
E con ciò non ci riferiamo alla solita "cotoletta di soia" per nulla buona che già si trova più o meno sempre , ma a qualcosa di meno banale e meno industriale.

Questo non solo per agevolare gli acquisti di chi già conosce i benefici di una alimentazine priva di derivati animali ma, soprattutto, per DIFFONDERE la conoscenza di tofu e seitan, promuovendo una nuova cultura del cibo (con grande vantaggio per l'ambiente, oggi soffocato dall'inquinamento causato dagli allevamenti).



Vegetariani e vegan chiedono anche che in tutte le mense (di lavoro,
scolastiche, asili, altro ) sia disponibile un pasto( primo e secondo con
contorno) VEGAN (cioè privo di derivati animali) bilanciato e completo.
Questo sempre sia per consentire di usufruire della mensa da parte di chi ha deciso nutrirsi senza derivati animali, sia per portare sempre più alla ribalta la conoscenza di piatti privi di colesterolo e grassi animali, ma ugualmente gustosi e saporiti, contrastando la comune credenza che i veg si nutrano esclusivamente di lattuga.
Si veda in proposito questo video
http://it.youtube.com/watch?v=TxvWHE6lycw

I risultati di questa petizione saranno portati a conoscenza di istituzioni, grande distribuzione, associazioni di commercianti, sindacati e datori di lavoro.

Qui un altro significativo video sulla scelta veg
http://it.youtube.com/watch?v=cvHk0Y7sI2k

http://www.firmiamo.it/tofueseitanpertuttigrandedistribuzionemense

La birra non è tutta vegan!

Ecco un elenco di birre vegan, ovvero birre prodotte senza l'uso di derivati animali e senza additivi negli ingredienti e nel processo di fermentazione.
  • Beck's
  • Budweiser
  • Clausthaler
  • Goors Extra Gold lager (B C K)
  • Grolsch
  • Fuller's Chiswich Bitter(C)
  • Fuller's ESB.13 (B C K)
  • Fuller's Golden Pride(B C)
  • Fuller's Light Ale(B)
  • Fuller's London Prid(B C K)
  • Harp Lager
  • Heineken Export Lager(B C)
  • Holsten Pils
  • Kaltenburg Pils(B C)
  • Kingfisher Indian (C D)
  • Latrobe (Rolling Rock)(B C K)
  • Long Life(C K)
  • Lowerbrau Strong Lager(C)
  • Lowerbrau Pils(B C)
  • Miller
  • Newquay Steam(CR)
  • Newquay Steam Bitte(C)
  • Newquay Steam Cider(B)
  • Oranjeboom
  • Original Norvik Ale
  • Original Porter
  • Pinkus Organic Lager
  • Pinkus Weizen Organic
  • Samuel Smith's Premium Bitter(K)
  • Samuel Smith's Old Brewery Bitte (B)
  • Samuel Smith's Mild Draught Beer(K)
  • Staropremen
  • Steibock T.A.G.
  • Tennent's Gold Bier
  • Young's London Bitter(D)
  • Young's Premium Lager(D)


Quando accanto al nome della birra c'è un simbolo, la birra è vegan solo nelle forme indicate:

-B Bottiglia
-C Lattina
-K Barilotto
-D Alla spina

Dove non c'è alcun segno, la birra è vegan in tutti i suoi formati.

mercoledì 6 agosto 2008

Vegan bon ton a tavola

Purtroppo agli ignari carnivori i vegani appaiono spesso impegnativi, difficili ed elitari, soprattutto in situazioni che riguardano la convivialità.

Ecco una lista - incompleta e perfettibile grazie ad ogni ben accetto contributo - di atteggiamenti degni della migliore "etiquette" utile per essere rispettosi degli altri e allo stesso tempo rimanere fedeli alla propria etica.

1. Quando siete a casa di amici o parenti, non aspettatevi che venga preparato qualcosa di speciale da mangiare per voi. Probabilmente lo faranno, ma se non ci sperate eviterete di rimanere delusi. E' sempre meglio mangiucchiare qualcosa prima di uscire da casa così nel peggiore dei casi non rischiate di morire di fame! Magari portate con voi qualcosetta, meglio se da condividere con gli altri commensali. Se i vostri ospiti sono stati così cari da preparare qualcosa adatto a voi, fate loro capire quanto lo avete apprezzato, anche nel caso che non fosse così buono, però almeno è ...vegan

2. Quando uscite a mangiare con 3 o più persone, ordinate per ultimi. Se ordinate alla fine, il resto della tavolata potrebbe non fare molto caso al terzo grado che state facendo al cameriere per sapere se perfino le verdure vengono cotte nel burro!! Inoltre, se il cameriere si allontana per chiedere delucidazioni allo chef, ordinando per ultimi non farete irritare i vostri commensali che devono aspettare quel via-vai prima di fare le proprie ordinazioni.

3. Sempre, dico SEMPRE, siate cortesi e disponibili quando fate le vostre richieste al cameriere, soprattutto se dovete chiedere una preparazione "particolare" (di usare olio invece di burro, di non mettere il parmigiano sulla pasta, etc.etc.). Enfatizzate i vostri "per favore" e "grazie"! Non fate richieste che suonino minacciose, tipo "Se dovessi trovare anche una sola molecola di formaggio nella mia insalata, la rimando indietro, mi alzo e non torno mai più in questo posto!"
Per natura, le persone sono più disponibili ad aiutare gli altri se trattate con rispetto ed empatia.

4. Se state uscendo a cena con degli onnivori, non pensate neanche per un istante che vogliano andare in un ristorante vegetariano. A meno che non si sia specificato prima, scegliete un ristorante dove ci siano differenti possibilità di mangiare adatte a tutti.

5. Non predicate i benefici del veganismo per la salute, l'ambiente, gli animali se non richiesto (o provocati, aggiungerei...rispettosi sì, ma neanche santi)

6. Non guardate nel piatto dei commensali o alla borsa di pelle appoggiata alla sedia con ovvio disgusto, anche se disgustati lo siete. Contegno.

7. Se qualcuno non rispetta o deride il vostro modo di essere e cerca di ridicolizzarvi agli occhi dei presenti non esitate ad andarvene oppure a battervi per voi stessi e i vostri valori. Non state dalla parte dell’ignoranza. O li evitate o fate loro capire che hanno torto.

Usare il buon senso, la compassione e le vecchie care buone maniere rimane il miglior modo per entrare in relazione con gli altri.

Last but not least....questo vale non solo per i vegani, ma anche per i loro commensali!

martedì 5 agosto 2008

Il mio compleanno e una torta fantastica

Ieri sera ho festeggiato il mio compleanno al bio ristorante Zenzero di Ostia. Il posto merita.
A parte l'utilizzo di materia prima biologica, il menu è vegetariano, vegano e - ahimè - di pesce (mi rendo conto che sia difficile sopravvivere in zona senza menu di pesce, la specialità di tutto il nostro litorale, bah...), oltre ad avere ben indicati sul menu i piatti privi di glutine adatti quindi ai celiaci

Ho mangiato dell'ottimo seitan al curry e mandorle, degli strangozzi alla piastra con verdure e zenzero e ho ordinato il giorno prima una delle torte di compleanno più buone che abbia mai mangiato: una crostata alla frutta freschissima (melone, pesche, mirtilli, uva,etc.) totalmente vegan!
La crema tra base e frutta - mi ha spiegato lo chef - è stata fatta cuocendo in pentola a pressione per non so quanto cuscus, malto di riso e limone (forse il limone l'ha messo dopo, chissà...)

Ma che delizia! leggerissima, senza quel retrogusto che io detesto di crema al latte e uova (suppongo che ai più piaccia, ma io amo sapori più delicati, profumati...) e che mi faceva venire la colite fulminante, me ne sono mangiata delle fettone senza sentirmi appesantita
Lo chef è semi vegano, nel senso che a casa è vegano ma per dovere professionale cucina a malincuore vegetariano e pesce, il suo sogno sarebbe di aprire un giorno un ristorante esclusivamente vegan...ma chissà, forse in questa zona è un pensiero ancora troppo avanzato

Da parecchi anni non sono più golosa come quando ero piccola, ma se ci fossero pasticcerie vegan qui a Roma, lo diventerei immediatamente! grazie, senti che sapori, non certo dozzinali come quelli delle pastarelle della domenica...

Patate per una sera d'estate

Tropical di patate
(creata e sperimentata una sera d'agosto 2008)
Pelate delle patate e tagliatele a tocchetti, mettetele in padella con un filo d’olio di girasole (ma proprio un filo, potete anche evitarlo del tutto), insieme a mezzo ananas fresco a dadini. Aggiungete acqua fino a metà padella in modo da coprire patate e ananas.
Fate cuocere con coperchio a fuoco lento per circa 15 minuti mescolando spesso. Tagliate quindi una cipolla rossa e aggiungetela agli ingredienti, fate andare a fuoco lento per ancora 10 minuti sempre mescolando.
Cinque minuti prima della fine della cottura aggiungete un cucchiaio di salsa di soia (tamari), poco sale (può bastare il tamari, dipende dai gusti), maggiorana e origano fresco.
Le patate si mantecano da sole con il loro amido, l’acqua e il succo d’ananas…
Con un bicchiere di vino bianco leggero fresco fresco, sono una delizia!

venerdì 1 agosto 2008

Perchè vestirsi vegan?

Prima di tutto, cos'è la "moda vegan"? E' un abbigliamento (vestiti, scarpe,accessori, etc.) cruelty-free, ovvero nessun prodotto animale è stato utilizzato per produrre i materiali e nessun animale è stato ucciso o maltrattato per questo.

Perchè scegliere una moda vegan? Perchè gli animali sono esseri senzienti con sentimenti e sensazioni. Perchè è crudele maltrattare e uccidere esseri indifesi per la nostra...."frivolezza"

Chi sono i "vegan fashionistas"? Tutti quelli che consapevolmente scelgono capi di abbigliamento e accessori e scarpe cruelty free. Tutti quelli che - prima di comprare - leggono attentamente le etichette e scelgono di conseguenza.

I materiali da evitare (qui non si nominano le pellicce, dandole per scontato e di cui si parlerà più diffusamente in altra occasione)

LANA
Le pecore vengono selezionate e allevate affinché posseggano velli sempre più folti e ciò può portare, d'estate, a colpi di calore anche mortali, mentre, dopo la tosatura, in caso di abbassamento della temperatura, gli ovini muoiono per l'esposizione al freddo.
La lana, oggi, proviene tutta da allevamenti che contano milioni di capi, situati in Sud America o in Australia; gli animali subiscono innumerevoli sevizie, i maschi vengono castrati con "l'elastico", a tutti gli animali viene tagliata la coda o praticato il "mulesing".
Oggi, ormai, la tosatura è quasi totalmente automatizzata per misure standard; questo comporta il rischio che quando la pecora è fuori misura, le lame, che in pochi minuti hanno il compito di tagliare tutta la lana, taglino anche la carne... e questo purtroppo accade spesso.
Dopo quattro anni di vita la lana cresce molto più lentamente e quindi l'animale è destinato alla macellazione (spesso viene esportato vivo verso il Medio Oriente per il mercato islamico).

LANA MERINOS
Questo tipo di lana deriva da una particolare qualità di pecore australiane che sono state selezionate in modo da avere una pelle molto rugosa e quindi essere in grado di produrre un maggior quantitativo di lana. Le mosche depositano le loro uova nella pelle e una volta liberate, le larve penetrano nella carne delle pecore; per ovviare a questo problema gli allevatori attuano una pratica chiamata "mulesing".

COS'È IL MULESING?
Il mulesing è un operazione che comporta lo scuoiamento dell'area perianale ed il taglio della coda dell'animale, lasciando la carne viva e sanguinante, in questo modo si evita che la pecora sporchi il suo prezioso vello con gli escrementi o che le mosche depositino le loro uova tra la lana.
Naturalmente il tutto viene fatto con coltellacci e di anestesia non solo non se parla, proprio non viene presa in considerazione.
È evidente che alcuni animali non sopportino tutto ciò e muoiano di infezioni, ma nel contesto dei grandi numeri è ininfluente, e questo trattamento risulta comunque più economico.

SETA
La seta è prodotta dal bozzolo della farfalla. Pochi sanno che per impedire che i bachi escano dal bozzolo, mangiando la parete, e quindi rompendo i fili di seta, le larve vengono uccise con ebollizione oppure in forno. Occorrono 1.500 bachi per fare 100 grammi di seta.

PIUMINO D'OCA
Le piume vengono strappate dalla pelle delle oche vive, animali molto sensibili, senza alcun tipo di anestesia, per molte volte nel corso della loro vita.

Aggiornamento: dal 1° gennaio 2004 in Italia era previsto il divieto spennare le oche vive per recuperare il piumino. Il piumino d'oca quindi da questa data sarebbe dovuto provenire da animali uccisi. Purtroppo Il 21 dicembre 2004 e' stato approvato in Senato il disegno di legge N. 3196-B, d'iniziativa del Governo, già approvato dal Senato e modificato dalla Camera dei deputati.

Esso contiene, tra le altre cose, alcuni emendamenti molto deleteri per gli animali: si tratta di modifiche peggiorative al Decreto Legislativo 26 marzo 2001, n. 146 "Attuazione della direttiva 98/58/CE relativa alla protezione degli animali negli allevamenti", in particolare all'allegato che indica come devono adeguarsi gli allevamenti per diminuire la sofferenza inflitta agli animali.

CUOIO/PELLE
La maggior parte del cuoio proviene da pelle di animali uccisi per la loro carne, o da mucche che non sono più in grado di produrre latte. Il cuoio è un prodotto diretto dell'industria crudele degli allevamenti intensivi.
Bisogna poi tenere presente che la lavorazione del cuoio (la conciatura) comporta l'impiego di sostanze chimiche tossiche e altamente inquinanti.

PELLE DI COCCODRILLO/SERPENTE
Inchiodati a un albero per la testa, viene loro praticata un'incisione sulla parte posteriore del capo e, afferrata la pelle, vengono "sbucciati" in un sol colpo (questo per mantenere la flessibilità della pelle). I corpi, nudi, rimangono abbandonati in questa posizione, torturati dalle zanzare, sino a che giunge, finalmente, la morte.

PELLE DI CANGURO
AI canguro tocca una sorte non molto diversa da quella del coccodrillo per prelevarne la pelle; questa viene utilizzata per la produzione di scarpe da ginnastica e da tennis.
L'Italia è la principale importatrice di questo tipo di pelle.




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